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Roma, 29 maggio 2003 - In Campidoglio, nella sala della Protomoteca, si è svolta la presentazione del libro di Mario Capanna, ex leader del movimento studentesco del '68, «Verrò da te», edito da Baldini e Castoldi.
Presenti, oltre all'autore, l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, e Giovanni Berlinguer.
Questo libro tratta di un grande tema, la globalizzazione, ed ha una proposta, quella del parlamento mondiale, un'assise di popoli e non di Stati che vada oltre l'Onu.
È un dialogo tra l'autore e quattro giovani No Global, che credono nella possibilità di un altro … mondo.
Propone un confronto tra il vecchio modo di pensare, che ha portato il mondo fin qui, vicinissimo al punto di non ritorno, e un nuovo modo di pensare, che può permettergli di proseguire il suo percorso.
L'uomo, il cittadino del mondo, è al bivio: o la pace o lo sterminio, la dissoluzione, le armi nucleari, l'emergenza ecologica.
Se è fuori di dubbio che lo stato totalitario è contro la persona lo stato democratico è sempre per la persona? È sempre per la difesa dei diritti della persona? Occorre erigere un parlamento mondiale, non degli stati, ma dei popoli, delle persone».
Presenti, oltre all'autore, l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, e Giovanni Berlinguer.
Questo libro tratta di un grande tema, la globalizzazione, ed ha una proposta, quella del parlamento mondiale, un'assise di popoli e non di Stati che vada oltre l'Onu.
È un dialogo tra l'autore e quattro giovani No Global, che credono nella possibilità di un altro … mondo.
Propone un confronto tra il vecchio modo di pensare, che ha portato il mondo fin qui, vicinissimo al punto di non ritorno, e un nuovo modo di pensare, che può permettergli di proseguire il suo percorso.
L'uomo, il cittadino del mondo, è al bivio: o la pace o lo sterminio, la dissoluzione, le armi nucleari, l'emergenza ecologica.
Se è fuori di dubbio che lo stato totalitario è contro la persona lo stato democratico è sempre per la persona? È sempre per la difesa dei diritti della persona? Occorre erigere un parlamento mondiale, non degli stati, ma dei popoli, delle persone».
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