17 GIU 2003

Vigilanza Rai: Esame di sette relazioni bimestrali del Consiglio di Amministrazione della RAI sull'attuazione del piano editoriale

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 34 min 58 sec
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Esame di sette relazioni bimestrali del Consiglio di Amministrazione della RAI sull'attuazione del piano editoriale (gennaio-febbraio 2002 - gennaio-febbraio 2003).

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Esame di sette relazioni bimestrali del Consiglio di Amministrazione della RAI sull'attuazione del piano editoriale", registrato martedì 17 giugno 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 34 minuti.
  • Introduzione del Presidente

    <br>Indice degli interventi<br>La seduta comincia alle 14h10<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong>
    0:00 Durata: 2 min 19 sec
  • Giampaolo D'Andrea (Mar-DL-U)

    Riferisce alla Commissione il senatore D'Andrea.<br>Il lungo intervallo trascorso dall'ultimo esame di una relazione bimestrale del Consiglio di Amministrazione della RAI sull'attuazione del piano editoriale consente una visione diacronica del prodotto dell'azienda di servizio pubblico nell'ultimo anno che può sicuramente rappresentare lo spunto per una riflessione più approfondita sullo stato dell'azienda, peraltro alla vigilia di cambiamenti di sistema preannunciati dai disegni di legge in discussione alla VIII Commissione del Senato.<br>L'ultima relazione, relativa al bimestre novembre-dicembre 2001, partiva da una valutazione dei risultati conseguiti dall'azienda pubblica in termini di quota del mercato dell'ascolto che la RAI valutava in termini positivi rispetto ai risultati dell'anno precedente; si evidenziava peraltro la perdita di share rispetto al bimestre immediatamente precedente, dal momento che sull'intera giornata si passava dal 47,50 per cento al 47,01 per cento e sul prime time dal 47,98 per cento al 46,34 per cento.<br>Al di là dunque di un incremento rispetto al corrispondente periodo del 2000, incremento che veniva collegato anche all'effetto di traino dell'intera programmazione televisiva dovuto al maggior ascolto dei telegiornali RAI in occasione della crisi afgana, si evidenziava nel breve periodo un declino, declino che purtroppo è proseguito ininterrottamente per tutto l'anno successivo.<br>Nel periodo gennaio-febbraio 2002, infatti, le quote dell'intera giornata e della prima serata scendono rispettivamente al 46,34 e al 45,63, e dopo un miglioramento di mezzo punto nel bimestre successivo, nel periodo maggio-giugno il prime time continua a calare al 44,80, nonostante la quota dell'intera giornata registri miglioramenti legati alla trasmissione dei Mondiali di calcio. Il calo prosegue nei bimestri successivi, fino a che nell'ultimo bimestre del 2002 la quota dell'intera giornata si assesta al 46,28 e quella del prime time al 44,86 – appena lo 0,13 in più del concorrente privato – mentre nel primo bimestre di questo anno le quote sono rispettivamente del 45,80 e del 43,80, cosicché per la prima volta l'ascolto medio della prima serata della RAI viene superato da quello complessivo delle reti Fininvest di ben 2,47 punti percentuali. Naturalmente la Commissione non ha a disposizione i dati relativi agli ultimi tre mesi, ma sulla base della preoccupata relazione della presidente Annunziata non vi è motivo di ritenere che siano più confortanti.<br>Questo risultato negativo appare tanto più evidente se si considera che quello dei telegiornali non è stato complessivamente cattivo e che, in particolare, il TG1 di prima serata ha recuperato rispetto al TG5, un risultato questo che si deve anche al successo del programma di traino delle 19.00, oltre che ai vantaggi di una più prolungata stabilità editoriale e, anche in questo caso, all'effetto positivo derivante dall'interesse della pubblica opinione determinato dalla crisi irachena e dallo sviluppo dei movimenti pacifisti.<br>È quindi evidente che la crisi degli ascolti che ha colpito la RAI in maniera così vistosa negli ultimi mesi del periodo considerato è stata determinata da una vera e propria crisi di prodotto, plateale soprattutto nel caso di RAIDUE, costantemente superata negli ascolti di prima serata da Italia 1; tale crisi di prodotto è stata a sua volta sicuramente influenzata dai problemi di linea editoriale collegati alle note vicende del Consiglio di Amministrazione e dei rapporti tra il Consiglio stesso e il Direttore Generale.<br>Mentre da un lato conserva la sua validità l'osservazione, fatta in occasione dell'esame delle precedenti relazioni, per cui il problema non è tanto quello del rispetto del piano editoriale da parte della programmazione, quanto quello del rispetto da parte di quest'ultima dei contenuti e degli obblighi di servizio pubblico determinati dal contratto di servizio, è anche vero che nell'ultimo anno, e in particolare nel periodo cui si riferiscono le ultime due relazioni, anche sul piano strettamente commerciale la RAI ha segnato decisamente il passo nei confronti del concorrente, pur se non sono mancate produzioni di rilievo e di grande ascolto, come gli sceneggiati tratti dai romanzi di Andrea Camilleri, la cui ideazione e produzione era peraltro già iniziata negli anni precedenti.<br>In particolare per quanto riguarda l'aspetto della congruità della programmazione rispetto al contratto di servizio sono emersi nel corso dell'ultimo anno alcuni fattori negativi come ad esempio la riduzione quantitativa e il declassamento orario di alcuni tra i migliori programmi per bambini e la stessa riduzione di alcuni tra i programmi più apprezzati della terza rete radio.<br>Infine va osservato come nel 2002 sia stata sostanzialmente confermata la tendenza ad un peggioramento della posizione della RAI sul mercato pubblicitario: la raccolta di quell'anno è stata infatti pressoché pari a quella del 2001, e ciò nonostante la raccolta aggiuntiva determinata dai Campionati di calcio 2002, una situazione cui l'azienda ha risposto con una politica di contenimento dei costi che, se da un lato è apprezzabile, dall'altro suscita delle perplessità per i riflessi sugli investimenti e sull'innovazione. Una delle più preoccupanti manifestazioni di questa politica incentrata più sul contenimento dei costi che sull'espansione nel mercato è rappresentata dalla ventilata rinuncia della RAI a partecipare all'asta per Champions League, una scelta che si tradurrebbe non solo nella rinuncia a tentare di acquisire un evento foriero di notevoli introiti pubblicitari, ma anche in un vantaggio per la concorrenza che, in caso di partecipazione all'asta da parte dell'azienda pubblica, dovrebbe per lo meno sopportare, anche in caso di aggiudicazione, i maggiori costi derivanti dalla presenza in gara di un forte concorrente. <br>
    0:02 Durata: 13 min 24 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il presidente Petruccioli, nel dichiarare aperto il dibattito, comunica che l'esame delle relazioni bimestrali si concluderà nella seduta di domani, in modo da lasciare spazio al maggior numero di interventi.<p>Il senatore Falomi nell'esprimere una valutazione ampiamente positiva della illustrazione svolta dal senatore D'Andrea, rileva peraltro come anche stavolta si ripresenti il problema della scarsa utilità conoscitiva di queste relazioni presentate dalla RAI in mancanza del piano editoriale cui dovrebbero fare riferimento.<br>Naturalmente le sue considerazioni hanno per il passato un mero valore di constatazione, ora tuttavia è indispensabile che i nuovi organi dirigenti della RAI presentino quanto prima alla Commissione un progetto di piano editoriale, almeno subito dopo la presentazione a Cannes dei palinsesti del prossimo anno agli investitori pubblicitari. <br>
    0:15 Durata: 3 min 40 sec
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)

    Concordano il deputato Gentiloni Silveri, il quale sottolinea l'opportunità anche in relazione agli impegni già assunti dal nuovo Consiglio di Amministrazione davanti a questa Commissione, che una bozza di piano sia presentata prima della trasmissione ai dirigenti dell'azienda, e il deputato Carra che sottolinea la necessità che il piano editoriale abbia perlomeno un respiro biennale. <br>
    0:19 Durata: 4 min 15 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC)

    Il deputato Giuseppe Gianni nel condividere le considerazioni svolte dai colleghi Falomi, Gentiloni Silveri e Carra sulla necessità di presentare alla Commissione il piano editoriale, esprime apprezzamento per l'illustrazione del senatore D'Andrea che ha posto in evidenza il preoccupante declino della RAI che è determinato da una crisi non solo di ascolti, ma anche di credibilità. <br>Ne sia ad esempio la trasmissione «Report» dello scorso 9 giugno dove, con incredibile leggerezza, si è falsamente affermato che in Sicilia gli agrumeti sarebbero irrorati con benzene. È evidente il danno che tali affermazioni irresponsabili possono provocare all'agricoltura siciliana, già in passato peraltro vittima di gravi disinformazioni da parte della RAI.<br>Il deputato Giuseppe Gianni quindi, nel rilevare che la RAI potrà essere anche oggetto di azioni legali da parte dei soggetti danneggiati, chiede al presidente Petruccioli che la Commissione possa audire al più presto i responsabili del programma e della rete. <br>
    0:23 Durata: 2 min 34 sec
  • Enzo Carra (MARGH-U)

    <br>
    0:26 Durata: 2 min 55 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli esprime in primo luogo vivo apprezzamento per l'illustrazione del senatore D'Andrea, sottolineando che i dati da lui forniti circa la crisi della RAI rivestono particolare importanza proprio perché basati su un documento ufficiale dell'azienda. <br>Egli concorda altresì col relatore sui vantaggi derivanti dal fatto di esaminare contemporaneamente più relazioni, così da poter effettuare delle valutazioni non inquinate da una prospettiva di breve periodo. Per questo motivo sarà probabilmente utile prevedere che l'esame delle relazioni sia effettuato in futuro con scadenza semestrale.<br>Per quanto riguarda la segnalazione del deputato Giuseppe Gianni circa le affermazioni fatte in una trasmissione televisiva sull'agricoltura siciliana, il presidente Petruccioli assicura che acquisirà la cassetta della trasmissione, in modo da poter poi valutare se ascoltare i responsabili della trasmissione.<br>Per quanto riguarda poi la questione da più parti sollevata del piano editoriale, egli fa in primo luogo presente di aver già chiesto al direttore generale Cattaneo la bozza del piano industriale già sottoposta al Consiglio di Amministrazione, e di aver ricevuto la risposta che talune parti del piano devono restare riservate nell'interesse aziendale.<br>Egli si farà comunque carico di richiedere la trasmissione delle parti che possono essere esaminate e che presentano maggior interesse per la Commissione.<br>Quanto alla presentazione del piano editoriale, egli presenterà alla Commissione insieme al relatore la proposta di un atto formale per richiedere alla RAI la presentazione in Commissione del piano editoriale. <br>Il seguito dell'esame è quindi rinviato. <br>La seduta termina alle 14h35. <br>
    0:29 Durata: 5 min 51 sec