18 GIU 2003

Finanze: Comunicazioni del Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti sulle linee di politica finanziaria, tributaria e creditizia del Governo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 27 min
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Comunicazioni del Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti sulle linee di politica finanziaria, tributaria e creditizia del Governo.

Registrazione audio di "Finanze: Comunicazioni del Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti sulle linee di politica finanziaria, tributaria e creditizia del Governo", registrato mercoledì 18 giugno 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 27 minuti.
  • Introduzione del Presidente

    Il presidente Pedrizzi riassume gli argomenti oggetto dell'audizione invitando il Ministro a compiere un bilancio dei due anni di Governo ed ad illustrare le linee di definizione del documento di programmazione economico-finanziaria, ricordando altresì che il Governo ha già diffuso la bozza di decreto legislativo concernente l'imposta sul reddito delle società in attuazione della recente riforma del sistema tributario statale. Ritiene opportuna, inoltre una indicazione sull'andamento del condono fiscale e su possibili provvedimenti in materia, nonché sugli orientamenti governativi circa le misure a sostegno dei consumi attraverso la leva fiscale. Un ulteriore argomento, non meno importante dei precedenti, concerne il dibattito circa gli effetti del nuovo accordo sulla patrimonializzazione delle banche, di cui è stata diffusa nelle settimane scorse una versione avanzata. <br>Indice degli interventi<br>La seduta comincia alle 15h10<br>Presidenza del Presidente <strong>Riccardo Pedrizzi</strong>
    0:00 Durata: 2 min 53 sec
  • Relazione di Giulio Tremonti, ministro dell'Economia e delle finanze

    Il ministro Tremonti si riserva in premessa di non fornire indicazioni specifiche sui contenuti del prossimo documento di programmazione economico-finanziaria, la cui definizione è rimessa alla collegialità del Governo e concentra il proprio intervento sulla descrizione dell'andamento dell'economia e sul dibattito suscitato dalla bozza di accordo sulla patrimonializzazione delle banche noto come Basilea 2. L'andamento dei conti pubblici per il 2003 appare certamente complesso, ma non presenta aspetti di particolare criticità, mentre invece gli elementi problematici e di grande delicatezza vanno individuati nell'andamento dell'economia reale e soprattutto del ciclo economico internazionale non positivo. Il giudizio positivo sui conti pubblici italiani, invece, è testimoniato innanzitutto dalla valutazione dei titoli di debito nazionale trattati sui mercati internazionali, nonché dall'apprezzamento registrato in sede comunitaria, soprattutto per quanto riguarda la Commissione, sulla situazione finanziaria del Paese. Anche l'aggiornamento della relazione previsionale e programmatica non presenta elementi di allarmante criticità, come invece alcuni avevano ipotizzato. Il Ministro sottolinea, inoltre, che le difficoltà dell'economia reale emergono in via omogenea e standardizzata in tutti i Paesi europei, anche in ragione del fatto che la valuta di riferimento per gran parte dei Paesi europei è la stessa. Le previsioni di crescita sono omogenee tra tutti i Paesi e tale osservazione riduce la portata polemica di quanti hanno imputato al Governo italiano la responsabilità per tale situazione. D'altro canto, l'Italia può vantare un incremento del tasso di occupazione e un incremento del tasso di investimenti fissi lordi nel 2002 che gli altri Paesi non presentano. Passando ad analizzare le cause di fondo che connotano l'andamento del ciclo economico internazionale, il Ministro richiama la profondità della cesura aperta con l'11 settembre, evento dopo il quale si sono determinati cambiamenti culturali e comportamentali tali da incidere profondamente nel tessuto socio-economico dell'Occidente. Rivendica quindi quale merito del Governo, in linea con le scelte compiute dai maggiori Paesi industrializzati a livello di G7, l'avere impostato la politica economica in una situazione tanto eccezionale quanto straordinaria secondo canoni normali e ordinari. In tale contesto estremamente difficile, infatti, il Governo non ha impresso una stretta alla politica economica, non ha ridotto il volume complessivo della spesa sociale, ha costantemente tenuto alto il livello di protezione sociale, sempre in coerenza con il rigore finanziario dovuto per rispettare gli impegni comunitari. Altri Paesi hanno invece superato i limiti del 60 per cento del debito e del 3 per cento del deficit in rapporto al prodotto interno lordo.<br>Il punto fondamentale intorno al quale il Governo italiano sta concentrando la propria attenzione, anche in vista del semestre europeo, e sul quale sta registrando un consenso sempre più ampio in sede comunitaria, è che, data la situazione, solo un forte rilancio degli investimenti pubblici può riuscire ad invertire l'andamento del ciclo economico. Il Governo italiano è consapevole della strategicità, nell'attuale momento storico, di un forte incremento degli investimenti volti a dotare l'Europa e segnatamente anche l'Italia, di una rete infrastrutturale materiale e immateriale tale da rilanciarne la competitività e la efficienza produttiva. Altro elemento caratterizzante della proposta italiana è che gli investimenti si giovano, da un lato, della operatività della Banca europea degli investimenti, dall'altro, saranno effettuati grazie al ricorso esteso al projet financing e all'emissione di titoli sul mercato. Il Governo quindi, così come già espresso in sede comunitaria non propone emissione di titoli di debito pubblico europeo (union bonds) - per evitare la creazione di maggiore debito pubblico europeo - così come esclude investimenti pubblici che siano incompatibili con il patto di stabilità. Al rigore finanziario quindi si accompagna la scelta di affidare al mercato il compito di rendere redditizio l'investimento in infrastrutture pubbliche. La politica riacquista il suo primato nell'indicare gli scenari e nella definizione delle risorse da allocare, ma la tecnica di finanziamento consente una valutazione della convenienza degli investimenti stessi. <br>La scelta di dotare l'Europa di infrastrutture materiali e immateriali attraverso gli investimenti pubblici appare al momento l'unica strada per modificare l'andamento dell'economia reale. Il Ministro invita quindi a valutare la politica economica del Governo italiano anche alla luce delle proposte fatte in sede comunitaria. Egli apprezza la recente proposta formulata da Francia, Germania e Regno Unito di insistere sull'urgenza delle riforme strutturali, ma si dichiara convinto che tale obiettivo, non associato alla realizzazione di investimenti infrastrutturali, rischia di fallire.<br>Per quanto riguarda invece i requisiti sulla patrimonializzazione delle banche, ricorda che il primo Accordo che risale al 1988, origina da una condizione politico-economica ampiamente superata. Pur condividendo l'esigenza di disciplinare omogeneamente e a livello internazionale tale materia, nella quale certamente spetta alla tecnocrazia impostare le analisi e le proposte, rivendica peraltro alla scelta politica dei Governi la valutazione di come regolare fenomeni complessi e delicati come quelli dell'economia globalizzata. A suo giudizio, i punti maggiormente critici - che i Governi sono chiamati a valutare - consistono innanzitutto nel chiarimento circa l'ambito e il campo di applicazione di tale accordo per quanto riguarda le banche statunitensi, anche in relazione alla tipologia di istituzioni finanziarie cui applicare la nuova disciplina: l'eventuale emersione di asimmetrie nell'applicazione dell'accordo tra gli Stati Uniti d'America e l'Europa mina la efficacia dell'accordo stesso. Occorre inoltre tenere presente le differenze tra i sistemi economici e bancari di tutto il mondo. In particolare, invita a compiere uno sforzo di analisi per comprendere il carattere effettivo del tessuto economico nazionale, soprattutto per tener conto dei modelli produttivi dei distretti industriali e del carattere familiare del capitalismo italiano. Esprime il dubbio che una mera lettura dei dati statistici non dia sufficientemente conto dei reali andamenti delle aziende nazionali. Sulla specifica questione della perdita di competitività, richiama l'attenzione sulla circostanza che ormai nel mercato sono presenti Paesi che non hanno vincoli e regole fondamentali per la tutela dei produttori o dei risparmiatori. Un ulteriore aspetto critico dell'accordo di Basilea consiste nella filosofia propria di tale accordo, che privilegia l'accantonamento delle risorse al fine di prevenire condizioni di crisi future: tale atteggiamento finisce, in ultima analisi, per provocare un razionamento del credito e quindi essere esso stesso causa di un andamento negativo del ciclo economico. Ulteriori aspetti di criticità dell'accordo riguardano il raccordo tra tale disciplina con i nuovi principi contabili internaizonali. Tali aspetti sono alla base di un approccio piuttosto prudente dei Paesi appartenenti al G7, ai quali spetterà nei prossimi mesi la valutazione di tale nuova disciplina. In tale contesto, anche la valutazione parlamentare degli schemi di recepimento della direttiva concernente il nuovo accordo di Basilea potrà costituire l'occasione per approfondirne le implicazioni. <br>
    0:02 Durata: 36 min 53 sec
  • Antonio Girfatti (FI)

    Il senatore Girfatti chiede se, alla luce dei dati citati dal Ministro circa l'andamento dell'economia italiana, sia possibile prevedere nel prossimo futuro una riduzione della pressione fiscale.<br>Domanda inoltre chiarimenti in relazione alle misure che il Governo intende adottare per sostenere il positivo andamento dell'economia meridionale registrato negli ultimi anni. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:39 Durata: 1 min 58 sec
  • Maurizio Eufemi (UDC)

    Il senatore Eufemi esprime apprezzamento per il progetto esposto dal Ministro concernente l'aumento dell'entità degli investimenti pubblici, anche tenendo conto della particolare congiuntura economica delineatasi nell'ultimo anno. Dopo aver ricordato, tuttavia, la tendenza alla perdita di competitività e di quote di mercato da parte delle imprese italiane, chiede al Ministro quali misure intenda in concreto adottare, anche con l'inserimento nel prossimo documento di programmazione economica e finanziaria, come ad esempio le agevolazioni fiscali per i prodotti di filiera. Auspica peraltro che i provvedimenti prefigurati prevedano un trattamento agevolativo nei confronti delle famiglie. <br>
    0:41 Durata: 2 min 1 sec
  • Natale D'Amico (Mar-DL-U)

    Il senatore D'Amico ritiene che un indicatore economico fondamentale per fornire un quadro più preciso dei conti pubblici con riferimento agli effetti delle misure finanziarie sia costituito dall'ammontare delle entrate e delle uscite pubbliche al netto delle partite straordinarie.<br>Dopo aver espresso apprezzamento per l'unità di intenti manifestata dal Ministro con gli orientamenti di Francia, Regno Unito e Germania richiama l'esigenza che essa sia coerente rispetto alle priorità indicate per il semestre di Presidenza italiana.<br>Relativamente alla bozza di accordo "Basilea 2" condivide le perplessità del Ministro in ordine agli effetti sull'andamento del ciclo economico ma ritiene, tuttavia, che l'attuale versione del documento costituisca, rispetto all'originaria stesura, un notevole progresso dal punto di vista del credito alle piccole e medie imprese. A tale proposito, domanda al Ministro se condivida l'opinione appena esposta e se ritenga che un tale progresso sia stato dovuto al ruolo esercitato dalle banche e dalle autorità di vigilanza italiane, tenendo conto della composizione del tessuto economico nazionale. <br>
    0:43 Durata: 4 min 58 sec
  • Rosario Giorgio Costa (FI)

    Il senatore Costa giudica pienamente condivisibile l'attività posta in essere dal Ministro ed esprime apprezzamento per il programma del Governo di accompagnare riforme strutturali all'aumento degli investimenti pubblici, auspicando tuttavia che tali provvedimenti abbiano anche la precipua finalità di riequilibrio economico a sostegno delle imprese operanti nel Mezzogiorno d'Italia frenando in tal modo la nuova emigrazione. <br>
    0:48 Durata: 1 min 23 sec
  • Lanfranco Turci (DS-U)

    Il senatore Turci condivide l'importanza attribuita dal Ministro all'andamento dell'economia reale rispetto all'analisi dei conti pubblici, trattandosi di un realistico richiamo alla durezza della congiuntura in contrasto con gli obiettivi annunciati dal Governo all'inizio della legislatura. <br>Con riferimento ai profili salienti del piano di azione presentato dall'Italia nell'Ecofin per il periodo di presidenza dell'Unione, giudica condivisibile l'adozione delle misure ivi previste sottolineando, tuttavia, come siano altrettanto indispensabili interventi che producano effetti nel breve periodo. Ritiene altresì necessario, nel corso del semestre di presidenza italiana un deciso intervento del Governo affinché sia consentito un allentamento dei vincoli previsti dal patto di stabilità, soprattutto nei confronti di Paesi che vantano parametri in linea con il patto, per innescare un processo virtuoso di crescita economica. <br>
    0:50 Durata: 6 min 8 sec
  • Roberto Salerno (AN)

    Il senatore Salerno, dopo aver espresso apprezzamento per l'operato del Ministro, chiede chiarimenti in ordine all'andamento dell'economia italiana nell'ultimo biennio, soprattutto in riferimento a quanto compiuto nella scorsa legislatura.<br>Domanda inoltre quali misure verranno in concreto adottate per favorire lo sviluppo degli investimenti (soprattutto a sostegno del settore tessile) e se sia o meno plausibile l'ipotesi di riapertura dei termini del condono fiscale.<br>Con riferimento all'imminente semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, auspica una maggiore tutela degli interessi nazionali e comunitari nei confronti dell'economia statunitense. <br>
    0:56 Durata: 4 min 46 sec
  • Giancarlo Pasquini (DS-U)

    Il senatore Pasquini, dopo aver ricordato gli obiettivi di finanza pubblica esposti dal Ministro, chiede chiarimenti circa le misure economiche di breve ovvero di lungo periodo necessarie per il conseguimento dei medesimi, sottolineando altresì l'esigenza di incentivare il grado di innovazione tecnologica e la competitività delle imprese, argomenti sui quali gli orientamenti del Governo appaiono ancora deboli e incerti.<br>Auspica inoltre l'adozione di misure volte a sostenere la crescita economica dell'Italia meridionale. <br>
    1:00 Durata: 4 min 31 sec
  • Presidente

    Il presidente Pedrizzi condivide l'orientamento del Ministro circa la preminenza delle scelte e delle considerazioni politiche rispetto ad ogni altra istanza, quale elemento caratterizzante le istituzioni democratiche. Sottolinea, in proposito, come ad ogni impostazione economica debba essere sotteso un preciso modello sociale, alla cui definizione è essenziale partecipino tutte le parti politiche, nonché i corpi sociali intermedi. Ritiene infatti che solo il dialogo possa consentire un'adeguata espressione di tutte le componenti della società civile.<br>Dopo aver ricordato l'attività svolta dalla Commissione in materia di confidi, chiede al Ministro un giudizio relativamente ai risultati sinora raggiunti e in ordine agli effetti che un tale provvedimento potrà produrre per le piccole e medie imprese. <br>
    1:05 Durata: 2 min 38 sec
  • Replica di Giulio Tremonti

    Il ministro Tremonti risponde alle domande, sottolineando con soddisfazione l'assenza di polemiche strumentali. Per quanto riguarda l'impegno del Governo per il Mezzogiorno d'Italia, dopo aver riconosciuto il valore delle misure adottate dal Governo presieduto dall'onorevole D'Alema, rivendica il merito di aver ulteriormente ampliato le risorse finanziarie destinate agli investimenti e al sostegno dell'attività delle imprese operanti nel Mezzogiorno. Non rileva alcun effetto di spiazzamento derivante dal varo delle agevolazioni fiscali per la detassazione degli utili reinvestiti rispetto al credito d'imposta per i nuovi investimenti nel Sud, così come giudica sbagliata e inaccettabile la polemica circa l'estensione delle agevolazioni fiscali per le aziende operanti nei Comuni soggetti a calamità naturali. <br>A quanti segnalano la perdita di competitività dell'economia nazionale, il Ministro invita a valutare caso per caso, soprattutto per quanto riguarda i settori produttivi nei quali stanno emergendo economie, come quella cinese, caratterizzate da un bassissimo costo della manodopera: il Governo comunque è impegnato a individuare modalità innovative di sostegno alle imprese.<br>La proposta del senatore D'Amico di scorporare gli interventi di carattere straordinario per analizzare il reale andamento dei conti pubblici è sicuramente suggestiva, ma, a suo giudizio, potrebbe riservare utili argomenti di riflessione, soprattutto se si considera che possono essere altresì qualificati come provvedimenti straordinari e una tantumuna serie di misure poste in essere anche dal precedente Esecutivo.<br>Per quanto riguarda invece le priorità indicate dal Governo italiano per il semestre di Presidenza dell'Unione, richiama la coerenza di tali programmi, anche rispetto ai grandi orientamenti di politica economica fissati dall'Unione e, rispetto alla proposta avanzata da Francia, Gran Bretagna e Germania, rileva l'esigenza che la Presidenza italiana sia in grado di proporre misure sulle quali sia possibile registrare il più ampio e largo consenso.<br>Per quanto riguarda Basilea 2, dopo aver ribadito l'esigenza imprescindibile di chiarire l'ambito di applicazione per le banche statunitensi, pur convenendo sulla differenza tra la prima e la seconda bozza, insiste sulla opportunità di valutare approfonditamente gli effetti dell'accordo attualmente in discussione.<br>Riprendendo l'argomento concernente l'economia meridionale e la sollecitazione al riequilibrio territoriale, si dichiara convinto che il piano di crescita e di realizzazione di grandi infrastrutture, che dovranno necessariamente includere anche il Mezzogiorno d'Italia, costituisce l'occasione per rilanciare tale economia. In merito alle ipotesi di riaprire i termini del condono fiscale, chiarisce che una tale eventualità non riguarderà certamente l'anno di imposta 2002. Per quanto riguarda ancora la difesa della competitività, sottolinea l'orientamento del Governo a individuare strumenti per proteggere effettivamente i prodotti nazionali. <br>Conclude il proprio intervento esprimendo il pieno apprezzamento per il lavoro compiuto dalla Commissione in tema di riforma dei confidi.<br>Il Presidente ringrazia il Ministro e dichiara chiusa la procedura informativa.<br>La seduta termina alle 16h30. <br>
    1:08 Durata: 18 min 53 sec