Roma, 7 ottobre 2003 - Appuntamento settimanale a Radio Radicale con Radio Carcere, rubrica a cura di Riccardo Arena.
Tema scottante, quello di questa puntata: i suicidi ed i tentati suicidi di persone detenute.
La trasmissione si apre con un lungo elenco di persone che si sono tolte la vita in carcere, o hanno tentato di farlo, nel periodo gennaio-luglio 2003.
Il resoconto è tratto dal dossier pubblicato dal giornale Ristretti orizzonti, che si può reperire su internet all'indirizzo www.ristretti.it.
Il dossier s'intitola Morire in carcere ed è curato dalla redazione di ristretti orizzonti, … composta prevalentemente da persone detenute nel carcere Due Palazzi di Padova.
Radio Carcere darà spazio a questa redazione, diretta da Ornella Favero, in collegamento telefonico.
I dati del rapporto verranno commentati anche con Cristina Giudici, giornalista de Il Foglio, e Luigi Pagano, direttore del carcere San Vittore di Milano.
Il tema che si vuole approfondire è la realtà di un soggetto che, posto in una cella degradata, è indotto ad un gesto estremo o perde la vita per la condizione di assenza di cure.
L'idea del dossier è nata dalla lettura di testimonianze di suicidi in carcere riportate dai quotidiani, a volte anche sprovviste di nome e cognome, alle quali si è voluta dare dignità storica; la prima intenzione - spiega la Favero - è stata quella di ricordare, di dare trasparenza a quelli che sono denominati dall'amministrazione «eventi critici».
Questi avvenimenti sono il segnale del disagio e della sofferenza che si patiscono in carcere.
Il clima vissuto negli istituti di pena è fondamentale, anche se ci sono delle variabili sociali e giuridiche che si possono difficilmente controllare.
Pagano illustra il ruolo della commissione istituita per prevenire i suicidi; che ha delineato un percorso di accoglienza: il detenuto viene preso in carico da un assistente volontario, che cerca di ovviare al trauma dell'ingresso.
Questo dramma, come dimostra lo studio fatto dal DAP, coinvolge tutti, dall'ergastolano a chi deve scontare una pena breve; e questo è un fenomeno misterioso, oltre che tragico.Dal dossier emergono anche le altre morti, quelle per overdose, per inalazione di gas per stordirsi, di aids; in carcere, infatti, una serie di condizioni vengono estremizzate e portano a morti oscure, che spesso non hanno neanche un nome.
Altro fatto estremamente sconcertante sono i suicidi a fine pena, che dimostrano l'assenza di un futuro per chi sta per uscire: di carcere si muore anche fuori.
Rilevando la difficoltà di prevenire tali eventi, che non sempre scaturiscono dal carcere ma talvolta dall'emarginazione, dalla noia e dal disagio sociale, Pagano avvalora la necessità di un impegno comune per il reinserimento, che coinvolga anche gli enti locali.
Il dato emergente è che il degrado, l'abbandono e l'ozio inducono spesso a gesti disperati, che vengono intesi come una liberazione.
Questo carcere, così malfunzionante, induce spesso a compiere azioni estreme e i suicidi non sono altro che il sintomo più allarmante e drammatico di qualcosa che non funziona.
Può la sanzione penale - si chiede Arena - diventare occasione di disperazione? Sta di fatto che la vita penitenziaria può portare allo scoramento: sappiamo però che animando il carcere e dando attenzione a tutte le problematiche si allevierebbero molti problemi.
Ornella Favero, illustrando gli scopi del dossier, chiama in causa anche il volontariato, che deve avere il coraggio di affrontare anche le situazioni più dure.
Basterebbe applicare le leggi esistenti - osserva Luigi Pagano - per rendere più umana e giusta la pena detentiva.
Questa puntata di Radio Carcere, se non può offrire soluzioni semplici e definitive a questo problema, vuole proiettare un fascio di luce su una realtà che troppo spesso rimane nel buio più profondo.Per qualsiasi informazione, per scrivere a Radio Carcere: Email: radiocarcere@radioradicale.it Indirizzo: Radio Radicale, rubrica Radio Carcere, via Principe Amedeo n.
2 - 00186 .
Roma Telefono: 06.488781.
Tema scottante, quello di questa puntata: i suicidi ed i tentati suicidi di persone detenute.
La trasmissione si apre con un lungo elenco di persone che si sono tolte la vita in carcere, o hanno tentato di farlo, nel periodo gennaio-luglio 2003.
Il resoconto è tratto dal dossier pubblicato dal giornale Ristretti orizzonti, che si può reperire su internet all'indirizzo www.ristretti.it.
Il dossier s'intitola Morire in carcere ed è curato dalla redazione di ristretti orizzonti, … composta prevalentemente da persone detenute nel carcere Due Palazzi di Padova.
Radio Carcere darà spazio a questa redazione, diretta da Ornella Favero, in collegamento telefonico.
I dati del rapporto verranno commentati anche con Cristina Giudici, giornalista de Il Foglio, e Luigi Pagano, direttore del carcere San Vittore di Milano.
Il tema che si vuole approfondire è la realtà di un soggetto che, posto in una cella degradata, è indotto ad un gesto estremo o perde la vita per la condizione di assenza di cure.
L'idea del dossier è nata dalla lettura di testimonianze di suicidi in carcere riportate dai quotidiani, a volte anche sprovviste di nome e cognome, alle quali si è voluta dare dignità storica; la prima intenzione - spiega la Favero - è stata quella di ricordare, di dare trasparenza a quelli che sono denominati dall'amministrazione «eventi critici».
Questi avvenimenti sono il segnale del disagio e della sofferenza che si patiscono in carcere.
Il clima vissuto negli istituti di pena è fondamentale, anche se ci sono delle variabili sociali e giuridiche che si possono difficilmente controllare.
Pagano illustra il ruolo della commissione istituita per prevenire i suicidi; che ha delineato un percorso di accoglienza: il detenuto viene preso in carico da un assistente volontario, che cerca di ovviare al trauma dell'ingresso.
Questo dramma, come dimostra lo studio fatto dal DAP, coinvolge tutti, dall'ergastolano a chi deve scontare una pena breve; e questo è un fenomeno misterioso, oltre che tragico.Dal dossier emergono anche le altre morti, quelle per overdose, per inalazione di gas per stordirsi, di aids; in carcere, infatti, una serie di condizioni vengono estremizzate e portano a morti oscure, che spesso non hanno neanche un nome.
Altro fatto estremamente sconcertante sono i suicidi a fine pena, che dimostrano l'assenza di un futuro per chi sta per uscire: di carcere si muore anche fuori.
Rilevando la difficoltà di prevenire tali eventi, che non sempre scaturiscono dal carcere ma talvolta dall'emarginazione, dalla noia e dal disagio sociale, Pagano avvalora la necessità di un impegno comune per il reinserimento, che coinvolga anche gli enti locali.
Il dato emergente è che il degrado, l'abbandono e l'ozio inducono spesso a gesti disperati, che vengono intesi come una liberazione.
Questo carcere, così malfunzionante, induce spesso a compiere azioni estreme e i suicidi non sono altro che il sintomo più allarmante e drammatico di qualcosa che non funziona.
Può la sanzione penale - si chiede Arena - diventare occasione di disperazione? Sta di fatto che la vita penitenziaria può portare allo scoramento: sappiamo però che animando il carcere e dando attenzione a tutte le problematiche si allevierebbero molti problemi.
Ornella Favero, illustrando gli scopi del dossier, chiama in causa anche il volontariato, che deve avere il coraggio di affrontare anche le situazioni più dure.
Basterebbe applicare le leggi esistenti - osserva Luigi Pagano - per rendere più umana e giusta la pena detentiva.
Questa puntata di Radio Carcere, se non può offrire soluzioni semplici e definitive a questo problema, vuole proiettare un fascio di luce su una realtà che troppo spesso rimane nel buio più profondo.Per qualsiasi informazione, per scrivere a Radio Carcere: Email: radiocarcere@radioradicale.it Indirizzo: Radio Radicale, rubrica Radio Carcere, via Principe Amedeo n.
2 - 00186 .
Roma Telefono: 06.488781.
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