25 NOV 2003

Ambiente: Sede referente sulle disposizioni per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 15 min
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Sede ReferenteDecreto-legge n.

314/2003: Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi.

C.

4493 Governo. .

Registrazione audio di "Ambiente: Sede referente sulle disposizioni per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi", registrato martedì 25 novembre 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 15 minuti.
  • Donato Piglionica (DS-U)

    Donato Piglionica, ricordato come il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza ambientale dei siti ad elevata concentrazione di rifiuti pericolosi evidenziava l'esigenza di mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi, respinge le argomentazioni in base alle quali, dietro il paravento dell'allarme terroristico, si sostiene l'irrinunciabilità del provvedimento d'urgenza adottato dal Governo. Rilevato infatti come per la realizzazione del sito unico nazionale occorreranno diversi anni, non si giustifica l'intervento posto in essere dal Governo. Richiama quindi le dichiarazioni rese dal generale Jean nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione in particolare in ordine ai tempi concernenti la messa in sicurezza dei rifiuti di terza categoria e ai criteri di individuazione del sito, nonché le dichiarazioni rese dal deputato Foti, che aveva invocato il criterio della rotazione per l'individuazione dell'area in cui collocare il sito unico, a garanzia dei territori che erano stati già penalizzati, tra i quali rientrerebbe proprio Scanzano. Appare quindi incomprensibile e discutibile l'accelerazione improvvisa, senza un reale passaggio in sede di Conferenza Stato-regioni, che si è voluta dare alla risoluzione del problema, basandosi peraltro su studi che risalgono a venticinque anni fa. Non si comprende la ragione per la quale una nazione che ha sospeso la produzione del nucleare debba poi individuare un sito per stoccare i rifiuti radioattivi. In realtà, si pone più concretamente il problema della messa in sicurezza del combustibile irragiato, che dovrebbe essere allocato in appositi «casks», trattandosi, peraltro, di un ridotto numero di contenitori. Paventa altresì il rischio, nel momento in cui si assumesse la decisione di individuare il sito unico all'interno del territorio nazionale, dell'invio in Italia di scorie da parte di altri paesi europei. Inoltre lo strumento del decreto-legge preclude, o comunque rende più complessa, la soluzione del problema per il prossimo futuro: la popolazione ha infatti percepito un messaggio di pericolosità e rischio sul territorio. In conclusione, espresse perplessità sugli eccessivi poteri demandati alla SOGIN, ritiene che l'individuazione di un sito unico rappresenti un rischio maggiore per la popolazione nel caso di atti terroristici. <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>La seduta comincia alle 14h30<br>Presidenza del presidente <strong>Pietro Armani</strong><br>La registrazione comincia quando la seduta è già in corso<br>
    0:00 Durata: 3 min 57 sec
  • Maurizio Enzo Lupi (FI)

    Maurizio Enzo Lupi invita la Commissione a ricondurre il dibattito sull'istruttoria da svolgere in ordine al decreto-legge presentato dal Governo. Rilevato quindi come uno dei temi principali sia quello di verificare se vi sia la possibilità di assumere con responsabilità determinate decisioni per l'interesse generale, respinge le affermazioni dei deputati dell'opposizione che hanno chiesto il ritiro del decreto-legge, osservando come in questo caso si precluderebbe qualsiasi decisione futura. Il percorso da seguire è quindi quello di svolgere un confronto serio sui temi peraltro contenuti nel documento finale dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione. In particolare, invita la Commissione ad affrontare le questioni relative alla messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e all'individuazione del deposito unico nazionale, che deve presentare determinate caratteristiche. Invita quindi i deputati dell'opposizione ad evitare strumentalizzazioni, confrontandosi sui temi richiamati con i deputati della maggioranza e con il Governo. <br>
    0:03 Durata: 8 min 11 sec
  • Marco Lion (Misto-Verdi-U)

    Marco Lion rilevato come la questione del nucleare sia riemersa nel dibattito politico e sulla stampa, osserva come invece non sia mai stato oggetto di dibattito il problema inerente il processo di decommissioning delle centrali: a tale riguardo invita a confrontare il tipo di soluzione che si vorrebbe adottare in Italia con quelle adottate da altri paesi e ad approfondire gli studi pubblicati sul problema dello smantellamento delle centrali negli Stati Uniti. Occorrerebbe peraltro approfondire la questione relativa alla scelte scellerate che hanno in passato riguardato l'individuazione dei numerosi siti presenti sul territorio, che versano in condizioni di pericolosità. Ritiene quindi irresponsabile il modo in cui il problema dei rifiuti sia stato gestito sino ad oggi. In tale contesto i gruppi di opposizione intendono assumere comportamenti responsabili, senza essere tuttavia complici di scelte sbagliate compiute dal Governo. Svolte quindi considerazioni critiche sulle procedure seguite sinora nell'affrontare la delicata questione delle scorie nucleari, invita il Governo a ritirare il decreto-legge, al fine di affrontare con serietà e in tempi congrui la questione. Per quanto concerne poi l'allarme sociale scaturito dall'adozione del provvedimento d'urgenza, ritiene che la questione vada ricondotta in altri ambiti. Occorre infatti affrontare il problema attraverso un apposito provvedimento, ponendo attenzione anche al contesto europeo. È necessario altresì ricondurre la tematica nell'ambito di un percorso democratico e di controllo anche dei meccanismi di spesa, attesi gli ingenti costi dell'operazione. <br>
    0:12 Durata: 11 min 41 sec
  • Tommaso Foti (AN)

    Tommaso Foti, rilevato preliminarmente come il ministro Matteoli non possa rappresentare il bersaglio dell'opposizione rispetto all'adozione del decreto-legge, ritiene che il provvedimento d'urgenza non possa essere ritenuto arbitrario, avendo quanto meno il merito di aver posto le condizioni per affrontare un grave problema. Invita quindi l'opposizione ad evitare strumentalizzazioni, ricordando come tra i numerosi siti da bonificare sul territorio nazionale, vi rientrino anche quelli dislocati in Basilicata, dove si sono già verificate fuoriuscite di materiale radioattivo, con particolare riferimento al sito di Rotondella e Trisaia. Si pone con urgenza il problema di mettere in sicurezza i materiali irraggiati, evitando dichiarazioni propagandistiche sugli ipotetici vantaggi di dislocazioni in numerosi siti. Va infatti posta particolare attenzione alla difficile situazione internazionale ed al rischio di atti terroristici: per tale ragione devono essere responsabilmente definite le procedure per la messa in sicurezza. Occorrono percorsi condivisi nell'individuazione delle procedure, nella consapevolezza che i numerosi siti presenti sul territorio rappresentano un pericolo, mentre la realizzazione di un sito unico, ben protetto, rappresenta una sicurezza per il paese. Peraltro, in merito all'ipotesi di dislocare le scorie all'estero, invita a riflettere sulla grave questione del traffico dei rifiuti radioattivi. Rilevato infine come il decreto-legge possa costituire l'occasione per abbreviare i tempi rispetto alle disposizioni contenute nel disegno di legge di riordino del settore energetico approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato, ringrazia il ministro per la disponibilità manifestata. <br>
    0:23 Durata: 16 min 5 sec
  • Ugo Parolo (LNP)

    Ugo Parolo si limita a svolgere alcune brevi considerazioni di carattere politico. Nel dare atto al Governo di aver avuto il coraggio di affrontare il problema dello stoccaggio dei rifiuti radioattivi, richiama l'attenzione sulla situazione di pericolo in cui versano i depositi dislocati sul territorio. A tale proposito richiama la proposta di direttiva comunitaria che indica scadenze precise per la realizzazione di impianti per lo stoccaggio di rifiuti di seconda e di terza categoria. Ritiene quindi ragionevole il decreto-legge presentato, manifestando la disponibilità del suo gruppo a valutare le proposte di modifica che il Governo intenderà presentare. Inoltre, pur ritenendo comprensibili le reazioni delle popolazioni interessate, non ritiene in alcun modo giustificabile il metodo della rivolta che si sta praticando per cercare di condizionare l'attività legislativa. Invita quindi ad evitare strumentalizzazioni, anche in termini di contrapposizioni tra nord e sud, che non giovano alla soluzione del problema: occorre invece riflettere, tenendo conto del confronto con tutte le parti politiche e dialogando con le popolazioni. Non è quindi ipotizzabile compiere un passo indietro con il ritiro del decreto-legge, perché ciò pregiudicherebbe qualsiasi soluzione futura. <br>Nel ribadire infine la condivisione della sostanza del provvedimento, ritiene non propriamente opportuno il metodo utilizzato, atteso che le procedure individuate nel decreto-legge, in deroga alla legislazione vigente, sono volte ad accentrare i poteri, anche di gestione, in capo al commissario straordinario per l'attuazione di tutti gli interventi e le iniziative necessarie alla realizzazione del deposito nazionale. <br>
    0:39 Durata: 8 min 7 sec
  • Fulvia Bandoli (DS-U)

    Fulvia Bandoli si riserva di intervenire nel merito del decreto-legge nel prosieguo del dibattito, limitandosi a svolgere alcune considerazioni sul metodo. Dichiara quindi di condividere l'appello rivolto dal presidente in apertura di seduta a svolgere una discussione pacata, nonché le considerazioni svolte dal deputato Foti in ordine alla pericolosità dei rifiuti nucleari. Tuttavia, richiamate le ragioni che hanno indotto la sua parte politica a chiedere il ritiro del decreto-legge, ritiene che la questione debba essere affrontata attraverso un provvedimento che, più che individuare i siti, indichi percorsi e procedure, sulla base di criteri condivisi. Sarebbe al contrario particolarmente grave l'eventuale indicazione di ulteriori siti, soluzione che potrebbe generare proteste ancor più forti nel paese. <br>
    0:47 Durata: 3 min 30 sec
  • Nichi Vendola (RC)

    Nichi Vendola, intervenendo per una precisazione, fa presente che le proteste in atto nel paese, che hanno assunto un carattere quasi insurrezionale, si potranno estendere anche alla Calabria ed alla Puglia. Per tale ragione invita il Governo e la maggioranza ad evitare l'individuazione di un sito, svolgendo invece un confronto serio e trasparente sulla definizione delle procedure, al fine di uscire dalla attuale drammatica situazione di stallo. <br>
    0:51 Durata: 1 min 29 sec
  • Salvatore Adduce (DS-U)

    Salvatore Adduce, senza entrare nel merito del decreto-legge, invita il ministro e la Commissione a considerare che le iniziative che si stanno svolgendo in Basilicata ed in Calabria hanno un carattere assolutamente spontaneo e che le forze politiche si stanno adoperando per evitare che la situazione degeneri. In tale contesto, auspica che il Governo voglia dare segnali utili per evitare complicazioni nelle prossime ore. <br>
    0:52 Durata: 2 min 8 sec
  • Altero Matteoli , ministro dell'ambiente e della tutela del territorio

    Il ministro Altero Matteoli ringrazia preliminarmente per il proficuo confronto, improntato a pacatezza, sinora svolto, che consentirà al Governo di individuare più facilmente il percorso da seguire. Nel ribadire quindi l'intenzione del Governo di valutare ipotesi di modifica al decreto-legge, replica agli interventi svolti. <br>In merito alle informazioni sulla scelta dei siti, pur in assenza di pronunciamenti unanimi da parte della comunità scientifica, richiama l'esistenza di una corposa documentazione che individua il sito più idoneo, alla quale il Governo non poteva che attenersi. Rilevato, tra l'altro, come non sia ipotizzabile un ritorno indietro rispetto alle scelte assunte sul nucleare, prende atto come tutti i deputati intervenuti abbiano sostenuto la necessità di trovare una soluzione al problema delle scorie. Ribadita altresì la disponibilità a fornire al Parlamento tutta la documentazione in suo possesso, prende atto che il deputato Boccia ha convenuto sull'esigenza di individuare un sito, esprimendo netta contrarietà all'ipotesi di trasferire all'estero le scorie. Inoltre, per quanto riguarda i rifiuti radioattivi di terza categoria, è indubbio che non se ne produrranno più, ma è altrettanto vero che andranno predisposti contenitori che devono essere messi in sicurezza. <br>Ritiene altresì contraddittorie le affermazioni del deputato Piglionica, che ha comunque sostenuto l'esigenza di trovare una soluzione a quella che lui stesso ha giudicato una vera e propria emergenza. Nel ritenere quindi serio e per alcuni versi condivisibile l'intervento del deputato Lion, respinge le affermazioni in base alle quali il sito sarebbe stato individuato nel giro di pochi giorni. Preso quindi atto che l'opposizione intende svolgere un ruolo responsabile, auspica che si possa individuare un percorso condiviso dalle forze politiche presenti in Parlamento e dalle regioni. Assicura altresì che il Governo pone grande attenzione alla protesta sociale in atto e si sta adoperando per cercare idonee soluzioni. Preannuncia infine l'impossibilità ad essere presente alla seduta di domani a causa di impegni internazionali che investono la sua personale responsabilità. <p>Pietro Armani, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta. <br>La seduta termina alle 17h00. <br>
    0:55 Durata: 20 min 30 sec