Roma, 9 dicembre 2003 - Appuntamento settimanale con Radio Carcere, la rubrica condotta da Riccardo Arena sulle frequenze di Radio Radicale.
Questa sera la trasmissione torna ad occuparsi della tragica vicenda di Luigi Milloni e Mario Ferrante.
Si tratta di due persone che sono in carcere da 12 anni e che oggi, in base a nuove indagini condotte dalla procura di Bari, sembrerebbero estranei ai fatti per cui sono stati condannati alla pena di 22 anni di reclusione.
Dopo aver ascoltato la testimonianza di Luigi Milloni, detenuto nel carcere di Taranto, questa sera si udirà, in esclusiva per Radio … Radicale, l'intervista fatta all'altro protagonista di questa assurda vicenda, ovvero Mario Ferrante.
Prima di ascoltare l'intervista, s'impone una breve ricostruzione dei fatti.
Il 1° settembre 1991 a Bari viene ucciso in un agguato Sebastiano Dentamaro.
Dopo circa un mese si presenta alla polizia un testimone che accusa dell'omicidio Luigi Milloni e Mario Ferrante.
Il 5 ottobre 1991, Luigi Milloni, che all'epoca aveva 26 anni, e Mario Ferrante, di 24 anni, vengono chiusi in carcere.
Si professeranno sempre innocenti.
Inizia il processo e, anche se il teste che inizialmente aveva accusato il Milloni e il Ferrante poi ritratterà tutto davanti alla Corte, il 24 novembre 1992 la Corte di Assise di Bari condanna Luigi Milloni e Mario Ferrante alla pena di anni 22 di reclusione.
Oggi, 12 anni dopo l'omicidio di Sebastiano Dentamaro, Mario Ferrante e Luigi Milloni sono ancora in carcere.
Ma succede un fatto nuovo.
La procura di Bari, nell'ambito di un'altra inchiesta, raccoglie numerose deposizioni di testimoni che confermano l'innocenza del Ferrante e del Milloni.
Più di 10 testimoni scagionano infatti il Ferrante e il Milloni dal reato di omicidio volontario.
Dagli elementi di prova raccolti dalla stessa procura di Bari, insomma, emerge che, da 12 anni, ci sono in carcere due persone accusate ingiustamente di omicidio.
Pensate: 12 anni in carcere…ovvero una vita meno 12 anni, 12 anni di vita sospesa.
Oggi per fortuna qualcosa si sta muovendo.
Infatti la procura della Repubblica di Bari e le difese di Milloni e del Ferrante hanno presentato istanza di revisione del processo e la Corte di Appello di Lecce ha fissato per il 22 ottobre 2004 la data della prima udienza.
L'istituto della revisione è infatti l'unico strumento giuridico attraverso il quale delle persone in carcere con una condanna passata in giudicato possono trovare una nuova giustizia.
Ma Milloni e Ferrante potrebbero conquistare prima la libertà, se la Corte di Appello di Lecce concedesse, come speriamo che faccia, la sospensione dell'esecuzione della pena.
Così il Milloni e il Ferrante potrebbero attendere da liberi la decisione della Corte di Appello di Lecce sulla revisione.
Purtroppo però per il momento Milloni e Ferrante rimangono in carcere.
La parola passa ora a Mario Ferrante, intervistato nel carcere di Lecce.
Bisogna seguire con attenzione le sue parole, considerando che si tratta di una persona semplice e soprattutto fortemente turbata da questi 12 anni di carcere.
Ferrante ammette di aver vissuto momenti bruttissimi, in cui ha pensato persino di uccidersi, poi indica i mille modi in cui ha tentato di spiegare la propria innocenza e l'incapacità dei familiari di aiutarlo.
Passa quindi a descrivere la dura realtà del carcere di Lecce ed il modo in cui ha affrontato il processo, sempre con la speranza di essere scagionato.
Si descrive come un buon lavoratore e, pur ammettendo di aver fatto qualche scippo, riconosce di non essere mai stato capace di uccidere.
Racconta poi molte storie tremende e scottanti, che gli sono rimaste fortemente impresse, e rievoca la tristezza che, specie a Natale, si acuisce.
In carcere, il Ferrante ha contratto l'epatite C, ma, ha detto "qui non mi curano e io spero di uscire anche per potermi curare in modo adeguato".
Ora vive nella speranza di uscire, ma spesso prova angoscia perché, dopo 12 anni di carcere, non è più abituato alla libertà.
"E' pesante stare in carcere da innocente per 12 anni; adesso me ne voglio andare e non vedo l'ora, perché ne ho viste di tutti i colori, e non l'auguro a nessuno", questa la conclusione dell'intervista.Radio Carcere in questo caso ha indagato in una delle vite maggiormente spezzate dal carcere, infatti Ferrante, pur avendo vissuto la stessa storia di Milloni, ha reagito diversamente e con minore forza ha sopportato le avversità.
Questa è una storia vera, su cui si è aperta una luce, ma fatti come questi spesso restano chiusi nel silenzio e nel buio della cella.
Il testo della legge sulla revisione La vicenda di Luigi Milloni e Mario Ferrante La storia e la realtà di Luigi Milloni.
Questa sera la trasmissione torna ad occuparsi della tragica vicenda di Luigi Milloni e Mario Ferrante.
Si tratta di due persone che sono in carcere da 12 anni e che oggi, in base a nuove indagini condotte dalla procura di Bari, sembrerebbero estranei ai fatti per cui sono stati condannati alla pena di 22 anni di reclusione.
Dopo aver ascoltato la testimonianza di Luigi Milloni, detenuto nel carcere di Taranto, questa sera si udirà, in esclusiva per Radio … Radicale, l'intervista fatta all'altro protagonista di questa assurda vicenda, ovvero Mario Ferrante.
Prima di ascoltare l'intervista, s'impone una breve ricostruzione dei fatti.
Il 1° settembre 1991 a Bari viene ucciso in un agguato Sebastiano Dentamaro.
Dopo circa un mese si presenta alla polizia un testimone che accusa dell'omicidio Luigi Milloni e Mario Ferrante.
Il 5 ottobre 1991, Luigi Milloni, che all'epoca aveva 26 anni, e Mario Ferrante, di 24 anni, vengono chiusi in carcere.
Si professeranno sempre innocenti.
Inizia il processo e, anche se il teste che inizialmente aveva accusato il Milloni e il Ferrante poi ritratterà tutto davanti alla Corte, il 24 novembre 1992 la Corte di Assise di Bari condanna Luigi Milloni e Mario Ferrante alla pena di anni 22 di reclusione.
Oggi, 12 anni dopo l'omicidio di Sebastiano Dentamaro, Mario Ferrante e Luigi Milloni sono ancora in carcere.
Ma succede un fatto nuovo.
La procura di Bari, nell'ambito di un'altra inchiesta, raccoglie numerose deposizioni di testimoni che confermano l'innocenza del Ferrante e del Milloni.
Più di 10 testimoni scagionano infatti il Ferrante e il Milloni dal reato di omicidio volontario.
Dagli elementi di prova raccolti dalla stessa procura di Bari, insomma, emerge che, da 12 anni, ci sono in carcere due persone accusate ingiustamente di omicidio.
Pensate: 12 anni in carcere…ovvero una vita meno 12 anni, 12 anni di vita sospesa.
Oggi per fortuna qualcosa si sta muovendo.
Infatti la procura della Repubblica di Bari e le difese di Milloni e del Ferrante hanno presentato istanza di revisione del processo e la Corte di Appello di Lecce ha fissato per il 22 ottobre 2004 la data della prima udienza.
L'istituto della revisione è infatti l'unico strumento giuridico attraverso il quale delle persone in carcere con una condanna passata in giudicato possono trovare una nuova giustizia.
Ma Milloni e Ferrante potrebbero conquistare prima la libertà, se la Corte di Appello di Lecce concedesse, come speriamo che faccia, la sospensione dell'esecuzione della pena.
Così il Milloni e il Ferrante potrebbero attendere da liberi la decisione della Corte di Appello di Lecce sulla revisione.
Purtroppo però per il momento Milloni e Ferrante rimangono in carcere.
La parola passa ora a Mario Ferrante, intervistato nel carcere di Lecce.
Bisogna seguire con attenzione le sue parole, considerando che si tratta di una persona semplice e soprattutto fortemente turbata da questi 12 anni di carcere.
Ferrante ammette di aver vissuto momenti bruttissimi, in cui ha pensato persino di uccidersi, poi indica i mille modi in cui ha tentato di spiegare la propria innocenza e l'incapacità dei familiari di aiutarlo.
Passa quindi a descrivere la dura realtà del carcere di Lecce ed il modo in cui ha affrontato il processo, sempre con la speranza di essere scagionato.
Si descrive come un buon lavoratore e, pur ammettendo di aver fatto qualche scippo, riconosce di non essere mai stato capace di uccidere.
Racconta poi molte storie tremende e scottanti, che gli sono rimaste fortemente impresse, e rievoca la tristezza che, specie a Natale, si acuisce.
In carcere, il Ferrante ha contratto l'epatite C, ma, ha detto "qui non mi curano e io spero di uscire anche per potermi curare in modo adeguato".
Ora vive nella speranza di uscire, ma spesso prova angoscia perché, dopo 12 anni di carcere, non è più abituato alla libertà.
"E' pesante stare in carcere da innocente per 12 anni; adesso me ne voglio andare e non vedo l'ora, perché ne ho viste di tutti i colori, e non l'auguro a nessuno", questa la conclusione dell'intervista.Radio Carcere in questo caso ha indagato in una delle vite maggiormente spezzate dal carcere, infatti Ferrante, pur avendo vissuto la stessa storia di Milloni, ha reagito diversamente e con minore forza ha sopportato le avversità.
Questa è una storia vera, su cui si è aperta una luce, ma fatti come questi spesso restano chiusi nel silenzio e nel buio della cella.
Il testo della legge sulla revisione La vicenda di Luigi Milloni e Mario Ferrante La storia e la realtà di Luigi Milloni.
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