18 MAG 2004

Vigilanza Rai: Audizione del direttore della Divisione Radiofonia della RAI, del Direttore dei programmi radiofonici della Rai e del Direttore di Radio Uno e Giornale Radio Rai.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 53 min

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Audizione del direttore della Divisione Radiofonia della RAI, Marcello Del Bosco, del Direttore dei programmi radiofonici della Rai, Sergio Valzania, e del Direttore di Radio Uno e Giornale Radio Rai, Bruno Socillo.

Registrazione di "Vigilanza Rai: Audizione del direttore della Divisione Radiofonia della RAI, del Direttore dei programmi radiofonici della Rai e del Direttore di Radio Uno e Giornale Radio Rai.", registrato martedì 18 maggio 2004 alle 00:00.

La registrazione ha una durata di 2 ore e 53 minuti.
  • Introduzione del presidente

    <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 14h10<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong>
    0:00 Durata: 3 min 9 sec
  • Marcello Del Bosco, direttore della Divisione Radiofonia della RAI

    Dopo una breve introduzione del PRESIDENTE Petruccioli prende la parola il dottor Marcello DEL BOSCO, direttore della Divisione Radiofonia della Rai, il quale illustra in primo luogo l'attuale situazione del mercato radiofonico.<br>In primo luogo egli osserva che, secondo uno studio della GPF & Associati, la Radio si posiziona nel sistema dei media come un mezzo orientato verso il cambiamento, l'innovazione e la complessità sociale molto più di altri e, in particolare, della televisione in chiaro.<br>Questa realtà fa sì che il mercato radiofonico, in particolare nell'ultimo decennio, abbia assunto un carattere di spiccato dinamismo e remuneratività, incoraggiando l'ingresso di un gran numero di nuovi soggetti.<br>Il mercato televisivo italiano si presenta così da un lato estremamente polverizzato - vi sono in Italia 1.700 emittenti, contro le 282 della Germania e le 250 della Spagna - e dall'altro caratterizzato dal recente ingresso di soggetti forti e competitivi.<br>In questa situazione può essere ritenuto un successo il fatto che la Rai, in condizioni di rigidità dell'offerta determinate in parte dagli obblighi di servizio pubblico e in parte dai limiti delle risorse destinate allo sviluppo e all'innovazione, abbia conservato, nonostante le flessioni vistose degli ultimi anni, le sue posizioni di primato, arrivando anche a conseguire un notevole recupero nel primo trimestre di quest'anno rispetto all'ultimo dell'anno precedente (più 4,3 per cento per Radio Uno, più 8 per cento per Radio Due, più 15,3 per cento per Radio Tre).<br>Questi dati positivi - certamente da valutare con prudenza, dato che per la Radio non esiste un sistema di rilevazione automatico sul genere dell'Auditel, e la rilevazione Audiradio viene effettuata col metodo dell'intervista - si incrocia con una ripresa del mercato pubblicitario, che peraltro Radio Rai può intercettare meno facilmente rispetto ai concorrenti privati a causa dei limiti più rigorosi nell'affollamento pubblicitario.<br>Dopo aver fornito una serie di dati sul posizionamento delle emittenti Rai nella mappa socio-culturale, sull'evoluzione degli ascolti della Rai e delle concorrenti nel corso degli anni, sull'andamento dell'ascolto per fascia oraria nelle tre reti di Radio Rai e di Isoradio e sull'offerta di Radio Rai, il dottor Del Bosco riferisce alcuni dati concernenti le risorse, osservando che quest'anno Radio Rai ha conseguito un utile di 32 milioni di euro in una situazione in cui la partecipazione alle risorse del canone è minima, grazie anche al contenimento dei costi esterni che rappresentano il 2,3 per cento del totale della Rai. Il dottor Del Bosco illustra quindi alcuni elementi di criticità, collegati soprattutto alla strutturale debolezza della rete e all'assenza di un piano di assegnazione delle frequenze con numerosi disturbi interferenziali da parte dell'emittenza regionale e locale, soffermandosi in particolare sulla questione del piano di razionalizzazione delle reti di onda media. Le trasmissioni in onda media, che rappresentano in una certa misura una specificità della Radio italiana, sono realizzate utilizzando un sistema di ripetitori che ha ormai almeno cinquant'anni o anche più, le cui dimensioni consentono la trasmissione di tre segnali.<br>Questo sistema sta entrando progressivamente in crisi dal momento che si tratta di grandi impianti, che hanno bisogno di vaste estensioni di terreno libero per consentire il rinvio del segnale; nel corso degli anni la situazione demografica e abitativa intorno alla maggior parte di questi impianti si è modificata determinando l'intervento o della Magistratura o dei Comuni che stanno progressivamente chiudendo i ripetitori. Si è quindi deciso di riorganizzare la rete con una impiantistica più moderna e molto più leggera, attraverso l'individuazione di nuovi siti in accordo con i Comuni, ciò che però comporterà la possibilità di sostenere un solo segnale, e si è deciso di dare la preferenza a Radio Uno sia perché è la rete di maggior ascolto, sia perché è quella con le più spiccate caratteristiche di servizio pubblico, non solo per l'elevato numero di notiziari ma anche per l'utilizzazione specifica in caso di calamità naturali.<br>La notizia di questo cambiamento ha originato una serie di timori e di proteste, che non appaiono però giustificate e che potranno essere superate con una adeguata informazione agli utenti.<br>In particolare sarà assicurata ovunque la ricevibilità di Radio Tre in modulazione di frequenza, mentre già oggi sono state rese ricevibile in FM le audiodescrizioni per i ciechi, e si è raggiunto uno specifico accordo per assicurare la continuazione del servizio in onda media per le minoranze linguistiche. <br>
    0:03 Durata: 25 min 43 sec
  • Bruno Socillo, Direttore di Radio Uno e Giornale Radio Rai

    <br>Direttore di Radio Uno e Giornale Radio Rai,
    0:28 Durata: 1 min 32 sec
  • Sergio Valzania, Direttore dei programmi radiofonici della Rai

    Dopo brevi interventi del dottor SOCILLO, direttore di Radio Uno e Giornale Radio Rai e del dottor VALZANIA, direttore dei programmi radiofonici della Rai, si apre il dibattito. <br>
    0:30 Durata: 2 min 18 sec
  • Paolo Gentiloni (MARGH-U)

    Il deputato GENTILONI SILVERI osserva che i dati forniti dal dottor Del Bosco, pur contribuendo ad una visione più articolata della situazione di Radio Rai rispetto a quella emersa negli ultimi mesi dalle notizie riportate dai media, non sembrano tali da fugare preoccupazioni per il futuro di questo settore così centrale del servizio pubblico.<br>Si può certamente prendere atto del fatto che la perdita di share determinatasi negli ultimi anni sia ascrivibile all'ingresso nel mercato di nuovi soggetti concorrenti particolarmente aggressivi, e che comunque le posizioni in graduatoria delle singole reti non risultano peggiorate; tuttavia c'è da chiedersi se vi sia una strategia aziendale per fronteggiare questa concorrenza aggressiva e cercare di recuperare il terreno.<br>Gli stessi incrementi verificatisi nell'ultimo trimestre, certamente positivi, devono essere però valutati in un quadro generale di costante e prolungato declino, e sarebbe anche interessante sapere qual è il rapporto fra i dati forniti dal dottor Del Bosco, fondati sull'ascolto medio giornaliero, e quelli sul cosiddetto ascolto settimanale, che risultano molto più inquietanti per l'azienda.<br>L'oratore si sofferma quindi sulla questione del pluralismo. E' ormai da quasi due anni che questa Commissione pone alla Dirigenza della Rai il problema di individuare uno strumento per il monitoraggio del pluralismo nella Radio analogo a quello assicurato dall'Osservatorio di Pavia per la televisione. Ovviamente non si vuole con ciò mitizzare questo tipo di monitoraggio, che fornisce unicamente dati numerici che vanno poi letti con attenzione, tuttavia non sembra possibile continuare in una situazione in cui non si ha la disponibilità neanche di dati bruti.<br>Infine il deputato Gentiloni Silveri chiede ai dirigenti della Radio di conoscere una loro opinione sul fatto che, dai dati dello studio della GPF & Associati testé forniti alla Commissione, risulta che mentre la Radio appare come un medium particolarmente orientato verso l'apertura e l'innovazione, tutte e tre le reti Rai, sia pure in misura differente, appaiono invece nel confronto con i concorrenti privati, spostate sul lato della chiusura e della tradizione, superate solo da Radio Maria. <p>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:32 Durata: 17 min 29 sec
  • Enzo Carra (MARGH-U)

    Il deputato CARRA concorda sulle osservazioni del collega Gentiloni Silveri circa l'evidente esistenza di una difficoltà da parte della Rai ad affrontare la sfida portata da nuovi soggetti che sono entrati sul mercato, un fenomeno oltretutto che non è recente, ma risale ad almeno quindici anni fa, mentre è solo negli ultimi anni che la diminuzione della quota di mercato della Rai si è fatta così evidente.<br>Probabilmente questa crisi ha anche un importante risvolto di politiche della tecnologia; in proposito egli chiede al dottor Del Bosco se sia giustificata la sua impressione che nell'attuale fase di passaggio dall'analogico al digitale la Rai appaia molto più preoccupata di sviluppare il digitale televisivo che il sistema Dab.<br>In ogni caso egli ritiene che il problema della Rai sia soprattutto un problema di offerta e di perdita della specificità delle diverse reti; si pensi in particolare a Radio Tre che negli ultimi tempi ha subito una progressiva erosione della sua caratterizzazione di approfondimento culturale, per diventare sempre di più un contenitore di offerta musicale indifferenziata e di letture integrali di romanzi dell'Ottocento. <br>
    0:50 Durata: 13 min 38 sec
  • Gloria Buffo (DS-U)

    La deputata BUFFO condivide le preoccupazioni formulate dai colleghi in ordine ai dati di ascolto forniti dal dottor Del Bosco che, valutati nel lungo periodo, non sembrano giustificare manifestazioni di ottimismo.<br>In particolare per quanto riguarda l'incremento verificato nell'ultimo trimestre rispetto al trimestre precedente, ella chiede di sapere se il dato positivo resta tale confrontato con quello del primo trimestre del 2003.<br>In ogni caso è evidente che l'inversione di tendenza nell'ultimo trimestre è ben lungi dal recuperare le perdite degli ultimi anni.<br>In realtà Radio Rai sembra caratterizzata da una preoccupante perdita di dinamismo, che si registra in particolare nel settore dell'informazione nel quale pure la radio pubblica dovrebbe mantenere un indiscutibile primato.<br>In proposito ella segnala come in occasione dei terribili attentati di Madrid dello scorso 11 marzo, che pure si erano verificati nelle prime ore del mattino, il Giornale Radio Rai abbia atteso fino alle 15 per istituire un collegamento diretto e continuo con Madrid.<br>Esprime poi sorpresa per il fatto che negli ultimi giorni la copertura giornalistica delle vicende irachene è stata assicurata da una inviata del Tg2, e chiede se il Giornale Radio Rai manderà un proprio inviato.<br>La deputata Buffo si sofferma quindi sul problema del pluralismo informativo, che appare spesso carente come da ultimo dimostrato dalla vicenda del Giornale Radio Rai che giovedì scorso ha dedicato il suo servizio di apertura alle dichiarazioni della signora Pina Bruno sulle manipolazioni dell'intervista da lei resa a "Primo Piano", senza dare spazio alla replica al Direttore del Tg3. <br>
    1:03 Durata: 12 min 46 sec
  • Davide Caparini (LNFP)

    Il deputato CAPARINI chiede agli oratori intervenuti una loro opinione sulle prospettive di riassetto della radiofonia pubblica, e in particolare della realizzazione di una rete esclusivamente dedicata all'informazione.<br>Chiede poi, con ciò riprendendo una richiesta della sua parte politica che aveva a tale proposito presentato specifici emendamenti al contratto di servizio, una maggiore attenzione alla trasmissione di musica italiana e in particolare di musica popolare, rilevando il carattere eccessivamente esterofilo della programmazione radiofonica della Rai.<br>L'oratore si sofferma quindi sul servizio, assolutamente insoddisfacente, svolto da Isoradio.<br>In proposito egli porta la sua esperienza personale osservando che con estrema frequenza gli capita di trovarsi «imbottigliato» da ingorghi autostradali e da incidenti dei quali Isoradio non da nessuna notizia. <br>
    1:16 Durata: 8 min 16 sec
  • Giampaolo D'Andrea (Mar-DL-U)

    Il senatore D'ANDREA ricorda come l'audizione in corso si inquadri all'interno di un complesso di audizioni finalizzate ad acquisire elementi conoscitivi in vista dell'esame del piano editoriale e del piano industriale.<br>La relazione del dottor Del Bosco, accanto all'esistenza di problemi legati alle dinamiche del mercato radiofonico, individua una serie di punti di criticità che hanno carattere strutturale; c'è da chiedersi se le risposte fornite dal progetto di riorganizzazione e dal piano industriale siano coerenti con l'individuazione di questi problemi, e se i dirigenti della Radiofonia condividano la filosofia che ispira tali documenti. <br>
    1:24 Durata: 9 min 14 sec
  • Antonio Falomi (Misto)

    Il senatore FALOMI si associa in primo luogo alle osservazioni del collega Gentiloni Silveri relative alla lettura dei due dati della ricerca della GPF & Associati che evidenziano un posizionamento particolarmente tradizionale e rivolto ad un pubblico anziano di Radio Rai, nell'ambito oltretutto di un medium che invece si caratterizza per essere fra i più dinamici e aperti all'innovazione.<br>Dopo aver auspicato che Radio Rai sia in grado di fornire almeno elementi più semplici - ad esempio gli elenchi dei soggetti intervenuti nelle varie trasmissioni - per una valutazione del pluralismo, il senatore Falomi osserva come la soluzione di alcuni degli elementi di criticità evidenziati dalla relazione del dottor Del Bosco sembri rientrare piuttosto nella responsabilità del Ministro delle comunicazioni che in quello dell'azienda, e a tale proposito egli auspica che sia possibile svolgere in tempi brevi una audizione del Ministro.<br>Egli chiede infine al dottor Del Bosco se i problemi evidenziati dal deputato Caparini relativi al funzionamento di Isoradio non siano anche da addebitare ad una carenza di informazioni da parte della Società Autostrade, interessata a minimizzare le difficoltà sulla rete autostradale. <br>
    1:34 Durata: 10 min 46 sec
  • Presidente

    Il PRESIDENTE Petruccioli osserva in primo luogo che allo stato attuale gli unici dati sul pluralismo possono essere di fonte dell'azienda stessa; egli osserva peraltro che l'assenza del video rende più facilmente interpretabili i dati riferiti alla radiofonia.<br>Nell'osservare quindi, come già ricordato dal senatore D'Andrea, che l'audizione di oggi è finalizzata ad illustrare il piano industriale e il piano editoriale della Rai, osserva come la relazione del dottor Del Bosco abbia posto bene in luce il recente cambiamento del mercato radiofonico, dove l'ingresso di nuovi soggetti ha profondamente modificato negli ultimi dieci anni una situazione che per circa un ventennio aveva visto la Rai contrapposta non tanto a dei concorrenti di tipo commerciale, quanto ad una articolata realtà di radio locali e radio libere.<br>Egli chiede quindi quali sono le strategie con cui Radio Rai affronta la nuova situazione, tenuto conto anche del progressivo invecchiamento del suo pubblico, un aspetto questo fortemente legato al carattere di profonda identificazione che conosce il rapporto tra il pubblico e la radio.<br>In proposito egli fa l'esempio dell'associazione degli "Amici di Radio Tre", che in questi giorni gli ha manifestato la sua preoccupazione per la cessazione della trasmissione della rete in onda media, una associazione di cui non esiste, né probabilmente può esistere, un equivalente tra il pubblico della televisione generalista.<br>Il Presidente chiede infine ai rappresentanti della Radiofonia pubblica se, proprio in vista di una maggiore elasticità e competitività sul mercato di Radio Rai, non sia opportuna la sua societarizzazione. <br>
    1:44 Durata: 10 min 49 sec
  • Replica di Marcello Del Bosco

    Il dottor DEL BOSCO condivide in primo luogo quanto affermato dai parlamentari intervenuti circa il fatto che i dati da lui forniti non siano in alcun modo tranquillizzanti.<br>In realtà nel sottolineare il fatto che, nonostante le perdite, le reti Rai abbiano mantenuto il loro primato, egli intendeva sottolineare un parziale contenimento dei danni in una situazione che si presenta sotto tutti gli aspetti sfavorevole.<br>In particolare il problema della radio è un problema di risorse, che non appare certamente risolto da un piano di riorganizzazione che, se non sarà profondamente rivisto, non può non portare alla sostanziale fine della radio pubblica, che ha finora retto il confronto con una concorrenza che non sempre ha puntato sulla qualità e che è comunque libera dagli obblighi del servizio pubblico.<br>Si pensi ad esempio alla collocazione in modulazione di frequenza delle audiodescrizioni per i ciechi; si tratta di un servizio a cui la Rai è giustamente obbligata per contratto, ma che evidentemente è diretto a poche migliaia di utenti e comporta la rinuncia a trasmettere altri programmi in un orario di buon ascolto.<br>Per quanto riguarda la questione sollevata dal deputato Gentiloni Silveri dei dati relativi all'ascolto settimanale, apparentemente peggiori di quelli relativi all'ascolto medio giornaliero, il dottor Del Bosco fa presente che in realtà l'ascolto settimanale è un dato residuale ed impreciso - si chiede cioè all'intervistato quali reti ricordi di aver ascoltato nel corso della settimana - non paragonabile a quello sul dato medio giornaliero che è ricavato da una serie di domande molto puntuali. Fino all'anno scorso, in realtà, il dato settimanale non veniva in pratica tenuto in considerazione in alcuna statistica, e se le cose sono cambiate è solo perché un editore concorrente trae vantaggio dalla pubblicazione di questo dato.<br>Rispondendo ad una domanda del deputato Carra, il dottor Del Bosco fa poi presente che la digitalizzazione della radiofonia rappresenta allo stato attuale un processo estremamente aleatorio.<br>Bisogna considerare che per il passaggio dall'analogico al digitale sono necessari tre elementi: un adeguato numero di frequenze, la disponibilità di programmi e la diffusione di apparecchi radiofonici adeguati.<br>Per quanto riguarda i programmi, Radio Rai realizza da tempo programmi di carattere sperimentale, ma è evidente che se il processo deve essere credibile occorre una offerta variegata e abbondante da trasmettere sui vari sottocanali. Più difficile è risolvere il problema dell'acquisto delle frequenze, che fino ad oggi è stato negletto, e quello della diffusione di apparecchi ricevitori adeguati; a questo proposito bisogna osservare che l'utenza italiana è caratterizzata dalla scarsa diffusione di vere apparecchiature radio, mentre prevalgono le radioline portatili e in questa situazione è difficile immaginare una disponibilità del mercato ad assorbire radio adatte alla ricezione del digitale.<br>Quanto all'aspetto relativo alla concorrenza sul prodotto, in particolare per quanto riguarda l'intrattenimento, c'è da osservare che Radio Rai ha ottenuto degli eccellenti risultati nell'ambito del varietà di qualità, si pensi a Fiorello, al "Ruggito del coniglio" o a "Caterpillar"; va tuttavia considerato che la quota di ascolto di questi programmi non può essere paragonata, come spesso si fa, a quella di analoghi varietà televisivi, dal momento che va riferita comunque ad un mercato molto più frammentato dal punto di vista dell'offerta.<br>Il dottor Del Bosco si sofferma infine sul problema di Isoradio.<br>Egli è perfettamente consapevole dell'insufficienza del servizio, che allo stato attuale è però difficile migliorare sia sul piano tecnico - una reale copertura delle autostrade, attualmente garantita solo nell'Italia settentrionale, richiede investimenti che non sono alla portata di Radio Rai - sia dal punto di vista del prodotto.<br>A questo proposito bisogna osservare che il servizio Ciss è, incredibilmente, disciplinato con legge, in maniera oltretutto estremamente minuziosa, ciò che non consente alla Rai di utilizzare fonti diversificate di informazione - ad esempio le segnalazioni dei camionisti - e la obbliga a servirsi unicamente delle informazioni della Società Autostrade confermate dalla Polizia Stradale.<br>Poiché la Società Autostrade, per una politica commerciale a suo parere piuttosto miope, tende a ridurre al minimo la segnalazione delle difficoltà della circolazione, il servizio non può che presentare limitazioni molto gravi. <br>
    1:55 Durata: 22 min 45 sec
  • Replica di Bruno Socillo

    Il dottor SOCILLO ritiene che, senza certamente abbandonarsi ad ingiustificati trionfalismi, sia giusto riconoscere che l'inversione di tendenza verificata all'inizio di quest'anno rappresenta un risultato reale e importante.<br>Dopo aver ricordato come in occasione degli attentati di Madrid Radio Anch'io effettuò subito uno speciale di circa due ore - con i rischi che una simile scelta comporta, considerando che in quell'occasione ebbe una parte rilevante la commissaria europea Loyola Palacio che diede una ampia copertura alla tesi dell'attentato basco - egli fa presente che la copertura in questi giorni delle notizie da Bagdad da parte di una giornalista del Tg2 dipende dal fatto che l'inviato del Giornale Radio sta seguendo attualmente un importante vertice ad Amman; si tratta dunque di una supplenza temporanea, in ogni caso tra giornalisti della stessa azienda.<br>Egli rivendica quindi l'imparzialità e il rispetto del pluralismo sempre manifestati dal Giornale Radio Rai, osservando anzi che ad esempio una rubrica come "Baobab" si è semmai segnalata per una particolare attenzioni alle ragioni delle opposizioni e delle minoranze.<br>In particolare egli respinge le contestazioni della deputata Buffo in ordine al modo in cui il Giornale Radio Rai ha trattato la vicenda dell'intervista alla vedova Bruno, osservando che tali accuse - che lo colpiscono profondamente, in particolare per i suoi rapporti di amicizia con il dottor Di Bella - sono il frutto di una disinformazione proveniente dall'interno della stessa rete e riproducono lo stantio copione del confronto fra i titoli del Giornale Radio e quelli dei quotidiani, senza tener conto delle profonde differenze esistenti fra i due mezzi.<br>In particolare il Giornale Radio Rai aveva dato ampiamente conto delle smentite del dottor Di Bella in tutte le edizioni di mercoledì scorso, mentre aveva dedicato l'apertura di giovedì alle ripercussioni della vicenda nel dibattito politico. <br>
    2:18 Durata: 21 min 12 sec
  • Paolo Gentiloni (MARGH-U) - Replica di Bruno Socillo

    <br>
    2:39 Durata: 1 min 36 sec
  • Replica di Sergio Valzania

    Il dottor VALZANIA ritiene che l'attuale andamento di Radio Rai debba essere inquadrato in un discorso di sistema. Per comprendere bene l'evoluzione del mercato radiofonico bisogna considerare che, se è vero che il numero delle emittenti in Italia è particolarmente elevato, è anche vero che in pochi anni si è passati da 4.000 a 1.700 emittenti. Questo perché nel momento in cui è apparso evidente che l'utenza radiofonica era in espansione e foriera di notevoli guadagni pubblicitari, sono comparsi sul mercato una serie di editori che si sono potuti espandere proprio acquistando le frequenze delle radio locali e delle radio libere.<br>Radio Rai, priva di risorse da investire, non ha potuto partecipare a questa espansione che costituisce la precondizione dell'espansione commerciale, e certamente oggi in Italia la radio dotata delle migliori frequenze è Radio Maria e non Radio Rai.<br>Un altro limite di Radio Rai è poi la sua minore flessibilità determinata dall'obbligo di avere unicamente tre reti, più Isoradio. Come è stato giustamente osservato dal Presidente la radio si presenta, rispetto alla televisione, come un medium ad elevata fidelizzazione, paragonabile ad esempio a quella dei lettori dei giornali.<br>In conseguenza di ciò il pubblico di una radio tende ad "invecchiare" con la radio stessa, e la creazione da parte di uno stesso editore di nuove emittenti è un buon sistema per assecondare il fenomeno.<br>In ogni caso egli ritiene che l'adozione di un modello societario sul tipo di quello di Radio France, potrebbe favorire una maggiore agilità e competitività di Radio Rai. <br>Il dottor Valzania osserva quindi che le critiche del deputato Carra alla programmazione di Radio Tre sembrano ispirate, piuttosto che all'esperienza diretta, ad una sorta di vulgata che trova ampia diffusione ma che non ha un fondamento oggettivo. Per quanto riguarda l'offerta musicale Radio Tre si presenta nel panorama non solo radiofonico italiano come una sede unica di valorizzazione dell'esperienza esecutiva contemporanea della musica classica, mentre i dibattiti della rete continuano ad ospitare alcuni fra gli intellettuali italiani più prestigiosi. <br>Infine egli ricorda come recentemente su "L'Unità" un giornalista che aveva appena prestato la propria collaborazione per i commenti settimanali della rubrica "Prima pagina" ha avuto parole di apprezzamento per la rete estremamente lusinghiere.<br>Il PRESIDENTE Petruccioli ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.<br>La seduta termina alle 16h55. <br>
    2:41 Durata: 12 min 9 sec