27 OTT 2004

Vigilanza Rai: Audizione del Direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 6 sec
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Audizione del Direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo.

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Audizione del Direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo", registrato mercoledì 27 ottobre 2004 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 2 ore.
  • Giorgio Merlo (MARGH-U)

    Il deputato MERLO nel concordare con quanto affermato da altri colleghi circa la necessità che il rinnovo del Consiglio di amministrazione preceda l'avvio del processo di privatizzazione, si sofferma sulle problematiche delle sedi periferiche della RAI - che in passato il Direttore generale aveva dichiarato di voler potenziare, in particolare nella loro funzione di rapporto con il territorio - e specificamente della realtà piemontese, dove continuano ad essere disattese le assicurazioni fornite da tempo alla RAI agli enti locali e alla regione per un rilancio delle attività produttive.<br>Appare necessario chiarire se vi sia un consapevole disegno di disinvestimento e sottovalutazione, come sembrerebbe ad esempio dallo scarso impegno della RAI nella promozione dell'evento rappresentato dalle olimpiadi invernali, e dal sostanziale arresto del programma «Rai-Alpes», che avrebbe dovuto costituire uno strumento di valorizzazione della sede di Torino.<br>L'oratore conclude quindi associandosi alle richieste di informazioni sul futuro in azienda di Pippo Baudo e sull'attribuzione della responsabilità per la cultura su RAIUNO a Gigi Marzullo. <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 14h05<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>
    0:00 Durata: 7 min 29 sec
  • Giorgio Lainati (FI)

    Il deputato LAINATI ritiene pienamente condivisibile la relazione del Direttore generale, in particolare per la chiara volontà manifestata di portare rapidamente a compimento la prima tranche del processo di privatizzazione della RAI, un evento davvero epocale nella storia della radiotelevisione italiana che è reso possibile dal risanamento finanziario e dal rilancio industriale che sono stati merito del Direttore generale stesso e dell'attuale Consiglio di amministrazione, cui Forza Italia riconosce piena legittimità.<br>Il Direttore generale nella sua introduzione ha ritenuto di dover sorvolare sui grandi successi di audience registrati dalla RAI sotto la sua guida; egli ritiene però che sarebbe stato dovere del centro-sinistra, di coloro cioè che hanno sempre invocato la centralità del servizio pubblico, rimarcare tali positivi risultati.<br>Si sono invece ascoltate critiche stantie, come quelle relative ad una presunta mancanza di pluralismo che è invece smentita dai dati dell'Osservatorio di Pavia, dai quali si evince una presenza nell'informazione sostanzialmente paritaria tra la maggioranza e i numerosi partiti dell'opposizione; del resto basta la presenza dell'ingegner De Benedetti alla puntata di domenica scorsa della trasmissione di Fabio Fazio a testimoniare l'effettivo pluralismo dell'azienda.<br>L'oratore esprime infine il suo netto dissenso rispetto a quanto affermato ieri dal senatore Falomi circa una narrazione della guerra in Iraq da parte dei telegiornali della RAI che sarebbe incompleta o fuorviante: al contrario egli ritiene di dover testimoniare in questa sede il suo apprezzamento per la professionalità e l'obiettività con cui i giornalisti del servizio pubblico seguono il conflitto iracheno. <br>
    0:07 Durata: 8 min 51 sec
  • Giuseppe Scalera (Mar-DL-U)

    Il senatore SCALERA chiede in primo luogo al Direttore generale informazioni sulla vicenda relativa al dottor Mazzocchi, al quale l'Ordine dei giornalisti del Lazio ha irrogato una sospensione di due mesi per aver pubblicizzato degli elettrodomestici su una televisione privata.<br>Premesso che per il dottor Mazzocchi, come per chiunque, vale la presunzione di non colpevolezza in attesa che si pronunci definitivamente il Consiglio nazionale dell'Ordine, egli chiede di conoscere come mai a fronte di atteggiamenti di straordinaria severità nei confronti di altri giornalisti, come Oliviero Beha, che si erano resi responsabili unicamente di aver assunto atteggiamenti critici, nel caso del dottor Mazzocchi la RAI non abbia ritenuto di intervenire, lasciando che lo facesse in sua vece l'Ordine, e non abbia avuto difficoltà, anche dopo la pronuncia di primo grado, a consentire che il dottor Mazzocchi continuasse ad essere in sostanza il volto principale dello sport sulla concessionaria del servizio pubblico.<br>Egli chiede inoltre, più in generale, di conoscere quali siano gli esiti delle inchieste interne relative alle accuse formulate in Commissione dal dottor Francia e alle rivelazioni di «Striscia la notizia» sul fenomeno delle pubblicità occulte in RAI.<br>Il senatore Scalera chiede quindi informazioni sul funzionamento dell'agenzia APA, che stipula convenzioni in base alle quali le Regioni ottengono inserti a pagamento nelle trasmissioni RAI, e su come, allorché ci si trova di fronte ad un servizio dedicato a questa o a quella Regione, gli utenti vengano messi in grado di distinguere se si tratta di un servizio a pagamento o di una scelta redazionale. <br>
    0:16 Durata: 9 min 40 sec
  • Giampaolo D'Andrea (Mar-DL-U)

    Il senatore D'ANDREA chiede in primo luogo al Direttore generale che la RAI si impegni per garantire la messa in onda in un orario utile del TG Parlamento, che ormai viene sempre più spinto verso orari notturni.<br>Questa della infelice collocazione oraria di trasmissioni istituzionali o comunque di servizio pubblico, è del resto una problematica di portata più ampia. Si pensi alla collocazione degli approfondimenti culturali del TG1 e a quella delle conferenze stampa di cui all'articolo 5 della delibera approvata il 18 dicembre 2002 dalla Commissione sulla comunicazione politica in periodo non elettorale.<br>Il senatore D'Andrea dà quindi atto al dottor Cattaneo che la sua relazione non è stata illusiva o reticente, come è invece purtroppo avvenuto con la recente audizione dei membri del Consiglio di amministrazione.<br>Proprio per questo però egli lo invita ad una riflessione sull'impossibilità, a suo parere evidente, di procedere credibilmente alla privatizzazione della RAI con l'attuale Consiglio di amministrazione in carica.<br>Deve infatti essere chiarito che, in base alla legge 206 del 1993, ma più ancora con l'avvenuta approvazione della legge 112 del 2004, al Direttore generale viene riconosciuto un ruolo praticamente assimilabile a quello di un amministratore unico, cosicché il Consiglio di amministrazione finisce per assumere invece i compiti che in una normale società per azioni sarebbero propri dell'Assemblea dei soci.<br>Poiché però la RAI non è un'azienda di comunicazioni che si limiti ad organizzare la propria rete di trasmissione, ma cura i contenuti e la qualità del prodotto, e proprio perché svolgendo funzioni di servizio pubblico rappresenta e si rivolge alla comunità nazionale in quanto tale più che al mercato degli ascolti, sarebbe necessario che in questo organo di base che è il Consiglio di amministrazione siano rappresentate tutte le maggiori famiglie politiche e culturali.<br>Se il Consiglio di amministrazione è dunque espressione puramente e semplicemente della maggioranza non può considerarsi regolarmente costituito. A questo proposito c'è da chiedersi per quale motivo, come ha ricordato anche in audizione il consigliere anziano Alberoni, il Consiglio di amministrazione a seguito della situazione creatasi con le dimissioni della presidente Annunziata, non abbia saputo fare di meglio che chiedere un parere sulla propria legittimità all'Ufficio legale interno della RAI. C'è da chiedersi perché non si sia invece correttamente rivolta all'azionista, il ministro del Tesoro, il quale a sua volta, a norma del comma 8 dell'articolo 20 della legge n. 112 del 2004, avrebbe dovuto assumere le sue decisioni in conformità alle deliberazioni di questa Commissione. Evidentemente si è preferito non scegliere questa strada proprio perché, specialmente dopo l'approvazione della risoluzione del 14 luglio, l'orientamento della Commissione era ben noto. <br>
    0:25 Durata: 10 min 6 sec
  • Vittorio Pessina (FI)

    Il senatore PESSINA esprime vivo apprezzamento non solo per la relazione del Direttore generale, ma anche e soprattutto per quello che nella relazione non è detto esplicitamente, e cioè per gli straordinari risultati in termini di equilibri di bilancio, incremento dell'audience e crescita dei ricavi pubblicitari che sono stati raggiunti da questa gestione della RAI, e dei quali si sono avuti in questi giorni espliciti riconoscimenti anche da parte della stampa di sinistra.<br>Si tratta di risultati tanto più significativi perché fanno giustizia dei sospetti che avevano accompagnato la nomina degli attuali organi di gestione della RAI, ritenuti dall'opposizione troppo corrivi nei confronti del Presidente del Consiglio e quindi della società privata concorrente da lui fondata.<br>Basti pensare al recupero del primato dell'informazione serale da parte del TG1, che era stato perso negli anni della gestione del Consiglio di amministrazione presieduto dal prof. Zaccaria e al successo della striscia preserale di RAIUNO, in passato regolarmente battuta da «Striscia la notizia».<br>Il senatore Pessina ritiene quindi che si debba guardare con fiducia ai nuovi scenari che si aprono grazie alla privatizzazione e allo sviluppo della tecnologia digitale.<br>A tale proposito egli non condivide le affermazioni del senatore Falomi circa il rischio che i criteri di assegnazione di due canali satellitari finiscano per favorire gruppi industriali finanziariamente più dotati, dal momento che ciò non rappresenta in alcun modo una sorta di riduzione del pluralismo. <br>
    0:36 Durata: 6 min 51 sec
  • Gloria Buffo (DS-U)

    La deputata BUFFO ritiene difficile aprire con il Direttore generale e con la RAI un confronto sul tema del pluralismo quando si susseguono così rapidamente comportamenti aziendali che lo negano e lo sopprimono.<br>In realtà sembra che la RAI promuova sempre di più tra i suoi dipendenti una cultura di subordinazione a chi detiene il potere che appare molto lontana da quella che dovrebbe essere l'autonomia e l'autorevolezza di un'azienda di servizio pubblico.<br>Ella chiede quindi in primo luogo informazioni circa il codice etico di cui si legge sui giornali, e in particolare se sia vero che venga tutelato il comportamento dei dipendenti che denunciano colleghi anche per comportamenti consistenti nell'espressione di critiche nei confronti dell'azienda.<br>Ella chiede altresì, in particolare alla luce delle dichiarazioni dei consiglieri Veneziani e Rumi circa una raggiunta pace sociale all'interno dell'azienda che assomiglia piuttosto a una sorta di pulizia etnica, quali comportamenti intenda assumere l'azienda nei confronti di tutti quei collaboratori - giornalisti, artisti, autori - che sono stati emarginati in questi anni e che hanno avuto ragione in sede giudiziaria. <br>
    0:42 Durata: 5 min 51 sec
  • Presidente

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    0:48 Durata: 51 sec
  • Esterino Montino (DS-U)

    Il senatore MONTINO chiede al Direttore generale informazioni sulla situazione del precariato, sia per quanto riguarda i giornalisti sia per quanto riguarda le altre categorie di dipendenti.<br>Egli in particolare rileva come non sembra che l'azienda abbia dato in alcun modo seguito alla risoluzione approvata dalla Commissione lo scorso 16 marzo. <br>
    0:49 Durata: 2 min 55 sec
  • Alessio Butti (AN)

    Il deputato BUTTI esprime vivo apprezzamento per il lavoro svolto dal Direttore generale e rileva come i risultati raggiunti da questa gestione della RAI abbiano fatto giustizia delle mere previsioni dell'opposizione di centro-sinistra sia per quanto riguarda la capacità e la volontà dell'attuale dirigenza che compete con Mediaset, sia per quanto riguarda il successo della grande sfida tecnologica connessa al passaggio al digitale.<br>In proposito egli ricorda come l'opposizione, al tempo della discussione del decreto-legge sulla proroga delle trasmissioni in chiaro di Rete Quattro e sulla pubblicità su RAITRE, avesse dubitato della capacità della RAI di raggiungere la copertura digitale del 50% del territorio nazionale prevista dalla legge Gasparri, ebbene l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dichiara che si è oggi arrivati al 70% circa.<br>Allo stesso modo anche sul piano dello sviluppo della concorrenza della comparsa di nuovi operatori sul mercato si riscontrano oggi significative novità, dall'ingresso nel mercato italiano di Murdoch e di Tarek Ben Ammar, all'interesse manifestato da Telecom, alla valorizzazione della televisione locale.<br>Il deputato Butti si sofferma quindi sulla questione, da lui già segnalata al Presidente relativa all'opportunità di un dibattito sulle candidature di giornalisti e dipendenti della RAI a incarichi politici elettorali. Bisogna infatti evitare fenomeni di malcostume come il «lancio» di una candidatura dal video, soprattutto se si osserva che questo fenomeno è in crescita continua, come dimostra anche la recente elezione alla Camera dei deputati dell'ex presidente Zaccaria. <br>
    0:52 Durata: 12 min 48 sec
  • Davide Caparini (LNFP)

    Il deputato CAPARINI, nel condividere l'intervento del deputato Butti, si sofferma sulle problematiche relative alla valorizzazione dei centri di produzione periferici, e in particolare del centro di produzione di Milano.<br>Egli chiede al dottor Cattaneo di conoscere a che punto sia il progetto, enunciato circa due anni fa, ma che non sembra aver fatto molti passi avanti, della realizzazione a Milano di TG Economia.<br>Egli propone quindi al Direttore generale una riflessione sulla possibilità che, attraverso lo sviluppo della tecnologia digitale, possa essere superato l'attuale sistema di imposizione e riscossione del canone, fornendo semplicemente agli abbonati RAI una smart card che consenta di accedere ai programmi della concessionaria pubblica.<br>L'oratore ricorda infine come a suo tempo egli avesse ringraziato il precedente Consiglio di amministrazione di aver liberato la RAI da Biagi e Santoro; oggi egli ringrazia il Direttore generale e l'attuale Consiglio di amministrazione di averla liberata da Pippo Baudo. <br>
    1:05 Durata: 5 min 3 sec
  • Presidente

    Il presidente PETRUCCIOLI si sofferma in primo luogo sulla richiesta del deputato Butti di un dibattito sulla questione della partecipazione alle elezioni di dipendenti e giornalisti della RAI.<br>Nel riservarsi di portare la questione all'attenzione della Commissione, egli rileva però fin da ora che il problema va affrontato tenendo conto in primo luogo del fatto che la candidatura ad una carica elettiva è un diritto di tutti i cittadini, sempre che non vi siano evidentemente ineleggibilità o incompatibilità specificamente previste dalla legge.<br>L'aspetto sul quale la Commissione può intervenire, a suo parere, è quindi semplicemente quello relativo ai problemi che possono essere determinati dalla decisione, ad esempio, di un giornalista della RAI, di ritornare alla sua attività dopo lo svolgimento di un incarico politico. Per il resto, evidentemente, e salve le norme sulle campagne elettorali, è chiaro che la visibilità professionale di un giornalista della RAI è un titolo di merito per l'azienda, indipendentemente dal fatto che egli ritenga di spenderla in politica. E' invece, a suo parere, del tutto estraneo a tale problematica il caso dell'ex presidente Zaccaria, che è ormai tornato alla sua attività accademica da tre anni durante i quali non ha beneficiato di una speciale visibilità mediatica. Il presidente si sofferma quindi sulla relazione del dottor Cattaneo esprimendo piena condivisione con le opinioni da lui formulate circa l'opportunità che la vendita ai privati di una quota dell'azienda avvenga attraverso la quotazione in borsa - che pure non è esplicitamente richiesta dalla legge Gasparri - e che la RAI non ricerchi partners industriali, mentre prende atto del fatto che il Direttore generale ritiene che non vadano ceduti rami dell'azienda.<br>Chiede quindi che siano forniti alla Commissione, al fine di un dibattito e una valutazione, i criteri, quando compiutamente elaborati, per la scelta delle società cui trasferire due canali del secondo multiplex digitale, e quelli relativi al modello di separazione contabile che sarà adottato.<br>Allo stesso modo egli ritiene, in conformità a quanto a suo tempo deciso dalla Commissione, che questa debba valutare i risultati della prima verifica del nuovo modello organizzativo che, a quanto il Direttore generale ha affermato, dovrà avvenire a dicembre.<br>Il Presidente chiede quindi informazioni sull'appalto in esclusiva alla società «Euroscena» delle riprese relative alle cerimonie per la firma della Costituzione europea. <br>Infine chiede di conoscere se, a seguito della comunicazione ai comitati di redazione, siano da considerare pubblici i risultati delle indagini interne sulle accuse relative alle pubblicità occulte e alla irregolarità nel settore dello sport, che comunque dovrà essere oggetto in un prossimo futuro di un nuovo dibattito in Commissione. <br>
    1:10 Durata: 15 min 12 sec
  • Replica di Flavio Cattaneo, Direttore generale della Rai

    Il direttore generale CATTANEO, intervenendo in sede di replica, nega in primo luogo che la quotazione in borsa, temuta in particolare dal deputato Carra, possa essere in qualche modo influenzata da considerazioni di tipo politico. In realtà il mercato non conosce considerazioni di questo genere se non per la parte in cui influenzano il valore economico di un titolo, ed anche per questo egli ritiene comprensibile che il nuovo Consiglio di amministrazione possa essere eletto in modo da avere già al suo interno un rappresentante degli investitori privati; è infatti dubbio che, in particolare gli investitori istituzionali, possano essere attratti dall'ingresso nel capitale di una società dalla cui governance sappiano di dover essere esclusi per molto tempo.<br>La privatizzazione impone un profondo cambiamento culturale all'interno della gestione dell'azienda, già in atto da tempo, e ciò spiega anche perché, ad esempio, la RAI abbia deciso di non concorrere all'acquisto dei diritti sportivi per le trasmissioni criptate in digitale. Il problema infatti non è solo quello della possibilità giuridica di tale operazione - la RAI del resto si è attivata presso il Ministro delle comunicazioni per avere l'inserimento nel contratto di servizio della possibilità di operare nel settore Pay TV e Pay per view - quanto il fatto che tale operazione non si presenta economicamente conveniente.<br>Il fatto che Mediaset abbia deciso di operare in questo settore dipende dalla circostanza che lo sviluppo della televisione satellitare è avvenuto in questi anni in particolare a detrimento delle reti generaliste del settore privato, mentre ha danneggiato in misura molto minore la RAI che opera secondo strategie meno direttamente concorrenti con la Pay TV. Questo contribuisce a spiegare, ad esempio, perché qualche anno fa uno share del 43 per cento la domenica pomeriggio implicava che la RAI risultasse sconfitta nel confronto con Mediaset, mentre ora si traduce in una vittoria di cinque punti percentuali.<br>Lo stesso codice etico, lungi dal voler rappresentare uno strumento di omologazione o di repressione del dissenso, si inquadra nella necessità di dare alla RAI una cultura più omogenea a quella di un'azienda che opera sul mercato.<br>Nel caso ad esempio delle accuse lanciate dal dottor Francia o da altri giornalisti, è evidente che quando un dirigente della RAI esprime simili valutazioni in una sede pubblica e istituzionale sull'andamento dell'impresa per cui lavora la dirigenza non può rimanere inerte, ma deve fare adeguate verifiche e quando - come il caso dei dodici audit disposti in relazione alle affermazioni del dottor Francia - le accuse non trovano riscontro, non si può far finta di niente in nome di una asserita autonomia del dirigente stesso.<br>Per quanto riguarda le attività dell'APA egli precisa che si tratta di convenzioni, in uso ormai da circa vent'anni, dirette a mettere spazi a disposizione delle Regioni che lo richiedano e che siano disposte ad accollarsi le spese vive e quindi in nessun modo possono essere assimilate ad attività commerciali.<br>Il dottor Cattaneo si sofferma quindi sulla questione di Euroscena, una società che collabora con la RAI fin dal 1987 in funzione di appaltatrice di servizi.<br>Non è la prima volta che la Presidenza del Consiglio chiede uno specifico servizio ad Euroscena su un evento pubblico, nel quale la RAI sarà comunque autonomamente presente con proprie postazioni.<br>Per quanto riguarda la nomina di Gigi Marzullo a responsabile culturale di RAIUNO, il dottor Cattaneo fa presente che si tratta di un dipendente con 23 anni di attività e con la qualifica di caporedattore e che quindi si tratta di un passaggio di carriera assolutamente non anomalo.<br>Egli poi nel rassicurare il deputato Merlo circa lo sviluppo del progetto «Rai-Alpes» ritiene che non si possa accusare la RAI di insufficiente attività promozionale per le olimpiadi invernali. In realtà bisogna tener conto che proprio per non «bruciare» l'interesse intorno all'evento l'attività promozionale dovrà diventare via via più intensa in prossimità delle olimpiadi stesse.<br>Per quanto riguarda la questione relativa alla presenza in video dei dirigenti RAI, egli fa presente che coloro che sono giornalisti hanno per contratto diritto di comparire in video.<br>Nel caso in cui si tratti di direttori di rete - due dei quali sono appunto giornalisti - egli ha fatto loro presente l'inopportunità di tali interventi alla luce dell'atto di indirizzo approvato dalla Commissione, ma, nel caso in cui siano direttori di testata, negare loro la possibilità di intervenire in video sarebbe come negare ad un direttore di giornale la possibilità di scrivere un editoriale. Per quanto riguarda infine la questione dei precari, la scorsa estate la RAI ha presentato una proposta che si articolava nella costituzione di un bacino formato dai 300 giornalisti più utilizzati dal 1995 ad oggi, diviso in una fascia superiore di cento unità da assumere progressivamente fino al 2008, e in una fascia inferiore che sarebbe man mano slittata nella fascia superiore, così da consentire di prendere in considerazione nuove assunzioni, e ciò in cambio di un impegno a non ricorrere per via giudiziaria contro l'azienda.<br>L'USIGRAI ha ritenuto di non dover sottoscrivere tale accordo e le trattative non sono quindi ancora arrivare a buon fine.<br>In ogni caso, egli ritiene che dovrà essere necessaria una manifestazione di buona volontà da entrambe le parti in modo che l'azienda possa venire incontro alle aspettative di questi lavoratori, i quali però devono rendersi conto, a loro volta, degli oggettivi problemi della RAI, anche alla luce delle nuove norme sulla disincentivazione del collocamento a riposo.<p>Il presidente PETRUCCIOLI ringrazia il dottor Cattaneo e dichiara conclusa l'audizione.<br>La seduta termina alle 16h05. <p>
    1:25 Durata: 34 min 29 sec