30 GEN 2002

Osservatorio parlamentare: Lezione sulla par condicio del Ministro Gasparri : "Le regole del gioco"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 2 min

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Pluralità è la parola chiave per risolvere il problema della regolamentazione sulla par condicio.

Più canali permetterebbero secondo, il Ministro Gasparri, una maggiore libertà dei palinsesti, che non devono essere censurati, ma regolamentati secondo un principio di razionalità e semplicità.

Roma, 30 gennaio 2002 - Questa mattina il Ministro per le Comunicazioni Maurizio Gasparri ha tenuto una lezione sui problemi della par condicio che regolamenta il sistema della comunicazione politica.

"L'applicazione della legge è estremamente difficile e complessa" afferma Gasparri dopo aver dato
lettura della vigente regolamentazione (Disposizioni per la parità di accesso di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica).

"Per questo - prosegue il ministro - abbiamo pensato di formare una commissione per cercare di snellire la legge e renderla più semplice, rendendola attiva solamente durante la campagna elettorale".

Le più svantaggiate sono le politiche locali Secondo il ministro la legge in atto è talmente complicata che spesso le emittenti private per non commettere errori, evitano totalmente di comprendere nel loro palinsesto messaggi di tipo politico.

Questo creerebbe un vuoto democratico, perchè "svantaggia i candidati locali, che non hanno la visibilità che meritano, a differenza dei leader nazionali".

"E' una materia regolamentata male - continua - per ragioni punitive e ideologiche, con una sofferenza reale anche degli operatori".

"Quindi dobbiamo limitare alla campagna elettorale delle norme semplici che stiamo cercando di mettere a punto in un contesto condiviso".

"Dobbiamo informare il pubblico e garantire pari opportunità per tutti, ma con un realismo maggiore".

L'ntenzine di Gasparri è quindi di alleggerire prima di tutto il livello locale e il periodo non elettorale.

Distinguere campagna elettorale da vita politica normale Il Ministro porta ad esempio il sistema di regolamentazione degli Stati Uniti, in cui i palinsesti televisivi sono molto più liberi, garantendo comunque parità di informazione e di accesso.

Un ulteriore problema per l'Italia è che la normativa sulla par condicio è sempre in atto, anche durante i periodi di vita politica normale ad esempio impedendo i messaggi pubblicitari politici a pagamento.

Gasparri propone di far valere la normativa solamente in periodo di campagan elettorale, facendo anche una distinzione tra propaganda elettorale e informazione politica, in cui nella prima è il candidato stesso a promuovere un certo tipo di messaggio, nella seconda invece il mezzo (TV, radio, giornali,internet) si pone solo come informatore.

Si sofferma però su quei casi in cui programmi di propaganda politica si nascondono dietro l'etichetta di trasmissioni di informazione, sostenendo che la libertà dei palinsesti deve comunque regolamentare questi casi, portando come esempio la trasmissione di Luttazzi in cui veniva presentato il libro di Travaglio.

Garantire la pluralità Gasparri, nella sua lezione, ripercorre l'evoluzione di alfbetizzazione sociale e di evoluzione delle tecnologie, sostenendo che queste due condizioni hanno reso gli utenti molto più maturi e consapevoli e per questo "le leggi Mammì e Maccanico sono ormai superate".

"Non bisogna censurare - afferma Gasparri - ma garantire pluralità, questa è la soluzione".

A questo proposito ricorda che il governo sta cercando di digitalizzare il terrestre, per togliere la parabola e per aumentare l'offerta di canali televisivi.

"Non siano più negli anni '70 - afferma il Ministro - in cui esistevano solo due canali".

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