11 FEB 2002

Governo: Intervista-filo diretto con il ministro Giuseppe Pisanu

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 45 min 4 sec

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"Il Governo è saldo e cementato sul programma presentato alle elezioni".

Lo sciopero generale della Cgil dunque non spaventa il ministro per l'attuazione del Programma Giuseppe Pisanu, che in nome della coalizione rassicura anche in merito alle minacce di Bossi dei giorni scorsi di spaccare l'alleanza, se la Lega non avrà un posto al CdA.

Roma, 11 febbraio 2002 - Roberto Iezzi ha incontrato stamattina a Montecitorio, per i microfoni di Radio Radicale, il ministro per l'attuazione del programma, deputato di Forza Italia, Giuseppe Pisanu.

Le nomine Rai L'argomento scottante di questi ultimi
giorni è sicuramente la questione delle nomine Rai.

Proprio ieri il ministro Bossi ha dichiarato che se non verrà nominato un esponente della Lega per il consiglio di amministrazione della Rai, deciderà di presentarsi autonomamente per le prossime comunali.

"E' legittimo che aspiri a trovare in un consiglio di amministrazione pluralista un uomo o una donna che siano riconducibili alle idee sensibili alla Lega" afferma Pisanu, giustificando la reazione di Bossi come "un fatto più che altro caratteriale".

Pluralismo nelle televisioni Questi ultimi giorni hanno visto anche il presidente del Consiglio Berlusconi, a Caceres in veste di ministro degli Esteri, lanciare accuse pesanti nei confronti dell'ultima gestione della televisione di Stato ed in particolare verso il presidente Zaccaria, che secondo il premier avrebbe attuato una politica di "killeraggio" alla sua persona.

Pisanu garantisce che il Governo cercherà di attuare l'appello del presidente Ciampi, il quale invocava ad un "pluralismo nell'informazione" e ricorda che al momento della nomina di Zaccaria il centro-destra non aveva posto alcun veto, "nonostante si sia dimostrato un vero partigiano".

Il ministro sostiene che a suo tempo l'opposizione aveva accettato che "Violante e Mancino attuassero le loro scelte e se questi criteri hanno dato luogo ad una Rai pluralista, democratica e indipendente, come l'attuale opposizione sostiene, si deve riconoscere a Pera e a Casini la facoltà di applicare gli stessi criteri - conclude il ministro - non c'è bisogno di tuta questa enfasi e tutte queste pressioni".

"Noi siamo per il pluralismo - afferma Pisanu - quindi favorevoli alla privatizzazione di di 2 reti Rai, ma anche alla liberalizzazione del mercati dell'informazione, ma quando diciamo vendere - continua - non intendiamo svendere, perchè l'interesse del denaro pubblico va tutelato, garantendo comunque un servizio pubblico adeguato".

L'articolo 18 e i rapporti con la Cgil Rispondendo ad una domanda di un ascoltatore sull'ostracismo posto alla Lista Bonino durante le ultime elzioni, il ministro Pisanu sostiene che le battaglie dei radicali oggi sono obiettivi di governo, come l'articolo 18 e la riforma sanitaria o la ricerca scientifica.

Proprio sulla questione dell'articolo 18 Pisanu afferma che i radicali hanno ragione e sostiene che sia "un problema abbastanza irrisorio, perchè interessa solo 1500 persone al massimo, ma è una questione che ha un alto valore simbolico della quale la Cgil e Cofferati hanno fatto una cavallo di battaglia politico".

Infatti si è concluso da poco il XIV congresso della Cgil, che ha visto il segretario Cofferati puntare il dito proprio sull'obbligatorietà del reintegro nel posto di lavoro e la proclamazione di uno sciopero generale.

"Se la Cgil proclamerà lo sciopero generale - afferma il ministro - questo non sposterà di una virgola le nostre posizione e Cofferati si prenderà le responsabilità di questa linea - aggiunge Pisanu - il governo ha una maggioranza ampia e stabile, cementata da una programma largamente condiviso nel quale c'è la rimessa in discussione dell'art.18".

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