"I giorni passano e la situazione si aggrava", queste le parole del segretario dei radicali, che all'11° giorno di digiuno persiste nella denuncia.
Roma, 28 febbraio 2002 - Giunto all'undicesimo giorno di sciopero della fame il segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone, continua a denunciare lo stato di illegalità dell'informazione italiana e annuncia di voler proseguire nell' iniziativa non violenta che lo vede protagonista.
Il segretario spiega i motivi che lo portano a proseguire il digiuno: "Abbiamo posto un problema - afferma Capezzone - il presidente Petruccioli ci dice «avete … ragione», il presidente ad interim della Rai Emiliani già il 22 febbraio ci dice «le vostre ragioni sono fondate», dopodiché ci si dice - continua - «sì, sì, ma l'audizione si terrà tra una settimana», quando io sarò al 16° giorno di sciopero della fame e quando mancherà un fazzoletto di giorni alla fina della raccolta delle firme".
Impedire di informare i cittadini Quello che si sta determinando secondo il segretario, è un comportamento della commissione di Vigilanza ottimamente volto a perfezionare ciò che è avvenuto in questi mesi "cioè - dice - impedire di far sapere ai cittadini italiani che c'è una raccolta di firme in corso e che loro possono aderire o no, firmare o no".
Capezzone rende anche noto che dopo la conferenza stampa di ieri in cui erano presenti numerosi giornalisti e televisioni gli unici italiani che hanno saputo qualcosa sono le poche persone che hanno visto il Tg2 della notte, "I giorni passano e la situazione si aggrava".
Roma, 28 febbraio 2002 - Giunto all'undicesimo giorno di sciopero della fame il segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone, continua a denunciare lo stato di illegalità dell'informazione italiana e annuncia di voler proseguire nell' iniziativa non violenta che lo vede protagonista.
Il segretario spiega i motivi che lo portano a proseguire il digiuno: "Abbiamo posto un problema - afferma Capezzone - il presidente Petruccioli ci dice «avete … ragione», il presidente ad interim della Rai Emiliani già il 22 febbraio ci dice «le vostre ragioni sono fondate», dopodiché ci si dice - continua - «sì, sì, ma l'audizione si terrà tra una settimana», quando io sarò al 16° giorno di sciopero della fame e quando mancherà un fazzoletto di giorni alla fina della raccolta delle firme".
Impedire di informare i cittadini Quello che si sta determinando secondo il segretario, è un comportamento della commissione di Vigilanza ottimamente volto a perfezionare ciò che è avvenuto in questi mesi "cioè - dice - impedire di far sapere ai cittadini italiani che c'è una raccolta di firme in corso e che loro possono aderire o no, firmare o no".
Capezzone rende anche noto che dopo la conferenza stampa di ieri in cui erano presenti numerosi giornalisti e televisioni gli unici italiani che hanno saputo qualcosa sono le poche persone che hanno visto il Tg2 della notte, "I giorni passano e la situazione si aggrava".
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