12 APR 2002

Corte Internazionale: "I pro e i contro" (Dibattito con Bonino, Stanzani, Caracciolo e Gambino)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 57 min
Organizzatori: 

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

La Corte Internazionale è una realtà: c'è chi ha contribuito a materializzarla, come Bonino e Stanzani, c'è chi non nasconde lo scetticismo, come Caracciolo e Gambino.

Posizioni a confrontoRoma, 12 aprile 2002 - La Corte penale internazionale è entrata in vigore ufficialmente ieri, in seguito al raggiungimento delle 60 ratifiche, anche se la data ufficiale sarà quella del 1 luglio 2002.

La Corte Penale fa però già discutere, tra chi è stato pèrotagonista della campagna per il raggiungimento delle sessanta ratifiche e chi continua a non nascondere le proprie perplessità sull'effettiva
efficacia del nuovo segmento di giurisdizione internazionale.

Di questo si è discusso nella sede del PR, in un dibattito promosso da Radio Radicale e da Limes.

La presunzione del TpiEd è proprio il direttore di Limes, Lucio Caracciolo ad avviare il confronto sottolineando immediatamente le proprie perplessità nei confronti della neonata corte internazionale: "Mi chiedo - afferma - come qualcuno in questo mondo sia intitolato a rappresentare un punto di vista generale".

"A mia conoscenza - continua Caracciolo - l'unica altra ideologia che ha espresso una visione universalistica di questo tipo è quella comunista e che sappiamo ha fatto la fine che ha fatto: significa che evidentemente ci si arroga il diritto di far assurgere il proprio metro di giudizio a giudizio di tipo universale".

Il Tpi nasce da una volontà autonoma Emma Bonino non tarda a specificare che il Tpi nasce come volontà autonoma di Stati partecipanti e non può quindi imporsi sugli Stati che non ne fanno parte, cosa che invece può fare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, "questa è la differenza sostanziale tra il tribunale a doc e il tribunale permanente".

"La nostra iniziativa - spiega Bonino - nasce da un'altra preoccupazione e cioè quali sono gli strumenti più adeguati a governare negli anni 2000, vista la costituzione delle UN data 40 fa, non più adeguate ad oggi".

È un problema di diritti e di democrazia Gambino, pur dicendosi d'accordo in linea teorica con la formazione di un tribunale internazionale permanente, soprattutto per il fatto che "gli Stati Uniti si sono assunti un diritto di supplenza per l'imposizione dei diritti", afferma che nessuno può imporre i propri diritti e che non può esistere una democrazia globalizzata, perchè "la democrazia esiste solo all'interno dello stato nazionale".

Gli risponde immediatamente Sergio Stanzani, ponendo l'accento sulla necessità del Tpi come primo strumento di pace, a differenza dei tribunali a doc, che sono strumento retroattivi.

"Il problema del diritto - afferma il presidente di NPWJ - e quindi anche quello della Corte penale internazionale, va visto laicamente e non c'è dubbio che questo ha un grande vantaggio rispetto ai tribunali a doc e alla presunzione di risolvere tutto per tutti".

"La Corte penale internazionale ha due punti di forza - continua Stanzani - uno è l'accettazione dei soggetti che ne fanno parte, l'altro è la non retroattività, dato essenziale, cosa che non è per i tribunali a doc che per loro definizione sono retroattivi, quindi si tratta di avviare dei processi, con proposte concrete come ad esempio la conversione delle spese militari in spese civili, basta mettersi d'accordo".

Una battaglia radicale Stanzani cerca poi di spiegare perchè i radicali hanno fatta loro questa battaglia: "E' una battaglia per dare corso al diritto umano, interpretabile attraverso la libertà, il diritto e la democrazia".

"La lotta vera - continua - è la lotta per l'affermazione della democrazia sia in ambito internazionale, ma anche in ambito nazionale di quei paesi che si chiamano democratici".

"La velocità dello sviluppo - conclude - è tale che ci costringe a trovare dei mezzi per cui in futuro quei principi insiti nella visione democratica della convivenza vengano affermati contro i rischi di innocenti che pagano per i colpevoli".

leggi tutto

riduci