Dopo il voto in Lombardia, a Roma ulteriore azione nonviolenta.
E sabato alla Million Marijuana March con la "benedizione" degli organizzatori internazionali, nonostante i "veti italioti".Roma, 2 maggio 2002 - Nei giorni scorsi il Consiglio Regionale della Lombardia, su iniziativa dei consiglieri regionali radicali, ha approvato a larga maggioranza una mozione nella quale si chiede al Governo e al Parlamento di regolamentare l'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati.
E' solo l'ultima iniziativa assunta dai radicali sul fronte antiproibizionista che li vede impegnati da anni, non … solo nelle sedi politico-legislative attraverso proposte di legge e referendum, ma anche in quelle giudiziarie a seguito delle innumerevoli azioni di disobbedienza civile che dall'inizio degli anni '70 ad oggi hanno visto protagonisti numerosi dirigenti e militanti.
Infatti, a poche ore dal successo in Regione Lombardia, domani (venerdi) nella sede del PR, i radicali si apprestano ad una nuova azione nonviolenta per ottenere la legalizzazione dell'uso terapeutico dei derivati della cannabis, in un'iniziativa che coivolgerà anche alcuni medici e malati.
Marijuana terapeutica, libertà di cura Uno dei protagonisti della vittoria in Consiglio Regionale, Yasha Reibman, medico e consigliere regionale radicale, ha parlato di "storica decisione con la quale difendiamo la libertà di cura del paziente e la libertà di scelta terapeutica del medico". "Ogni medico - continua Reibman - deve essere messo in grado di prescrivere al proprio paziente la cura e i farmaci che ritenga più adatti in scienza e coscienza.
Migliaia di pazienti aspettano la regolamentazione dell'utilizzo medico della canapa indiana, che contribuirebbe a migliorare in modo significativo la loro qualità di vita".
Quanto alla disobbedienza civile di domani, è Rita Bernardini a spiegarne le ragioni politiche: "Non siamo masochisti, ma vogliamo che in Italia la legge in materia di droghe leggere cambi" e quanto alla legalizzazione della marijuana terapeutica - sottolinea - essa "significa prima di tutto libertà di cura".
Million Marijuana March: veti "italioti" e consensi internazionali L'azione antiproibizionista dei radicali proseguirà dopodomani (sabato) in occasione della marcia Million Marijuana che si svolgerà a Roma, nonostante gli organizzatori romani abbiano voluto far sapere di non gradire la presenza dei radicali.
Liberazione, infatti, ieri scriveva: "Fra noi e i radicali vi sono dei percorsi inconciliabili a cominciare dal loro essere favorevoli alla guerra.
Nonostante le passate e giuste battaglie su aborto e divorzio, ora con il partito di Pannella non ci può essere un percorso comune".
Più sintetico ed esplicito il Manifesto: "I promotori del corteo fanno sapere che non c'è posto nella nostra manifestazione per l'opportunismo guerrafondaio dei Radicali".
Quelli che Marco Pannella ha definito "veti italioti", sono stati però clamorosamente smentiti dai promotori internazionali di tale iniziativa, l'organizzazione "Cures not Wars".
Infatti, a seguito di un incontro con il presidente del Consiglio Generale del PR Marco Perduca, l'associazione internazionale ha smentito qualsiasi ipotesi di veto nei confronti della partecipazione radicale.
"Da parte dei promotori internazionali - ha dichiarato Perduca - con i quali abbiamo collaborato a partire dal 1998, non è naturalmente stato posto alcun veto alla partecipazione del Partito Radicale Transnazionale e di Radicali Italiani alla manifestazione del 4 maggio, ma anzi - prosegue - riconoscendo l'importanza sia delle disobbedienze civili alle leggi sulla droga realizzate sia in Italia che in Inghilterra, nonchè delle iniziative prese in sede ONU per contestare l'efficacia delle convenzioni internazionali sui narcotici, ci hanno chiesto ufficialmente che si prenda la parola sia all'inizio che al termine della manifestazione che si svolgerà a New York".
Dunque, dopo questa importante presa di posizione da parte di "Cures not Wars" i radicali confermano la loro presenza alla Marijuana Million March, con buona pace degli organizzatori romani, del Manifesto e di Liberazione.
E sabato alla Million Marijuana March con la "benedizione" degli organizzatori internazionali, nonostante i "veti italioti".Roma, 2 maggio 2002 - Nei giorni scorsi il Consiglio Regionale della Lombardia, su iniziativa dei consiglieri regionali radicali, ha approvato a larga maggioranza una mozione nella quale si chiede al Governo e al Parlamento di regolamentare l'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati.
E' solo l'ultima iniziativa assunta dai radicali sul fronte antiproibizionista che li vede impegnati da anni, non … solo nelle sedi politico-legislative attraverso proposte di legge e referendum, ma anche in quelle giudiziarie a seguito delle innumerevoli azioni di disobbedienza civile che dall'inizio degli anni '70 ad oggi hanno visto protagonisti numerosi dirigenti e militanti.
Infatti, a poche ore dal successo in Regione Lombardia, domani (venerdi) nella sede del PR, i radicali si apprestano ad una nuova azione nonviolenta per ottenere la legalizzazione dell'uso terapeutico dei derivati della cannabis, in un'iniziativa che coivolgerà anche alcuni medici e malati.
Marijuana terapeutica, libertà di cura Uno dei protagonisti della vittoria in Consiglio Regionale, Yasha Reibman, medico e consigliere regionale radicale, ha parlato di "storica decisione con la quale difendiamo la libertà di cura del paziente e la libertà di scelta terapeutica del medico". "Ogni medico - continua Reibman - deve essere messo in grado di prescrivere al proprio paziente la cura e i farmaci che ritenga più adatti in scienza e coscienza.
Migliaia di pazienti aspettano la regolamentazione dell'utilizzo medico della canapa indiana, che contribuirebbe a migliorare in modo significativo la loro qualità di vita".
Quanto alla disobbedienza civile di domani, è Rita Bernardini a spiegarne le ragioni politiche: "Non siamo masochisti, ma vogliamo che in Italia la legge in materia di droghe leggere cambi" e quanto alla legalizzazione della marijuana terapeutica - sottolinea - essa "significa prima di tutto libertà di cura".
Million Marijuana March: veti "italioti" e consensi internazionali L'azione antiproibizionista dei radicali proseguirà dopodomani (sabato) in occasione della marcia Million Marijuana che si svolgerà a Roma, nonostante gli organizzatori romani abbiano voluto far sapere di non gradire la presenza dei radicali.
Liberazione, infatti, ieri scriveva: "Fra noi e i radicali vi sono dei percorsi inconciliabili a cominciare dal loro essere favorevoli alla guerra.
Nonostante le passate e giuste battaglie su aborto e divorzio, ora con il partito di Pannella non ci può essere un percorso comune".
Più sintetico ed esplicito il Manifesto: "I promotori del corteo fanno sapere che non c'è posto nella nostra manifestazione per l'opportunismo guerrafondaio dei Radicali".
Quelli che Marco Pannella ha definito "veti italioti", sono stati però clamorosamente smentiti dai promotori internazionali di tale iniziativa, l'organizzazione "Cures not Wars".
Infatti, a seguito di un incontro con il presidente del Consiglio Generale del PR Marco Perduca, l'associazione internazionale ha smentito qualsiasi ipotesi di veto nei confronti della partecipazione radicale.
"Da parte dei promotori internazionali - ha dichiarato Perduca - con i quali abbiamo collaborato a partire dal 1998, non è naturalmente stato posto alcun veto alla partecipazione del Partito Radicale Transnazionale e di Radicali Italiani alla manifestazione del 4 maggio, ma anzi - prosegue - riconoscendo l'importanza sia delle disobbedienze civili alle leggi sulla droga realizzate sia in Italia che in Inghilterra, nonchè delle iniziative prese in sede ONU per contestare l'efficacia delle convenzioni internazionali sui narcotici, ci hanno chiesto ufficialmente che si prenda la parola sia all'inizio che al termine della manifestazione che si svolgerà a New York".
Dunque, dopo questa importante presa di posizione da parte di "Cures not Wars" i radicali confermano la loro presenza alla Marijuana Million March, con buona pace degli organizzatori romani, del Manifesto e di Liberazione.
leggi tutto
riduci