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Presso la sede del Pr si è compiuta oggi una disobbedienza civile per chiedere la legalizzazione dell'uso terapeutico della cannabis.
Roma, 3 maggio 2002 – Nuova iniziativa di disobbedienza civile in materia di droghe da parte dei radicali.
Al termine di un dibattito sull'uso terapeutico della marijuana, il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone e la presidente Rita Bernardini hanno consegnato una quantità di cannabis a due militanti radicali affetti da glaucoma Pier Luigi Camici e Tanina De Marco.
Dunque, continua la serie di azioni nonviolente per la riforma delle politiche … sulle droghe che i radicali conducono sin dagli anni '70, anche se questa volta, la marijuana non è stata consegnata per fini ludici, ma con scopi medici, per ottenere la legalizzazione dell'uso terapeutico della sostanza.
In realtà, nonostante l'iniziativa fosse stata ampiamente annunciata alle forze dell'ordine ed alla magistratura, l'azione si è svolta indisturbata nella sede di via di Torre Argentina, dove non è giunto alcun tutore della legge ad impedire il compimento di quello che per la legge italiana è a tutti gli effetti un reato.
A conclusione della conferenza, Capezzone e Bernardini hanno preannunciato una denuncia per omissione d'atti d'ufficio nei confronti di quanti erano informati dei fatti, ma non hanno dato seguito all'obbligatorietà dell'azione penale.
L'uso terapeutico della cannabis L'iniziativa si pone proprio a cavallo tra l'approvazione di una mozione in Regione Lombardia a favore della marijuana terapeutica e la Million Marijuana March che si svolgerà domani.
Come ha ricordato il consigliere regionale ideatore della mozione lombarda, Yasha Reibman, la questione della marijuana terapeutica è riuscita ad unire antiproibizionisti e proibizionisti sullo stesso fronte, perché si tratta di libertà deontologica del medico di prescrizione e di libertà di cura del paziente.
Marcozzi Rozzi, medico che ha prescritto ai due militanti radicali affetti da glaucoma la marijuana, ha sottolineato anche il fatto che nella farmacologia italiana esistono sostanze, come la morfina e la cocaina, i cui principi attivi sono usati nella medicina tradizionale, ma che sono usate anche da tossicomaniaci per motivi ludici.
Proibizionismi in Italia La paura dei proibizionisti nei confronti della marijuana terapeutica è quella che la regolamentazione di questa sostanza nella farmacologia italiana possa divenire il "cavallo di troia" verso la legalizzazione, o , come l'ha definita Marco Pannella, la "liberalizzazione delle non droghe", obbligando Tanina De Marco e quanti come lei soffrono di questa patologia, a fare da cavia per "sperimentare tutti i colliri disponibili in commercio".
La legge italiana presenta anche delle anomalie in questo senso: i medici hanno la facoltà di prescrivere farmaci o sostanze che non sono in commercio nel nostro territorio, ma i malati non sanno poi dove reperirli.
Collirio alla cannabis acquistabile in Vaticano Significativa però la notizia rivelata da Pier Lugi Camici: esiste un collirio a base di derivati della cannabis, utile alle persone afflitte da glaucoma, ma esso non si trova nelle farmacie italiane.
E' però disponibile presso quelle del Vaticano.
Quindi l'unico modo per avere a disposizione un farmaco non presente in Italia è quella di recarsi all'estero o di fare una richiesta di importazione.
Oltre alle farmacie vaticane, anche diversi altri paesi hanno regolamentato l'uso della cannabis terapeutica.
Primo tra tutti gli Usa, che dal '96 a partire dalla California, la marijuana per fini medici è legale in 8 sati, grazie ad un referendum popolare ed alle decisioni di una giuria popolare che ha respinto il ricorso della Corte Suprema contro l'esito referendario.
Presenti alla Marijuana March anche a New York La vicenda americana ha consentito al segretario di Radicali Italiani di replicare alle rinnovate dichiarazioni di "non gradimento" giunte dagli organizzatori romani e italiani della della Million Marijuana March, nonostante gli stessi abbiano dovuto ritirare il veto, dopo la presa di posizione dell'organizzazione internazionale che ha promosso l'iniziativa, l'associazione "Cures not Wars".
Infatti, oggi Liberazione ha dovuto ammettere che non c'è un veto alla loro presenza, ma un "non gradimento", derivante dalle posizioni dei radicali in materia di politica estera con l'appoggio agli interventi militari Usa nei Balcani ed in Afghanistan.
Dunque, colpa dei radicali – secondo gli organizzatori romani - è quella di fare riferimento a quel sistema americano, che però ha consentito la legalizzazione dell'uso terapeutico della marijuana con il coinvolgimento dei cittadini attraverso un referendum.
Capezzone, però, ha assicurato che i radicali saranno presenti alla marcia antiproibizionista che si terrà domani (sabato) a Roma, a dispetto delle prese di posizione "comuniste ed antidemocratiche" degli organizzatori italiani, mentre a New York, i radicali saranno accolti sul palco dagli organizzatori internazionali che daranno la parola a Marco Perduca, membro del comitato dei presidenti del Partito Radicale.Differenze tra Roma e New York.
Roma, 3 maggio 2002 – Nuova iniziativa di disobbedienza civile in materia di droghe da parte dei radicali.
Al termine di un dibattito sull'uso terapeutico della marijuana, il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone e la presidente Rita Bernardini hanno consegnato una quantità di cannabis a due militanti radicali affetti da glaucoma Pier Luigi Camici e Tanina De Marco.
Dunque, continua la serie di azioni nonviolente per la riforma delle politiche … sulle droghe che i radicali conducono sin dagli anni '70, anche se questa volta, la marijuana non è stata consegnata per fini ludici, ma con scopi medici, per ottenere la legalizzazione dell'uso terapeutico della sostanza.
In realtà, nonostante l'iniziativa fosse stata ampiamente annunciata alle forze dell'ordine ed alla magistratura, l'azione si è svolta indisturbata nella sede di via di Torre Argentina, dove non è giunto alcun tutore della legge ad impedire il compimento di quello che per la legge italiana è a tutti gli effetti un reato.
A conclusione della conferenza, Capezzone e Bernardini hanno preannunciato una denuncia per omissione d'atti d'ufficio nei confronti di quanti erano informati dei fatti, ma non hanno dato seguito all'obbligatorietà dell'azione penale.
L'uso terapeutico della cannabis L'iniziativa si pone proprio a cavallo tra l'approvazione di una mozione in Regione Lombardia a favore della marijuana terapeutica e la Million Marijuana March che si svolgerà domani.
Come ha ricordato il consigliere regionale ideatore della mozione lombarda, Yasha Reibman, la questione della marijuana terapeutica è riuscita ad unire antiproibizionisti e proibizionisti sullo stesso fronte, perché si tratta di libertà deontologica del medico di prescrizione e di libertà di cura del paziente.
Marcozzi Rozzi, medico che ha prescritto ai due militanti radicali affetti da glaucoma la marijuana, ha sottolineato anche il fatto che nella farmacologia italiana esistono sostanze, come la morfina e la cocaina, i cui principi attivi sono usati nella medicina tradizionale, ma che sono usate anche da tossicomaniaci per motivi ludici.
Proibizionismi in Italia La paura dei proibizionisti nei confronti della marijuana terapeutica è quella che la regolamentazione di questa sostanza nella farmacologia italiana possa divenire il "cavallo di troia" verso la legalizzazione, o , come l'ha definita Marco Pannella, la "liberalizzazione delle non droghe", obbligando Tanina De Marco e quanti come lei soffrono di questa patologia, a fare da cavia per "sperimentare tutti i colliri disponibili in commercio".
La legge italiana presenta anche delle anomalie in questo senso: i medici hanno la facoltà di prescrivere farmaci o sostanze che non sono in commercio nel nostro territorio, ma i malati non sanno poi dove reperirli.
Collirio alla cannabis acquistabile in Vaticano Significativa però la notizia rivelata da Pier Lugi Camici: esiste un collirio a base di derivati della cannabis, utile alle persone afflitte da glaucoma, ma esso non si trova nelle farmacie italiane.
E' però disponibile presso quelle del Vaticano.
Quindi l'unico modo per avere a disposizione un farmaco non presente in Italia è quella di recarsi all'estero o di fare una richiesta di importazione.
Oltre alle farmacie vaticane, anche diversi altri paesi hanno regolamentato l'uso della cannabis terapeutica.
Primo tra tutti gli Usa, che dal '96 a partire dalla California, la marijuana per fini medici è legale in 8 sati, grazie ad un referendum popolare ed alle decisioni di una giuria popolare che ha respinto il ricorso della Corte Suprema contro l'esito referendario.
Presenti alla Marijuana March anche a New York La vicenda americana ha consentito al segretario di Radicali Italiani di replicare alle rinnovate dichiarazioni di "non gradimento" giunte dagli organizzatori romani e italiani della della Million Marijuana March, nonostante gli stessi abbiano dovuto ritirare il veto, dopo la presa di posizione dell'organizzazione internazionale che ha promosso l'iniziativa, l'associazione "Cures not Wars".
Infatti, oggi Liberazione ha dovuto ammettere che non c'è un veto alla loro presenza, ma un "non gradimento", derivante dalle posizioni dei radicali in materia di politica estera con l'appoggio agli interventi militari Usa nei Balcani ed in Afghanistan.
Dunque, colpa dei radicali – secondo gli organizzatori romani - è quella di fare riferimento a quel sistema americano, che però ha consentito la legalizzazione dell'uso terapeutico della marijuana con il coinvolgimento dei cittadini attraverso un referendum.
Capezzone, però, ha assicurato che i radicali saranno presenti alla marcia antiproibizionista che si terrà domani (sabato) a Roma, a dispetto delle prese di posizione "comuniste ed antidemocratiche" degli organizzatori italiani, mentre a New York, i radicali saranno accolti sul palco dagli organizzatori internazionali che daranno la parola a Marco Perduca, membro del comitato dei presidenti del Partito Radicale.Differenze tra Roma e New York.
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