11 MAG 2002

Ulivo: Assemblea riformatori per l'Europa (con Fassino e Angeletti)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 22 min

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Fassino ribadisce l’impegno nel dar vita ad un partito del socialismo democratico europeo e discute del calo dei consensi al governo BerlusconiRoma, 11 maggio 2002 – Si riunisce la “Assemblea dei riformatori” per l'Europa.

Intervengono nel dibattito Franca Donaggio, della direzione nazionale Ds, Giorgio Benvenuto, deputato Ds, Luigi Angeletti, segretario nazionale Uil e Piero Fassino, segretario nazionale Ds.“In tutte le manifestazioni in queste settimane, c'è sempre più gente di quella che ci si aspettava.

Vuol dire che c'è una crescita del movimento di opposizione.

Ora si tratta
di offrire uno sbocco politico a queste proteste, dando sostanza ad un progetto alternativo al centrodestra”.

Questo l’esordio del segretario dei Ds Piero Fassino che chiede all'Assemblea dei riformatori di puntare l'attenzione sul “calo di fiducia e di aspettative di fronte al governo Berlusconi”.Le promesse di Berlusconi“Un anno fa -sottolinea Fassino- Berlusconi ha vinto promettendo agli italiani che avrebbero avuto molte opportunità in più rispetto al passato.

Ora, però si è visto che ogni volta che il centro destra ha messo mano ad una riforma, si è aperto un conflitto o prodotta una lacerazione.

Insomma, è chiaro ad oggi che non ci sono opportunità in più, ma diritti messi in discussione”.Secondo il segretario dei Ds, questa situazione “ha appannato l'immagine di Berlusconi e ha determinato un cambiamento dell'atteggiamento verso questo governo.

Per tornare a vincere, adesso, serve il riformismo, e serve di accompagnare i 'no' sacrosanti con dei 'si' e dei ‘come’”.

Per tornare a vincere bisogna quindi “organizzare un soggetto riformista nel quale ci sia una sinistra forte anche se certamente non alternativa al centro”.Gli errori dell’UlivoFassino poi riflette sulla strategia del consenso messa in campo negli ultimi anni dall’Ulivo.

“Quando eravamo al governo – afferma - abbiamo accreditato l'idea che noi eravamo quelli 'pallosi' dei doveri: dovevamo entrare in Europa, dovevamo entrare nella moneta unica, dovevamo andare in Kosovo...” La sinistra non è stata però in grado di far capire che “quelle sono state scelte che rispondevano ad una capacità di gestire la società, scelte che sottintendono un modo di guardare al futuro e di governare i processi”.Il progetto dunque di dar vita a un partito del socialismo democratico europeo, “non è affatto archiviato”, ma continua ad essere all'ordine del giorno.

“È sbagliato però vivere questo obiettivo - continua Fassino - in alternativa alla realizzazione di una coalizione più forte”.Il riformismoIl riformismo è “più che mai valido, soprattutto alla luce delle sconfitte registrate dalla sinistra in Europa”.

Secondo Fassino “quelle sconfitte dimostrano che di fronte a una mancanza di risposte riformiste i cittadini europei scelgono le soluzioni della destra populista.

“Quindi il tema del riformismo è più che mai valido: come coniugare una società che cambia con un quadro di sicurezze che consenta di non avere paura del futuro”.Giorgio Benvenuto da parte sua chiede senza mezzi termini che i Ds “abbiano il coraggio di essere fino in fondo il partito dei riformisti, perché se si è capaci solo di dar voce alla protesta si rimarrà sempre in un canto”.Dello stesso avviso anche Luigi Angeletti, che invita la sinistra ad affrontare di petto le insicurezze vissute da molta parte dei cittadini: “Non possiamo non tener conto che la stragrande maggioranza delle persone si sente insicura e considera troppo lassiste ad esempio le politiche sull'immigrazione e sulla sicurezza”.

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