14 MAG 2002

Adnkronos: Convegno «I mali di internet, dal terrorismo alla pedofilia»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 58 min

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Politici ed ssperti del settore delineano le strategie contro i 'cyber-pedofili'.

Ma Internet è solo uno strumento.Roma, 14 maggio 2002 - Secondo le statistiche prodotte da una ricerca commissionata dal Ministero degli Interni e dal Ministero di Giustizia al Censis, il fenomeno della pedofilia, degli abusi sessuali sui minori si verifica nel 90% dei casi in famiglia, nell'8% dei casi in ambiti extra-familiari (scuola, ambienti di ricreazione) e solo nel 2% dei casi gli abusi vengono commessi da persone completamente sconosciute.

(Vai alla ricerca)Evidentemente, la pedofilia connessa
all'utilizzo di internet può essere ricondotta a quest'ultimo 2%, e di questa parte del fenomeno si è discusso nell'incontro promosso dall'agenzia di stampa Adnkronos, che ha visto autorevoli esponenti del governo ed esperti del settore a confronto.Internet, un potente mezzoLa pedofilia esiste da sempre, ma gli sviluppi delle tecnologie telematiche sono un potente mezzo che favorisce il dilagare del fenomeno ed è dunque necessario intervenire per limitare al massimo i possibili usi criminali di Internet.

Questa la convinzione espressa dai protagonisti del dibattito.

In particolare gli esponenti governativi presenti al convegno hanno annunciato la decisione di dare un ulteriore impulso alla lotta alla pedofilia, soprattutto attraverso una maggiore cooperazione internazionale che dovrebbe concretizzarsi nella costituzione di una banca dati informatica che servirà alle polizie di tutto il mondo per combattere, soprattutto su Internet, questo problema.Gasparri, Internet è solo uno strumento Internet "è uno strumento, la rete non è i suoi contenuti'' Il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, spezza una lancia a favore della ''rete delle reti''.

"Sono le tecnologie - ha detto - che permettono la nascita di nuovi fenomeni sociali, con annesse le loro patologie: la rete è il bene e il male, nè più nè meno di come avviene nella società".

Il problema principale quindi risiede nell'utilizzo che si fa del mezzo e delle tecnologie che si mettono a disposizione per salvaguardare i soggetti più a rischio, come in questo caso, i bambini.

Primo passo: alfabettizazione delle famiglie "E' per questo - ha affermato quindi Gasparri - che occorre sostenere politiche di apprendimento per i genitori all'utilizzo delle nuove tecnologie" al fine di inibire la navigazione di siti internet dal contenuto inadatto.

A questo proposito il Ministro delle Comunicazioni ha ricordato che i provider e gli altri operatori della rete hanno un ruolo decisivo nella prevenzione dei comportamento criminali e nell'attività di supporto alle indagini investigative.

In tal senso va il ''progetto famiglia'', annunciato da Paolo Vigevano, consigliere del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie e capo della Segreteria Tecnica, che punta a fornire gli elementi di alfabetizzazione "per un accesso sicuro e consapevole ad internet".

Alcune cifre sulla pedofilia in internet A dare alcune cifre legate all'uso distorto della rete il vicepresidente di ''Innocence in danger'', Choy Arnaldo, che, senza mezzi termini, ha affermato che ''l'abuso sessuale sui bambini è globale e orchestrato su Internet.

Le soluzioni devono quindi essere globali e realizzate su Internet''.

"Sono state identificate - ha reso noto Arnaldo - 340 associazioni culturali di natura pedofile, vi sono 200 mila siti Internet che promuovono il sesso tra adulti e bambini e che ogni 30 secondi, nel mondo, un bambino viene maltrattato, abusato, torturato.

Il 78% di genitori con figli tra i quattro e i 18 anni - ha concluso - temono che i figli possano incappare in siti pericolosi".

La sicurezza A porre l'accento sulla sicurezza del sistema internet, è stato il responsabile sicurezza della Microsoft, Marco Agnoli, che ha messo in evidenza le potenzialità comunicative della rete.

"Internet - ha detto - è un megafono in grado di eliminare il limite dello spazio.

E' più che un semplice mezzo di comunicazione, ma la sicurezza del sistema non è un problema solo di tecnologie".

Illustrando alcune strategie di sicurezza fornite da Microsoft, Agnoli ha ricordato che gli attacchi più frequenti ai sistemi avvengono perchè all'interno delle aziende manca una politica della sicurezza, che ''non è un problema solo di tecnologie''.

Non esiste quindi, secondo Agnoli, un software sicuro al 100%, ma "occorre un mix tra tecnologia, strategie globali, e impegno individuale".Le strategie di prevenzione decise dal GovernoA questo punto il Governo ha deciso di avviare una collaborazione con le autorità americane sul tema della sicurezza, affrontando la questione nell'ottica di una collaborazione tra le forze dell'ordine e gli operatori di internet.

Infatti i provider assumono un ruolo decisivo nella prevenzione dei comportamento criminali e nell'attività di supporto alle indagini investigative.Ministri ed esperti sono quindi giunti alla conclusione che internet non è la causa che spinge il dilagarsi della pedofilia, ma solamente il mezzo tramite il quale questo problema dilaga in maniera sempre più esponenziale e come tale dovrà essere controllato.

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