Luca Coscioni parla a «3131 Costume e Società» della sua vita: la malattia, la politica e la sua forza.
Roma, 16 agosto 2002 - Dagli studio di Radio Due va in onda la trasmissione "3131 Costume e Società", condotta da Pierluigi Diaco.
Ospite della trasmissione il presidente di Radicali Italiani Luca Coscioni.
Coscioni da ormai due anni è diventato simbolo e corpo della lotta radicale non violenta.
Affetto da sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che l'ha reso completamente paralizzato e lo costringe a parlare tramite un sintetizzatore vocale, ha fatto della sua vita di "persona … diversamente abile", uno strumento di lotta per la libertà, la legalità e il diritto, da militante e da dirigente politico.
La mia storia biologica "La mia storia biologica comincia 35 anni fa circa - ha raccontato Coscioni - quando uno dei 500 milioni di spermatozoi di mio padre, Rodolfo, raggiunge per primo un ovocita di mia madre Annacristina".
"Il caso ha per me una straordinaria importanza - ha proseguito - tutto muove e tutto ferma: avevo una probabilità su 500 milioni di venire concepito e una su 100 mila di ammalarmi, cazzo, si sono verificate entrambe" La mia forza Coscioni ha poi raccontato i motivi che lo portano a proseguire nella sua lotta radicale: "La forza di vivere e di combattere una battaglia radicale, quella per la libertà di ricerca, nonostante la malattia, non è un dono come lo è la fede - ha poi proseguito - Ci sono momenti in cui vorrei mollare tutto, poi ricomincio a lottare, cioè a vivere".
"La forza è messa a dura prova ogni istante della giornata, è molto difficile poi essere sereni quando una spada di Damocle non incombe su di te, ma ha cominciato ad attraversarti da parte a parte".
"Ciò che mi sostiene - ha poi detto - è l'istinto di sopravvivenza, la ricerca continua di una libertà che sembra irraggiungibile, la militanza politica con le mie compagne e compagni radicali: le nostre battaglie per realizzare una società libera, sì, proprio una società libera, in uno stato di diritto anche in Italia".
Pannella Coscioni ha poi ricordato l'importanza che Marco Pannella ricopre ora nella sua vita politica e personale: "Marco - ha raccontato - è una persona politicamente ed umanamente molto stimolante, fare politica con lui e vivere conoscendolo ti dà la possibilità di crescere individualmente sul sentiero della non violenza, della legalità, della democrazia e dell'amore per la vita".
IL Comitato di Bioetica Il 25 giugno scorso è stato nominato il nuovo Comitato Nazionale di Bioetica.
Luca Coscioni era uno dei candidati, e, nonostante i numerosi sostegni di importanti nomi della ricerca scientifica (tra i quali anche Rita Levi Montalcini), il presidente di Radicali Italiani è stato escluso e così spiega le motivazioni che secondo lui hanno portato a questa scelta: "Secondo alcuni non sono stato nominato membro del Comitato di Bioetica perchè non ho i titoli, per altri perchè sono presidente di Radicali Italiani" "Ma la ragione della mia esclusione - ha spiegato - è un'altra e l'ha spiegata con grande chiarezza, intervistata da Radio Radicale, Luisella Battaglia, uno dei membri del nuovo comitato nazionale per la bioetica".
"Secondo la professoressa - ha proseguito - il Comitato non è il luogo di rappresentazione del dolore del mondo, quindi siccome io sarei, solamente il protagonista di un dramma, non c'era evidentemente posto nel Comitato".
Secondo Coscioni i temi che il Comitato di Bioetica deve farsi carico al più presto sono molteplici, possiamo ricordarne alcuni: clonazione terapeutica, da non confondere nel modo più assoluto con la clonazione umana, utilizzazione degli embrioni sovranumerari, procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, libertà terapeutica, uso terapeutico della cannabis, RU 486, ossia pillola abortiva, assistenza personale autogestita e domiciliare per le persone con gravi disabilità "questi sono infatti i temi centrali del dibattito scientifico, politico e bioetico in Italia e nel mondo".
La fecondazione eterologa Riguardo la legge appena approvata alla Camera sulla fecondazione eterologa, Coscioni ha dichiarato: "La Camera dei deputati - ha infatti ricordato - ha recentemente approvato una legge sulla procreazione medicalmente assistita illiberale e che danneggia pesantemente anche dal punto di vista medico, le donne che decideranno di ricorrere a tali tecniche di fecondazione".
Gli embrioni sovranumerari Coscioni ha poi parlato della questione degli embrioni sovranumerari: "Nel nostro paese esistono circa 30 mila embrioni cosiddetti sovranumerari, si possono chiamare anche embrioni spazzatura, nel senso che essendo il prodotto di scarto per i programmi di fecondazione assistita, finiranno comunque nella spazzatura".
Le proposte radicali Coscioni ha quindi ricordato le proposte di legge presentate il parlamento da Radicali Italiani che affrontano la libertà di cura e di ricerca scientifica: clonazione terapeutoca e procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, uso terapeutico della cannabis.
"Purtroppo - ha proseguito - su questi temi radicali il Parlamento italiano ed il Comitato Nazionale per la Bioetica sono blindati.
Nonostante ciò - ha quindi concluso - proprio per questo, la mia battaglia, la nostra battaglia, anche per la libertà di ricerca continuerà".
Roma, 16 agosto 2002 - Dagli studio di Radio Due va in onda la trasmissione "3131 Costume e Società", condotta da Pierluigi Diaco.
Ospite della trasmissione il presidente di Radicali Italiani Luca Coscioni.
Coscioni da ormai due anni è diventato simbolo e corpo della lotta radicale non violenta.
Affetto da sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che l'ha reso completamente paralizzato e lo costringe a parlare tramite un sintetizzatore vocale, ha fatto della sua vita di "persona … diversamente abile", uno strumento di lotta per la libertà, la legalità e il diritto, da militante e da dirigente politico.
La mia storia biologica "La mia storia biologica comincia 35 anni fa circa - ha raccontato Coscioni - quando uno dei 500 milioni di spermatozoi di mio padre, Rodolfo, raggiunge per primo un ovocita di mia madre Annacristina".
"Il caso ha per me una straordinaria importanza - ha proseguito - tutto muove e tutto ferma: avevo una probabilità su 500 milioni di venire concepito e una su 100 mila di ammalarmi, cazzo, si sono verificate entrambe" La mia forza Coscioni ha poi raccontato i motivi che lo portano a proseguire nella sua lotta radicale: "La forza di vivere e di combattere una battaglia radicale, quella per la libertà di ricerca, nonostante la malattia, non è un dono come lo è la fede - ha poi proseguito - Ci sono momenti in cui vorrei mollare tutto, poi ricomincio a lottare, cioè a vivere".
"La forza è messa a dura prova ogni istante della giornata, è molto difficile poi essere sereni quando una spada di Damocle non incombe su di te, ma ha cominciato ad attraversarti da parte a parte".
"Ciò che mi sostiene - ha poi detto - è l'istinto di sopravvivenza, la ricerca continua di una libertà che sembra irraggiungibile, la militanza politica con le mie compagne e compagni radicali: le nostre battaglie per realizzare una società libera, sì, proprio una società libera, in uno stato di diritto anche in Italia".
Pannella Coscioni ha poi ricordato l'importanza che Marco Pannella ricopre ora nella sua vita politica e personale: "Marco - ha raccontato - è una persona politicamente ed umanamente molto stimolante, fare politica con lui e vivere conoscendolo ti dà la possibilità di crescere individualmente sul sentiero della non violenza, della legalità, della democrazia e dell'amore per la vita".
IL Comitato di Bioetica Il 25 giugno scorso è stato nominato il nuovo Comitato Nazionale di Bioetica.
Luca Coscioni era uno dei candidati, e, nonostante i numerosi sostegni di importanti nomi della ricerca scientifica (tra i quali anche Rita Levi Montalcini), il presidente di Radicali Italiani è stato escluso e così spiega le motivazioni che secondo lui hanno portato a questa scelta: "Secondo alcuni non sono stato nominato membro del Comitato di Bioetica perchè non ho i titoli, per altri perchè sono presidente di Radicali Italiani" "Ma la ragione della mia esclusione - ha spiegato - è un'altra e l'ha spiegata con grande chiarezza, intervistata da Radio Radicale, Luisella Battaglia, uno dei membri del nuovo comitato nazionale per la bioetica".
"Secondo la professoressa - ha proseguito - il Comitato non è il luogo di rappresentazione del dolore del mondo, quindi siccome io sarei, solamente il protagonista di un dramma, non c'era evidentemente posto nel Comitato".
Secondo Coscioni i temi che il Comitato di Bioetica deve farsi carico al più presto sono molteplici, possiamo ricordarne alcuni: clonazione terapeutica, da non confondere nel modo più assoluto con la clonazione umana, utilizzazione degli embrioni sovranumerari, procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, libertà terapeutica, uso terapeutico della cannabis, RU 486, ossia pillola abortiva, assistenza personale autogestita e domiciliare per le persone con gravi disabilità "questi sono infatti i temi centrali del dibattito scientifico, politico e bioetico in Italia e nel mondo".
La fecondazione eterologa Riguardo la legge appena approvata alla Camera sulla fecondazione eterologa, Coscioni ha dichiarato: "La Camera dei deputati - ha infatti ricordato - ha recentemente approvato una legge sulla procreazione medicalmente assistita illiberale e che danneggia pesantemente anche dal punto di vista medico, le donne che decideranno di ricorrere a tali tecniche di fecondazione".
Gli embrioni sovranumerari Coscioni ha poi parlato della questione degli embrioni sovranumerari: "Nel nostro paese esistono circa 30 mila embrioni cosiddetti sovranumerari, si possono chiamare anche embrioni spazzatura, nel senso che essendo il prodotto di scarto per i programmi di fecondazione assistita, finiranno comunque nella spazzatura".
Le proposte radicali Coscioni ha quindi ricordato le proposte di legge presentate il parlamento da Radicali Italiani che affrontano la libertà di cura e di ricerca scientifica: clonazione terapeutoca e procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, uso terapeutico della cannabis.
"Purtroppo - ha proseguito - su questi temi radicali il Parlamento italiano ed il Comitato Nazionale per la Bioetica sono blindati.
Nonostante ciò - ha quindi concluso - proprio per questo, la mia battaglia, la nostra battaglia, anche per la libertà di ricerca continuerà".
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