28 AGO 2002

Radicali: Esclusi dalla campagna referendaria in Friuli V.G.

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Radicali friulani esclusi dalla campagna referendaria per dire no alla riforma proporzionalista della legge elettorale.

Roma, 28 agosto 2002 - Il "Comitato per una radicale riforma presidenzialista" è stato escluso dalla campagna referendaria in Friuli Venezia Giulia.

Stefano Santarossa, presidente del comitato e militante radicale friulano, ha spiegato ai microfoni di Radio Radicale le motivazione di questa esclusione.

"Sono iniziate le operazioni da parte dei comuni per definire quali sono gli spazi di affissione per la propaganda delle fazioni politiche e dei comitati promotori" in Friuli
V.

G.

vi sarà il prossimo 29 settembre un referendum confermativo che modificherà il sistema elettorale da Mattarelum a proporzionale puro, escludendo la possibilità dell'elezione diretta del presidente della regione.

L'esclusione I radicali hanno organizzato un comitato promotore per il No, ma "per effetto di una circolare della direzione regionale della autonomie locali - ha raccontato Santarossa - i radicali, sia come Lista Bonino, ma anche come comitato promotore, sono stati esclusi dagli spazi di propaganda diretta".

"Per effetto di questa circolare si è deciso di concedere gli spazi solamente ai gruppi o ai partiti presenti in Consiglio Regionale escludendo tutti gl'altri".

La reazione dei radicali "Noi - ha proseguito - abbiamo prontamente diffidato i responsabili della direzione regionale delle autonomie locali, facendo girare ai comuni una ulteriore circolare che sani questo problema".

La reazione è stata immediata, oltre la circolare fatta girare in tutti i comuni "abbiamo inviato dei fax e dei telegrammi - ha poi raccontato Santarossa - però non abbiamo ricevuto risposta scritta, solo telefonica, abbiamo quindi chiesto la sospensione delle operazioni referendarie, perchè riteniamo che ogni tipo di operazione deve essere presa tenendo conto della legislazione che esiste su tale tema e la legislazione richiamata non prevede in nessun modo l'esclusione di alcun partito o comitato.

La legge di riferimento è la 212 del 56".

Gli altri promotori per il no Per quanto riguarda le altre forze politiche che appoggiano il No Santarossa ha spiegato che finora non si sono espresse: "Ho contattato alcuni membri del comitato del centrosinistra: mi hanno manifestato il loro appoggio, hanno detto che faranno dei comunicati stampa, ma fino ad oggi sui giornali non compare ancora nulla sull'argomento".

I radicali sembrano esclusi per l'ennesima volta proprio dallo strumento, il referendum, che più racconta la loro storia, ma come spesso è successo in questi ultimi 50 anni, non si danno per vinti e proseguiranno la battaglia promuovendo una proposta di legge di iniziativa popolare "per una radicale riforma presidenzialista".

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