13 SET 2002

Festa della Margherita: Larga banda, Umts e democrazia elettronica (con Cardinale e Stanca)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 7 min

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Alla festa della Margherita si parla di tecnologie della comunicazione: i passi che ancora non sono stati fatti.

Orvieto, 13 settembre 2002 - Terza giornata della festa della Margherita dal titolo "I Giorni della Margherita - Europamondo".

Tra gli appuntamenti più rilevanti, oggi c'è stato un incontro intitolato "Larga banda, Umts e democrazia elettronica".

Cardinale: liberalizzare il mercato Tra i protagonisti del dibattito, particolarmente rilevante è stato l'intervento di Salvatore Cardinale, ex ministro delle Telecomunicazioni.

"L'Adsl è sicuramente uno strumento di velocizzazione, ma
perché sia davvero partecipato, va realizzata la liberalizzazione dell'ultimo miglio, per dare modo ad ogni operatore di telefonia fissa di arrivare con la larga banda nelle case senza dover pagare l'operatore dominante ed essere soltanto un gestore di traffico".

Salvatore Cardinale sollecita una "spallata alla Telecom, che finora si è opposta a ogni tentativo di liberalizzazione autentica".

"L'informazione mediatica - ha aggiunto Cardinale riferendosi a Berlusconi - oggi è strettamente controllata e allargare questi spazi significa allargare gli spazi di democrazia.

Con il digitale terrestre nei prossimi anni sarà possibile far nascere 50 tv nazionali e tremila locali".

La fase di "Stanca" Oggi nel settore delle telecomunicazioni c'è una fase di stallo, hanno osservato i convegnisti, subito ribattezzata "fase di Stanca", in riferimento all'attuale ministro, ma "nella scorsa legislatura - ha ricordato l'esponente dielle - sono stati creati 320mila nuovi posti di lavoro in due anni nel Mezzogiorno, e ho visto nascere 200 imprese di telefonia fissa e due nuovi operatori di telefonia mobile, uno dei quali ("Blu", ndr) sta morendo e vorremmo sapere perché.

Abbiamo anche portato nelle casse dello Stato 28 mila miliardi con le licenze dell'Umts senza ammazzare le imprese, come temevano in molti.

Oggi quella cifra sarebbe impensabile".

Telecom e i concorrenti Con Cardinale, a discutere di Telecomunicazioni c'erano Giuseppe Sangiorgi, dell'Authority sulle Telecomunciazioni, Franco Morganti, presidente dell'Anfov, Alberto Tripi, l'ex presidente Rai Enrico Manca, il rappresentante di Microsoft Italia.

A moderare il dibattito, Aldo Fontanarosa di Repubblica.

"Telecom è rimasto l'operatore dominante anche per consentire di tenere basse le tariffe - ha replicato Sangiorgi - e non uccidere i nuovi operatori".

Il Berlusconi di domani Poi, una profezia: "Il Berlusconi di domani sarà senz'altro un imprenditore del settore dell'information technology.

I cittadini potranno votare alle elezioni e partecipare ai sondaggi da casa, che sarà la cabina elettorale del futuro.

Il rischio è la dittatura elettronica.

Sono perciò convinto che la tecnologia cambierà anche le istituzioni, e per questo vorrei che i partiti aprissero una riflessione su questo argomento".

Tripi ha preferito mettere in evidenza che "le campagne elettorali saranno sempre più sviluppate in senso tecnologico e le tasse ormai le possiamo pagare anche su Internet; grazie a questo ci sarà più democrazia nella società".

I passi del Governo L'inquinamento elettromagnetico va tenuto sotto controllo, ma in Italia siamo a livelli cinque volte inferiori al resto dell'Ue.

Morganti ha rilevato un "calo di attenzione internazionale al settore", dopo l'entusiasmo degli anni passati.

"Al recente vertice di Johannesburg la comunicazione è stata ignorata - ha osservato - Evidentemente è terminato un ciclo: in Italia, ormai, l'85 per cento dei cittadini ha un cellulare.

Si è giunti alla saturazione.

Internet invece ha un mercato ancora non saturo: in Italia siamo al 20-30 per cento di utenti, negli Usa arriviamo al 50%.

E con le nuove tecnologie si amplierà ulteriormente".

Dure critiche al governo: "Il documento di maggio sulla società dell'informazione è inconsistente a livello di macroeconomia.

Sull'e-government siamo terzultimi in Europa, solo Grecia e Portogallo stanno peggio di noi.

E si annuncia una Finanziaria di ristrettezze anche per la P.A".

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