07 OTT 2002

FNSI: VII assemblea degli Stati generali (I)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 17 min

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7 ottobre 2002 - Si aprono oggi all'Hotel Ergife di Roma i lavori della VII Assemblea degli Stati generali della Federazione Nazionale Stampa Italiana.

Oggi è stata avviata l'analisi della situazione attuale e delle prospettive degli Enti dei giornalisti (Fnsi, Ordine, Inpgi, Casagit e Fondo) per difendere l'autonomia sindacale, professionale, previdenziale e assistenziale, un'analisi che si è resa necessaria anche alla luce della crescente conflittualità con Fieg e aziende editoriali e i recenti provvedimenti adottati dal governo.

Il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo
Del Boca, ha richiamato la necessita del giornalista "di imparare e muoversi all'interno della trasformazione tecnologica" di cui Internet è il futuro.

C'è bisogno, a suo avviso, "di un giornalismo che cresca in autorevolezza e non solo in quantità ".

I lettori e i telespettatori richiedono sui fatti "una valutazione, un giudizio, un'analisi - ha osservato Del Boca - un pò meno approssimativa sui fatti".

"Non ci si può improvvisare giornalisti - ha ribadito - occorre andare a scuola o tornarci".

Per questo a parere di Del Boca "l'università è la risposta fondamentale, necessaria e indispensabile.

La scuola come canale d'accesso alla professione, è il cardine principale della riforma che l'Ordine immagina per il proprio futuro".

La proposta di riforma, ha ricordato Del Boca, è stata votata a luglio con due soli voti contrari.

"Ora tocca al Parlamento - ha proseguito - che ha tempi molto lunghi ma lasciare i giornalisti con la legge del 1963 sarebbe come mandare gli alpini in Afghanistan con i fucili della Seconda guerra mondiale".

Del Boca ha quindi richiamato l'importanza dell'autonomia dell'indipendenza della professione, il saper ascoltare e riferire "che significa avvicinarsi all'obiettività ed avere quindi libertà e responsabilità" e ha stigmatizzato il giornalismo-protagonismo, incoraggiando maggiore sobrietà.

Il presidente della Casagit, Andrea Leone, ha detto che "l'attacco da parte degli editori agli istituti della categoria non accenna a placarsi".

A tutt'oggi la Casagit regge bene "anche grazie alla riserva accumulata negli ultimi anni.

Non ci sono preoccupazioni immediate - ha riconosciuto - ma qualcosa dobbiamo modificare".

Leone ha ricordato che "oggi il 3,50% che preleviamo dalle buste paga dei colleghi contrattualizzati è mediamente diminuito, in valore assoluto rapportato al potere di acquisto, almeno del 30% rispetto a quanto fosse venti anni fa.

Dall'altro lato, le spese mediche salgono soprattutto in alcune regioni".

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