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Parte una nuova trasmissione di approfondimento: al centro della discussione il forum sociale europeo di Firenze, l'anti-americanismo dei no-global e il contemporaneo silenzio sui crimini contro l'umanità dei regimi totalitari.
Per la prima volta nella televisione pubblica, la tragedia e la lotta del popolo MontagnardRoma, 7 novembre 2002 - Il segretario di Radicali italiani, Daniele Capezzone tra i protagonisti della puntata di esordio di 'Excalibur', nuovo format di RaiDue condotto da Antonio Socci.
Tra gli altri protagonisti dell'appuntamento che sostituisce la trasmissione di Santoro, … l'esponente no-global, Vittorio Agnoletto, il prelato missionario Padre Gheddo, e l'editorialista de La Stampa, Fiamma Nirenstein.Il social forum di FirenzeDopo una mezz'ora iniziale dedicata alla Madonna di Medjugorie, la trasmissione si è concentrata sull'appuntamento del Social Forum di Firenze, con lo strascico di polemiche politiche che ne sono seguite, già solo alla decisione di svolgere la manifestazione nel capoluogo toscano.Dopo aver affrontato la discussione sulla scelta della città d'arte per tenere il raduno no-global, la trasmissione si è concentrata soprattutto su un argomento: l'atteggiamento dei no-global nei confronti degli Stati Uniti d'America ed alle democrazie occidentali e quello nei confronti delle dittature, arabe e comuniste.
No global: Anti-americanismo e silenzio sulle dittatureEsplicita, infatti, è stata l'accusa da parte di Capezzone nei confronti del movimento no-global di essere pronti ad assumere atteggiamenti e posizioni anti-americane, ma di sorvolare nel silenzio più assoluto nei crimini commessi dai regimi comunisti.Assenti per aver declinato l'invito il presidente della Regione Martini, il sindaco di Firenze, Dominici e il direttore di Liberazione Curzi, le tesi dei pacifisti e dei no-global sono state difese da Vittorio Agnoletto, autore di serrati confronti polemici sia con Daniele Capezzone che con Fiamma Nirenstein.Parola al popolo MontagnardUno dei momenti più significativi della trasmissione è stato senz'altro rappresentato dalla messa in onda di un servizio dal titolo "Un film già visto", nel quale per la prima volta il pubblico italiano della prima serata ha potuto conoscere la storia dei Montagnards, il popolo che vive sugli altopiani vietnamiti perseguitato e sterminato dal regime di Hanoi.
La trasmissione ha dato anche voce a Kok Ksor, il leader in esilio del popolo montagnard (peraltro membro del Consiglio generale del PR) trasmettendo un'intervista realizzata in occasione della recente audizione alla commissione Diritti umani di Camera ed al Senato.Proprio la vicenda dei Montagnard, così come il ricordo degli stermini perpetrati da Pol-Pot sono stati richiamati nel corso della trasmissione a testimonianza di quello che Fiamma Nirenstein ha definito "lo strabismo" dei No-global, per il quale le pesanti accuse scagliate contro le democrazie compiute occidentali, vengono risparmiate alle dittature.
In tal senso Capezzone ha avuto buon gioco nell'affermare: "E' facile bruciare le bandiere americane, però non andrete mai a bruciare la bandiera cinese a Piazza Tien-an-Men".L'ammissione di padre GheddoSul fronte della situazione in Indocina e nel sud-est asiatico, da segnalare anche l'ammissione di padre Gheddo, il missionario cattolico che ha confessato di sentirsi "molto rattristato" per il silenzio anche da parte cattolica sulle persecuzioni religiose che nei paesi del sud-est asiatico vengono perpetrate ai danni dei fedeli di tutte le religioni, tra cui anche molti cattolici.
Per la prima volta nella televisione pubblica, la tragedia e la lotta del popolo MontagnardRoma, 7 novembre 2002 - Il segretario di Radicali italiani, Daniele Capezzone tra i protagonisti della puntata di esordio di 'Excalibur', nuovo format di RaiDue condotto da Antonio Socci.
Tra gli altri protagonisti dell'appuntamento che sostituisce la trasmissione di Santoro, … l'esponente no-global, Vittorio Agnoletto, il prelato missionario Padre Gheddo, e l'editorialista de La Stampa, Fiamma Nirenstein.Il social forum di FirenzeDopo una mezz'ora iniziale dedicata alla Madonna di Medjugorie, la trasmissione si è concentrata sull'appuntamento del Social Forum di Firenze, con lo strascico di polemiche politiche che ne sono seguite, già solo alla decisione di svolgere la manifestazione nel capoluogo toscano.Dopo aver affrontato la discussione sulla scelta della città d'arte per tenere il raduno no-global, la trasmissione si è concentrata soprattutto su un argomento: l'atteggiamento dei no-global nei confronti degli Stati Uniti d'America ed alle democrazie occidentali e quello nei confronti delle dittature, arabe e comuniste.
No global: Anti-americanismo e silenzio sulle dittatureEsplicita, infatti, è stata l'accusa da parte di Capezzone nei confronti del movimento no-global di essere pronti ad assumere atteggiamenti e posizioni anti-americane, ma di sorvolare nel silenzio più assoluto nei crimini commessi dai regimi comunisti.Assenti per aver declinato l'invito il presidente della Regione Martini, il sindaco di Firenze, Dominici e il direttore di Liberazione Curzi, le tesi dei pacifisti e dei no-global sono state difese da Vittorio Agnoletto, autore di serrati confronti polemici sia con Daniele Capezzone che con Fiamma Nirenstein.Parola al popolo MontagnardUno dei momenti più significativi della trasmissione è stato senz'altro rappresentato dalla messa in onda di un servizio dal titolo "Un film già visto", nel quale per la prima volta il pubblico italiano della prima serata ha potuto conoscere la storia dei Montagnards, il popolo che vive sugli altopiani vietnamiti perseguitato e sterminato dal regime di Hanoi.
La trasmissione ha dato anche voce a Kok Ksor, il leader in esilio del popolo montagnard (peraltro membro del Consiglio generale del PR) trasmettendo un'intervista realizzata in occasione della recente audizione alla commissione Diritti umani di Camera ed al Senato.Proprio la vicenda dei Montagnard, così come il ricordo degli stermini perpetrati da Pol-Pot sono stati richiamati nel corso della trasmissione a testimonianza di quello che Fiamma Nirenstein ha definito "lo strabismo" dei No-global, per il quale le pesanti accuse scagliate contro le democrazie compiute occidentali, vengono risparmiate alle dittature.
In tal senso Capezzone ha avuto buon gioco nell'affermare: "E' facile bruciare le bandiere americane, però non andrete mai a bruciare la bandiera cinese a Piazza Tien-an-Men".L'ammissione di padre GheddoSul fronte della situazione in Indocina e nel sud-est asiatico, da segnalare anche l'ammissione di padre Gheddo, il missionario cattolico che ha confessato di sentirsi "molto rattristato" per il silenzio anche da parte cattolica sulle persecuzioni religiose che nei paesi del sud-est asiatico vengono perpetrate ai danni dei fedeli di tutte le religioni, tra cui anche molti cattolici.
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