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Continua lo sciopero della fame: contingentamento dei tempi di dibattito e di voto su tutte le proposte di clemenza, anche per l'indulto.
Un avvertimento: attenzione proposta di all'amnistia.
Roma, 22 gennaio 2003 - Al non giorno di sciopero della fame i radicali, fanno il punto della situazione sullo stato dell'iniziativa nonviolenta per ottenere il voto sui provvedmenti di clemenza depositati in Parlamento.
Dopo aver ricordato l'adesione di 66 carceri italiane alla lotta non violenta che Rita Bernardini, Sergio D'Elia e Daniele Capezzone e numerosi altri militanti e simpatizzanti radicali, … stanno portando avanti, gli esponenti radicali si sono soffermati sul confronto parlamentare.
Il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone ha definito la discussione in corso in aula della Camera, una politica da "bagaglino", sia per la destra che per la sinistra, con i vari passaggi da indulto, ad indultino, con i vari emendamenti, fino ad arrivare all'amnistia, che "notoriamente viene tirata in causa per tagliare le gambe alla discussione".
Capezzone ha quindi chiesto l'intervento del presidente Casini, come "arbitro della partita che si sta giocando in Parlamento" e ha confermato che l'azione dei radicali è volta affinché la discussione affronti anche la questione dell'indulto e non solo sulle altre proposte in esame.
"Non si può fare dei detenuti uno strumento di propaganda politica e di demagogia politica", queste le parole di Sergio D'Elia, che dopo aver denunciato l'inattività dei rappresentanti diretti del popolo, ha ricordato le condizioni in cui sono costrette a vivere la maggior parte delle persone detenute delle carceri italiane.
D'Elia ha poi fatto presente i rischi, in termini di sicurezza della pena, se dovesse passare l'indultino, in particolare con i vari emendamenti della Lega, ha invece giudicato positivamente l'emendamento presentato dall'on.Turco, dei Ds.
D'Elia ha quindi rimarcato l'importanza di Casini come interlocutore fondamentale per questa battaglia ed in particolare per il contingentamento dei tempi sul dibattito e sul voto.
Rita Bernardini, dopo essersi soffermata sulla situazione delle carceri, ha ricordato l'imminente rientro a Roma di Marco Pannella, per procedere alla notifica della condanna per un atto di disobbedienza civile, per la quale ha affermato di non voler usufruire dell'indulto, se mai dovesse passare.
Un avvertimento: attenzione proposta di all'amnistia.
Roma, 22 gennaio 2003 - Al non giorno di sciopero della fame i radicali, fanno il punto della situazione sullo stato dell'iniziativa nonviolenta per ottenere il voto sui provvedmenti di clemenza depositati in Parlamento.
Dopo aver ricordato l'adesione di 66 carceri italiane alla lotta non violenta che Rita Bernardini, Sergio D'Elia e Daniele Capezzone e numerosi altri militanti e simpatizzanti radicali, … stanno portando avanti, gli esponenti radicali si sono soffermati sul confronto parlamentare.
Il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone ha definito la discussione in corso in aula della Camera, una politica da "bagaglino", sia per la destra che per la sinistra, con i vari passaggi da indulto, ad indultino, con i vari emendamenti, fino ad arrivare all'amnistia, che "notoriamente viene tirata in causa per tagliare le gambe alla discussione".
Capezzone ha quindi chiesto l'intervento del presidente Casini, come "arbitro della partita che si sta giocando in Parlamento" e ha confermato che l'azione dei radicali è volta affinché la discussione affronti anche la questione dell'indulto e non solo sulle altre proposte in esame.
"Non si può fare dei detenuti uno strumento di propaganda politica e di demagogia politica", queste le parole di Sergio D'Elia, che dopo aver denunciato l'inattività dei rappresentanti diretti del popolo, ha ricordato le condizioni in cui sono costrette a vivere la maggior parte delle persone detenute delle carceri italiane.
D'Elia ha poi fatto presente i rischi, in termini di sicurezza della pena, se dovesse passare l'indultino, in particolare con i vari emendamenti della Lega, ha invece giudicato positivamente l'emendamento presentato dall'on.Turco, dei Ds.
D'Elia ha quindi rimarcato l'importanza di Casini come interlocutore fondamentale per questa battaglia ed in particolare per il contingentamento dei tempi sul dibattito e sul voto.
Rita Bernardini, dopo essersi soffermata sulla situazione delle carceri, ha ricordato l'imminente rientro a Roma di Marco Pannella, per procedere alla notifica della condanna per un atto di disobbedienza civile, per la quale ha affermato di non voler usufruire dell'indulto, se mai dovesse passare.
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