17 GEN 2002

Prostituzione: Proibizionismo vs antiproibizionismo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 29 min

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I giornalisti hanno incontrato don Oreste Benzi, responsabile generale dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, in seguito all'incontro di stamattina con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.Roma, 17 gennaio 2002 - Don Benzi ha voluto incontrare il presidente Berlusconi per discutere del problema della prostituzione e per proporre un decreto legge che vieti la consumazione di atti sessuali con tutte le donne straniere, che sono in Italia, costrette da racket clandestini a stare sulla strada e rese letteramente schiave.Schiave straniere vs vip italianeLo scopo del prete volto alla causa delle schiave straniere è di debellare il flagello della prostituzione e lo sfruttamento legato a questa attività, tralasciando però la situazione delle prostitute italiane, considerate da don Benzi capaci di "arrangiarsi da sole, perchè sono solo per vip, da 4-5 milioni a prestazione".

Senza considerare però che anche nel caso di prostituzione volontaria sussistono numerose discriminazioni o emarginazioni: le persone che vi si dedicano non hanno diritto a nessun tipo di copertura previdenziale o non hanno garanzie sull'ottenimento del compenso pattuito col cliente."Case chiuse? Idea oscena"Il sacerdote insiste sulla necessità di questo decreto come unico provvedimento per salvare le ragazze dalla schiavitù, escludendo completamente la possibilità di una riapertura delle case chiuse "E' un'idea oscena" afferma, nonostante il presidente Berlusconi abbia accennato, durante il colloquio, alla possibilità di un'area di sperimentazione e già nelle settimane scorse abbia proposto riaprire le case d'appuntamenti.I radicali e la prostituzioneA questo proposito l'eurodeputato radicale Marco Cappato ha risposto al Presidente con un comunicato, affermando "Berlusconi ha affrontato il nodo del problema - afferma Cappato - ovvero il fatto che il regime proibizionista che vige in Italia sulla prostituzione condanna le prostitute alla clandestinità, alla criminalità, le espone alla violenza ed allo sfruttamento della piccola e grande criminalità organizzata" e ricorda che i radicali da ormai 4 mesi sono impegnati a raccogliere le firme per 25 proposte di legge di iniziativo popolare, di cui una in materia di legalizzazione della prostituzione.Amburgo vs AmsterdamDon Benzi ricorda come ad Amburgo le case chiuse siano tutte in mano al racket albanese.

Evidentemente dimentica la situazione dei Paesi Bassi, dove si è deciso di legalizzare la prostituzione e di trasformarla in una normale professione, sotto forma di lavoro dipendente, indipendente o cooperativo, con tutti i diritti e doveri che conseguono, di assicurazione previdenziale e di tassazione compresi.

Questa misura ha fatto emergere quell'apparato reppresivo che tiene schiave le ragazze che don Benzi, sicuramente in buona fede, vuole liberare, inoltre le forze d'ordine si sono potute concentrare in modo più efficace ed efficiente sulla lotta alla prostituzione coatta ed allo sfruttamento.Il colloquio con BerlusconiDon Benzi è molto fiducioso nei confronti di Berlusconi, che si è mostrato molto disponibile ad ascoltare la sua proposta e si è addirittura commosso per le testimonianze che il Sacerdote ha portato "Quando il Presidente - racconta - ha sentito la storia delle due ragazze che mi accompagnavano, è arrivato alle lacrime e ha dato loro un dono sostanziosoin denaro, 5 milioni, mostrando poi la foto delle sue figlie".La legge MerlinQuarantatre anni fa entrava in vigore la legge Merlin, che, non solo ha chiuso le case, ma ha aperto le strade.

Non solo non ha abolito lo sfruttamento, ma ha consegnato l'affare in regime di monopolio nelle mani delle organizzazioni criminali, che attraverso la violenza, la minaccia o l'inganno reclutano, gestiscono l'attività, recepiscono i profitti delle persone che si prostituiscono.

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