04 LUG 2004

Proibito pensare: le facce della repressione a Cuba

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Firenze, 4 luglio 2004 - A un anno dall’ondata di arresti e di condanne a Cuba di 75 attivisti per i diritti civili, e mentre crescono le preoccupazioni per le gravi condizioni di detenzione in cui versano i prigionieri politici, la Regione Toscana, Nessuno tocchi Caino e il Comitato Italiano Helsinki hanno promosso una mostra, realizzata da Oliviero Toscani, che intende sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei politici, degli intellettuali, dei media sulla situazione dei diritti umani nel regime di Castro.

La mostra è intitolata "PROIBITO PENSARE, LE FACCE DELLA REPRESSIONE
A CUBA".Alla conferenza stampa di inaugurazione sono intervenuti il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Riccardo Nencini, l’autore della mostra Oliviero Toscani, il Segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia e Elisabetta Zamparutti di Nessuno Tocchi Caino, l'organizzazione non governativa contro la pena di morte federata al Partito radicale.

I 75 dissidenti cubani, molti dei quali sostenitori del "Progetto Varela", una campagna per la democratizzazione di Cuba che ha promosso una raccolta di firme per un referendum istituzionale teso a introdurre il multipartitismo, furono arrestati dal regime di Castro il 18 marzo 2003.

Pochi giorni dopo, i Tribunali hanno comminato loro pene severe, dai 6 ai 28 anni di reclusione, con capi di imputazione quali tradimento della patria o cospirazione politica, in base alla Legge 88, nota come "Legge Bavaglio", che è stata approvata nel 1999 ma mai applicata fino a questa occasione.

L’11 aprile 2003, dopo tre anni di una moratoria di fatto sulle esecuzioni, il regime ha giustiziato tre componenti del gruppo di cubani che una settimana prima si era impadronito di un traghetto con l'intento di raggiungere la Florida.

Enrique Copello Castillo, Barbaro Leodan Sevillan Garcia e Jorge Luis Martinez Isaac furono fucilati all'alba.

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