04 APR 2001

Cecenia: Olivier Dupuis attacca duramente Prodi e chiede l'esautorazione di Nielson

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 37 min 22 sec
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Prodi parla al Parlamento Europeo dopo l'incontro con Putin e assicura: "Russia e Unione Europea condividono valori comuni".

Ma Olivier Dupuis denuncia la questione cecena e chiede la rimozione del portafoiglio degli affari umanitari dalle mani del commissario "burocrate" Nielson .

Registrazione audio di "Cecenia: Olivier Dupuis attacca duramente Prodi e chiede l'esautorazione di Nielson", registrato mercoledì 4 aprile 2001 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 37 minuti.
  • L'intervento di Romano Prodi

    In un discorso incentrato sull'agenda economica in vista del vertice europeo di Stoccolma, il presidente della Commissione ha parlato del recente vertice con il leader russo. Al centro della discussione "la definizione degli strumenti di cooperazione, non solo in campo economico, ambientale ed energetico, ma anche per quanto riguarda la difesa, la sicurezza e la salvaguardia dei diritti democratici". Si è trattato di "un incontro molto incoraggiante" - ha dichiarato Prodi - "durante il quale Putin ci ha assicurato che Russia e Unione europea condividono valori comuni". Anche se, ha aggiunto il presidente della Commissione - "non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per la tendenza verso un controllo del sistema televisivo russo da parte del governo".<br> <br>
    0:00 Durata: 12 min 57 sec
  • Bruxelles, 4 aprile 2001 - Nuove critiche dei radicali all'Unione Europea sui rapporti con la Russia di Vladmir Putin. Questa mattina di fronte al Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria, Olivier Dupuis, segretario del partito Radicale Transnazionale ed eruodeputato eletto nella Lista Bonino, ha denunciato la politica della Commissione Prodi, "tutta incentrata sulla garanzia dei rifornimenti di gas e petrolio, e non sul rafforzamento dello stato di diritto in Russia". Ed è soprattutto sulla dimenticata questione cecena che Dupuis ha richiamato l'attenzione dell'aula: "Quanto avviene oggi in Cecenia - ha avvertito - è una vergogna, e non è affatto diverso da quanto è avvenuto in Bosnia e nel Kossovo".<br> <br>
    0:00 Durata: 18 min 41 sec
  • Le critiche di Olivier Dupuis

    Ma le assicurazioni sulla comunanza di valori democratici tra Europa e Russia non convincono Olivier Dubuis, tanto più che le preoccupazioni di Prodi sul sistema dell'informazione in Russia arrivano fuori tempo utile: "Il presidente della Commissione - osserva Dupuis - piange su qualcosa che risulta da una politica che egli stesso ha contribuito a costruire. Quello che stiamo vedendo oggi per i mass media in Russia - prosegue - lo vediamo già nell'Asia centrale, nei paesi ex-sovietici, nei quali Putin sta ristabilendo una politica post-coloniale, e l'Unione Europea non vede l'importanza strategia di questa regione, come non vede l'importanza della regione del Caucaso". A non vederla è soprattutto il commissario Ue agli affari umanitari, Paul Nielson. "Da un anno e mezzo - questa la denuncia di Olivier Dupuis - chiediamo al Commissario Nielson di andare in Cecenia. Nilson dice che la situazione non lo consente. Ieri gli ho chiesto di andare in Georgia e Arzebajan, per aprire quantomeno in queste zone, che non sono sotto la diretta influenza della Russia, degli ospedali, perché almeno, invece di pagare migliaia di dollari per farsi curare nell'ospedale di Baku, i Ceceni possano avere accesso alle cure. Su questo Nielson non ha dato risposta".<br>&nbsp;Di qui la richiesta di revoca del mandato di Nielson: "Nielson - spiega Dupuis - è un burocrate, che ha già un'agenda di viaggio stabilità per i prossimi quattro o cinque anni, e che non ha nessuna attenzione per i veri problemi umanitari. Non le chiedo di cacciarlo dalla Commissione, ma di toglierli questo portafogli e di affidarlo a qualcuno che possa finalmente affrontare la questione cecena".<br>&nbsp;Dupuis chiede anche un trattamento diverso per i rappresentanti del governo ceceno in esilio, "gli interlocutori di domani" in un eventuale trattativa con il governo russo. "Non è possibile che un ministro del governo debba avere dei visti da rinnovare ogni mese. Non è possibile che l'UE non sia in grado di dare un permesso di soggiorno a tempo indeterminato a quelli che domani dovrete convincere a sedere al tavolo con i russi".<br> <br>
    0:12 Durata: 5 min 44 sec