Roma, 5 aprile 2001 - Documento audiovideo della conferenza stampa di presentazione dell'indagine Doxa sul tema "Gli Italiani e l'alcool: consumi, tendenze e atteggiamenti in Italia e nelle regioni".
Interviene il segretario generale del Censis e presidente dell'Osservatorio permanente su giovani e alcool, Giuseppe De Rita. Gli italiani più giovani amano sempre di più la birra e sempre meno il vino.
Queste le ultime tendenze registrate dall'indagine Doxa, che mostra anche una riduzione dei "bevitori regolari" e l'affermarsi di un consumo "senza eccesso".
In numeri assoluti, quasi ogni giorno … consumano alcol oltre sedici milioni di italiani, nove milioni almeno una volta a settimana, mentre 10 milioni sono i consumatori "occasionali".
Gli italiani totalmente astemi sono quasi 10 milioni. Commentando i dati, De Rita ha osservato: "siamo in presenza di un lungo processo di autoregolazione", che si verifica sempre più "all'interno di una dinamica sociale e comunitaria".
Tanto più che il fenomeno dell'alcoolismo "non è più come nelle generazioni passate un fatto individuale, quando chi beveva in abuso era spesso il solitario.
Oggi la crescita del consumo di vino tra i quarant'anni e gli ottanta è stabile, significa che è aumentato il consumo di gruppo".
Quello con l'alcool, precisa infatti il segretario del Censis, "non è un rapporto di dipendenza psicologica individuale, come nel caso della droga o dello stesso fumo".
Per questo, "non è il singolo che si autoregola".
La logica delle altre dipendenza e diversa da quella nei confronti dell'alcool.
Non si può mettere sullo stesso piano il consumo dell'alcol e quello della droga o del fumo, perché i processi regolativi da una parte attengono alla psicologia individuale, dall'altra attengono a processi interpersonali e dinamiche collettivi". .
Interviene il segretario generale del Censis e presidente dell'Osservatorio permanente su giovani e alcool, Giuseppe De Rita. Gli italiani più giovani amano sempre di più la birra e sempre meno il vino.
Queste le ultime tendenze registrate dall'indagine Doxa, che mostra anche una riduzione dei "bevitori regolari" e l'affermarsi di un consumo "senza eccesso".
In numeri assoluti, quasi ogni giorno … consumano alcol oltre sedici milioni di italiani, nove milioni almeno una volta a settimana, mentre 10 milioni sono i consumatori "occasionali".
Gli italiani totalmente astemi sono quasi 10 milioni. Commentando i dati, De Rita ha osservato: "siamo in presenza di un lungo processo di autoregolazione", che si verifica sempre più "all'interno di una dinamica sociale e comunitaria".
Tanto più che il fenomeno dell'alcoolismo "non è più come nelle generazioni passate un fatto individuale, quando chi beveva in abuso era spesso il solitario.
Oggi la crescita del consumo di vino tra i quarant'anni e gli ottanta è stabile, significa che è aumentato il consumo di gruppo".
Quello con l'alcool, precisa infatti il segretario del Censis, "non è un rapporto di dipendenza psicologica individuale, come nel caso della droga o dello stesso fumo".
Per questo, "non è il singolo che si autoregola".
La logica delle altre dipendenza e diversa da quella nei confronti dell'alcool.
Non si può mettere sullo stesso piano il consumo dell'alcol e quello della droga o del fumo, perché i processi regolativi da una parte attengono alla psicologia individuale, dall'altra attengono a processi interpersonali e dinamiche collettivi". .
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