Milano, 9 aprile 2001 - Documento audiovideo dell'incontro sul tema "I cattolici e la politica".
Intervengono, tra gli altri, il candidato premier del centrosinistra Francesco Rutelli, e il ministro per i rapporti con il Parlamento Patrizia Toia.
Durante l'incontro viene presentato un documento a Rutelli in cui ci si interroga sul possibile percorso culturale e politico dei cattolici italiani e si offre uno spunto su temi di governo: dall'etica della vita alla famiglia, dalla scuola all'educazione, al ruolo dei media, all'architettura dello stato, alla solidarietà e sussidiarietà, al rapporto … elettori-eletti. Nel suo intervento, prendendo spunto dall'invito rivolto ieri dal Santo Padre ai cristiani, affinché "riflettano sulle promesse senza limiti e sui cammini facili ed attraenti", Rutelli invita a non strumentalizzare le parole della Chiesa e dei suoi esponenti.
"Non c'è niente di più sbagliato - dichiara - che piegare queste espressioni, tanto più se pronunciate da un altare, a vantaggio o a detrimento di una posizione politica.
Le espressioni della Chiesa devono essere valutate per il messaggio che hanno e non bisogna tirarle per la giacchetta in una direzione o nell'altra".
Ed è proprio in questo spirito che Rutelli invita a ripercorrere "una delle esperienze più importanti dell'ulivo nel '96".
L'invito e a "rinnovare con determinazione la scelta di interrompere definitivamente la separazione tra cattolici e non credenti nell'organizzazione della politica". L'incontro milanese ha anche fornito al candidato premier del centrosinistra l'occasione per una riflessione sui valori imperanti nella società italiana.
"Noi - questo il suo pensiero di - siamo in una congiuntura nella nostra società nella quale i soldi sono individuati come un faro esclusivo dell'esistenza.
Il contrasto della mercificazione della nostra società è una grande scelta politica di fondo.
Come centrosinistra - continua Rutelli - dobbiamo avere il coraggio e l'entusiasmo di ricordare che una società migliore non è una società in cui le cose si misurano soltanto se si possono comperare oppure no.
C'è una gigantesca parte delle nostre passioni e dei nostri sentimenti che sta fuori dai consigli per gli acquisti".
Il centrosinistra deve quindi attestarsi "su una politica fatta di valori, fiducia, calore, passione".
Ma, sempre in tema di "valori", a proposito della scienza, Rutelli invita ad "uscire dall'allarmismo" anche se precisa che "non tutto è lecito fare, il rispetto dell'uomo è un fine valido in se". .
Intervengono, tra gli altri, il candidato premier del centrosinistra Francesco Rutelli, e il ministro per i rapporti con il Parlamento Patrizia Toia.
Durante l'incontro viene presentato un documento a Rutelli in cui ci si interroga sul possibile percorso culturale e politico dei cattolici italiani e si offre uno spunto su temi di governo: dall'etica della vita alla famiglia, dalla scuola all'educazione, al ruolo dei media, all'architettura dello stato, alla solidarietà e sussidiarietà, al rapporto … elettori-eletti. Nel suo intervento, prendendo spunto dall'invito rivolto ieri dal Santo Padre ai cristiani, affinché "riflettano sulle promesse senza limiti e sui cammini facili ed attraenti", Rutelli invita a non strumentalizzare le parole della Chiesa e dei suoi esponenti.
"Non c'è niente di più sbagliato - dichiara - che piegare queste espressioni, tanto più se pronunciate da un altare, a vantaggio o a detrimento di una posizione politica.
Le espressioni della Chiesa devono essere valutate per il messaggio che hanno e non bisogna tirarle per la giacchetta in una direzione o nell'altra".
Ed è proprio in questo spirito che Rutelli invita a ripercorrere "una delle esperienze più importanti dell'ulivo nel '96".
L'invito e a "rinnovare con determinazione la scelta di interrompere definitivamente la separazione tra cattolici e non credenti nell'organizzazione della politica". L'incontro milanese ha anche fornito al candidato premier del centrosinistra l'occasione per una riflessione sui valori imperanti nella società italiana.
"Noi - questo il suo pensiero di - siamo in una congiuntura nella nostra società nella quale i soldi sono individuati come un faro esclusivo dell'esistenza.
Il contrasto della mercificazione della nostra società è una grande scelta politica di fondo.
Come centrosinistra - continua Rutelli - dobbiamo avere il coraggio e l'entusiasmo di ricordare che una società migliore non è una società in cui le cose si misurano soltanto se si possono comperare oppure no.
C'è una gigantesca parte delle nostre passioni e dei nostri sentimenti che sta fuori dai consigli per gli acquisti".
Il centrosinistra deve quindi attestarsi "su una politica fatta di valori, fiducia, calore, passione".
Ma, sempre in tema di "valori", a proposito della scienza, Rutelli invita ad "uscire dall'allarmismo" anche se precisa che "non tutto è lecito fare, il rispetto dell'uomo è un fine valido in se". .
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