26 APR 2001

Rutelli a Genzano rilancia l'appello al 'voto utile'

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Genzano (RM), 26 aprile 2001, ore 22:45 - Francesco Rutelli, di ritorno da una breve visita in Sicilia, partecipa alla presentazione dei candidati del centrosinistra a Genzano, alle porte di Roma.

Il candidato premier dell'Ulivo nella rincorsa elettorale a palazzo Chigi, richiamandosi all'esito nelle ultime elezioni americane, lancia un appello agli elettori indecisi e a chi si appresta a non votare per le due coalizioni maggiori.

"In America - dice - abbiamo avuto un'elezione affidata a duecento milioni di persone, che è stata decisa da quattrocento elettori della Florida.

In Italia, noi
dobbiamo spiegare con molta chiarezza a quelli che sono incerti sul come votare e a quelli che sono pronti a votare per una lista che non ha possibilità di vincere nel maggioritario, che ogni voto che non va al centrosinistra può essere determinante a far vincere il centrodestra".

Tanto più che il centrosinistra, secondo alcuni degli ultimi sondaggi, sta rimontando.

Ormai, dichiara Rutelli "stiamo tra i due e i quattro punti dal centrodestra".Poi, la critica ad alcuni punti centrali del programma della Casa delle libertà.

Rutelli critica la politica sulla scuola della giunta Formigoni, che "da il buono scuola alle famiglie che guadagnano fino a 240 milioni d reddito".

Questo, spiega, è "l'esatto contrario di quello che pensiamo noi.

Noi pensiamo che il sostegno pubblico innanzi tutto a quelli famiglie, come prevede la Costituzione, che non hanno le risorse per fare competere le loro figli".Anche in materia sanitaria Rutelli critica Formigoni.

"In Lombardia la destra ha concepito un sistema sanitario che è come un supermercato.

Le concessioni si danno a tutti.

E i conti "zompano".

Il risultato alla fine è doppio.

Prestazioni di eccellenza per i ricchi, carità per chi non può pagare".

Ma soprattutto, secondo Rutelli, "la destra sfonderà i bilanci e poi dovrà cominciare a chiudere i raparti degli ospedali pubblici".L'altra misura annunciata da Berlusconi e che Rutelli critica duramente è l'abolizione delle tasse su successioni e donazioni.

Dopo aver ricordato che il centrosinistra "ha già fatto la riforma" per successioni e donazioni fino a trecentocinquanta milioni, e che "in nessun paese del mondo la tassa è stata abolita sui grandi patrimoni", il candidato premier dell'Ulivo punta sul conflitto d'interessi.

"Berlusconi può passare la sua azienda ai suoi figli senza pagare una lira, e risparmiando più di mille miliardi, che altrimenti andrebbero allo stato".Infine, una considerazione sui mezzi messi in campo da Berlusconi nel corso di questa campagna elettorale.

Secondo Rutelli, la distribuzione dell'ultimo libro di Berlusconi alle famiglie Italiane, che definisce "un fotoromanzo", sarebbe costato quanto tutta la campagna elettorale di Tony Blair.

"Il rapporto tra la spesa elettorale tra centrodestra e centrosinistra - continua - è di sette a uno con il.

Non c'è mai stata in Europa una campagna elettorale con questa differenza di mezzi.

Questa è certamente una condizione di svantaggio, ma sotto un altro punto di vista è anche una condizione di forza per noi.

Perché la gente in Italia si può rendere conto qual è la differenza tra mettere l'Italia sotto padrone e metterla nelle mani di una coalizione democratica, che è in grado di portare il paese ai nuovi traguardi condivisi, senza mettere il nord contro il sud, e i ricchi contro i poveri.

Senza strappare con le forze del lavoro che hanno permesso di mantenere alta la coesione sociale".

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  • Francesco Rutelli , candidato premier del Centrosinistra

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