29 APR 2001

Comizio di Fini ad Arezzo: "La sinistra ha scelto il grande capitale ed i lavoratori hanno aperto gli occhi"

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Arezzo, 29 aprile 2001 - Gianfranco Fini interviene a un comizio tenutosi una delle roccaforti della sinistra, dove però, il centrodestra ha vinto le scorse elezioni comunali.

Il presidente di Alleanza Nazionale sceglie di parlare soprattutto di lavoro e di rilancio produttivo del paese, evidenziando i punti qualificanti del programma della Casa delle libertà: meno tasse per chi investe, superamento del modello di contratto nazionale di lavoro unico e riforma della previdenza. Fini si richiama al "diritto del lavoratore autonomo, così come di quello dipendente, di poter lavorare con la
certezza di veder migliorare la condizione di vita della propria famiglia", ma - aggiunge - da quando c'è il governo di centrosinistra, "non c'è nessun lavoratore che lavora con la speranza di star meglio domani".

Per Fini, quindi, "la sinistra al governo non ha fatto migliorare la condizione dei lavoratori italiani" ed è proprio per questo che il presidente di An, questa volta "sente di vincere", perché, spiega, "tanti lavoratori che un tempo guardavano a sinistra hanno aperto gli occhi". Fini promette quindi un "patto" con le categorie produttive, soprattutto con la piccola e media imprenditoria.

Una scelta contraria a quella della sinistra che "non ha scelto il mondo del lavoro come interlocutore, ma il grande capitale" con esplicito riferimento agli incentivi dati "soltanto per rottamare le automobili".  Premettendo di non avere nulla "contro la grande industria e contro l'avvocato Agnelli", Fini assicura: "Quando saremo al governo il patto non lo faremo col grande capitale, perché la ricchezza non è più prodotta dalle grandi industrie, ma da tanti piccoli e medi imprenditori, commercianti, artigiani e liberi professionisti.

Sono queste le categorie che dobbiamo incentivare, innanzi tutto facendo in modo che reinvestano i propri utili".  Lo strumento sarà la "estensione" della legge Tremonti: "Chi investe - spiega - pagherà meno tasse, così come pagherà meno tasse chi si impegnerà ad assumere i giovani.

Incentiviamo le assunzioni, non le rottamazioni.

Non si può continuare a far favori unicamente ad alcuni ambienti del capitalismo italiano", e dunque Fini promette di garantire il mondo del lavoro "in tutte le sue componenti".

Il leader di An, sostiene che la sinistra è "in crisi di credibilità anche agli occhi dei lavoratori dipendenti" perché in questi cinque anni "non ha fatto niente nei confronti di chi vive con la busta paga" che sono diventate "le più basse d'Europa".

È indispensabile allora "una nuova politica dei redditi" che il centrodestra intende si concretizzare in una modifica della struttura del salario, superando il modello unico di contratto nazionale di lavoro.

"Certo - osserva - vi sarà una quota definita dal contratto nazionale, come vi sarà una quota definita dai contratti aziendali.

Ma sarà soprattutto importante fare in modo che una parte del salario sia agganciata alla capacità dell'azienda di produrre ricchezza.

È arrivato il momento - conclude - di portare nella legislazione quel principio per il quale il lavoratore che lavora bene, e vede l'azienda in cui lavora crescere, ha direttamente in busta paga una parte di quegli utili". Infine, il tema della riforma delle pensioni.

Fini annuncia il primo atto per il riordino del sistema pensionistico di un eventuale governo Berlusconi: l'istituzione di una commissione d'indagine, "per capire il motivo per il quale l'Inps, nonostante abbia un patrimonio immobiliare di diverse decine di migliaia di miliardi, e nonostante i fondi autonomi di previdenza siano tutti, o con il bilancio attivo, o col bilancio in pareggio, rischi il fallimento".

Fini crede comunque di poter anticipare le conclusioni di quella commissione.

"Il fatto è - spiega - che per anni, invece di fare previdenza, l'Inps ha fatto assistenza.

Sono state rilasciate pensioni d'invalidità fasulle, per avere in cambio dei voti".

È necessario quindi "occuparsi delle anomalie".

Le pensioni d'anzianità, in primo luogo, ma anche quelle dei parlamentari". .

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  • Gianfranco Fini (AN), presidente di Alleanza Nazionale e candidato vice-premier della Casa Della Libertà

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