05 MAG 2001

Emma Bonino: Rilanciamo il Satyagraha Radicale

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 9 min
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Milano, 5 maggio 2001 - Dopo la sospensione del suo sciopero della sete e della Emma Bonino interviene telefonicamente alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative radicali a Milano e in Lombardia per l'ultima settimana di campagna elettorale.

Durante la conferenza stampa viene rilanciato il grande Satyagraha radicale, che riprenderà a partire dalle 23 e 59 di lunedì 7 maggio.

Nell'ambito delle iniziative previste, una maratona non-stop di interventi, che si terrà per 24 ore al giorno fino al termine della campagna elettorale, al tendone della Lista Bonino in via Dante, a
Milano. Emma Bonino dichiara che sta Sto "valutando seriamente" l'ipotesi di riprendere lo sciopero della sete e della fame.

Questo, dopo aver costatato che ai reiterati appelli alle forze politiche e allo stesso Capo dello Stato, e alle prese di posizione del presidente Ciampi e dello stesso presidente del consiglio Giuliano Amato "non è seguito alcun fatto, alcuna proposta". Ma, pur denunciando il "silenzio assordante" dei mezzi d'informazione, all'indomani dell'assoluzione in secondo grado del ex ispettore del Sisde Bruno Contrada, difeso tra l'altro dall'avvocato e senatore della Lista Pannella Pietro Milio, Emma Bonino incentra il suo intervento soprattutto sullo stato della giustizia in Italia.

"Noi siamo stati accanto al dottor Contrada fin dall'inizio, perché dalle carte risultava che oltre le parole dei pentiti altro non c'era.

Quest'episodio di cronaca ci può dare lo spunto per uno dei temi vieti, perché vietati: quello sulla giustizia giusta che abbiamo combattuto e continueremo a combattere con grande forza". La leader radicale ricorda quindi alcune battaglie radicali come l'ostruzionismo in Parlamento contro il decreto Cossiga sui pentiti, il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, "stravinto e stravolto dalla legge Vassalli", la difesa di Enzo Tortora, e il pacchetto giustizia contenuto nei referendum del 2000, di cui solo quello sulla separazione delle carriere di pubblici ministeri e magistrati fu celebrato.

"Sarebbe interessante - osserva a questo proposito - se i giornalisti chiedessero perché sia stata fatta da una parte la grande campagna in favore dell'astensione, e dall'altra la campagna per il no contro un referendum che nonostante tutto ha avuto quindici milioni di partecipanti e l'ottanta per cento di sì". Su questi temi che, "spaccano le coalizioni ma uniscono i cittadini", Emma Bonino garantisce che i radicali, se entreranno in Parlamento, si impegneranno a riaprire il dibattito, per "far venire fuori le responsabilità".

E l'obiettivo sarà quello di "tornare alle regole". Al termine della conferenza stampa, durante la quale si registrano le testimonianze di sostegno alle ragioni dei Radicali da parte dei giornalisti Lucia Annunziata, Alessandro Cecchi Paone e Toni Garrani, interviene telefonicamente anche Marco Pannella. Prendendo spunto proprio da queste espressioni di sostegno e solidarietà, e osservando come 'siamo tutti radicali', sia un'espressione che troviamo diffusa nel mondo intellettuale "con percentuali che possono essere del trenta o del settanta per cento, ma non del due o tre per cento", il leader storico dei Radicali lancia un appello alla "responsabile politica e personale".

E lo fa a quella che definisce "l'immediata vigilia di una settimana orgiastica e violenta, nella quale i temi oggettivi e storici della società italiana saranno totalmente rimossi e liquidati, non vi sarà un solo, vero dibattito sui problemi dell'economia, del declino di questa società, prima ancora di queste istituzioni o di questa forma diritto".

"Coloro che personalmente non troveranno una propria forma di contributo - dichiara Pannella - saranno coloro che contemplano il disastro ma, nel contemplarlo solamente, concorrono al suo verificarsi.

I sondaggi sono univoci". .

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