11 MAG 2001

Francesco Rutelli chiude la campagna elettorale a Napoli

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Napoli, 11 maggio 2001 - "Dare al Sud la priorità assoluta".

Questo, l'impegno di governo preso da Francesco Rutelli a Napoli, nel comizio conclusivo della sua campagna elettorale.

Il candidato premier dell'Ulivo promette anche di "dimezzare la disoccupazione nei prossimi cinque anni".

E la ricetta economica che propone per realizzare quest'obiettivo passa per la piena utilizzazione dei fondi strutturali dell'Unione europea, l'incoraggiamento degli investimenti per il Mezzogiorno, e la creazione di lavori "stabili e sicuri" ai lavoratori socialmente utili.

La scelta "di fondo" dell'Ulivo, spiega
infatti Rutelli, è stata ed è quella di creare lavoro "vero e stabile". Tutto il contrario di quanto proposto dalla Casa delle libertà.

Soprattutto a causa della presenza della Lega di Umberto Bossi al suo interno.

Il leader del Carroccio, sostiene l'ex sindaco di Roma, "non è amico del Mezzogiorno", perché fa parte di quell'Italia che pensa di "staccarsi" dal Sud.

A questo proposito Rutelli ricorda l'episodio degli emendamenti alla legge finanziaria, presentati dalla Lega e votati da tutto il centrodestra.

In quegli emendamento c'era "l'idea di trattenere tra il 70 e il 90 per cento delle risorse delle regioni più ricche".

Questo, secondo Rutelli, significa "affossare la solidarietà del nostro paese e affondare il Mezzogiorno". Ma, nelle parole di Rutelli, a separare centrosinistra e centrodestra non c'è solamente una diversa considerazione del Mezzogiorno del paese.

Tra Ulivo e Casa delle libertà le differenze sono "enormi".

Innanzi tutto, per quanto riguarda la sanità e la scuola.

Rutelli infatti è contro il il buono-sanità.

"Un buono da due milioni valido per tutti - spiega - significa che un anziano di settant'anni non avrà mai l'assicurazione che gli dà la copertura sanitaria, che una persona che ha una malattia grave non avrà mai la possibilità di pagarsi il trattamento di cui ha bisogno".

In realtà, continua il candidato premier dell'Ulivo, la Casa delle libertà pensa a un sistema sanitario "di tipo americano".

"Noi - dichiara allora Rutelli - non lo vogliamo.

Non vogliamo un sistema per cui chi ha i soldi viene curato, e chi non ce li ha, ha la carità".

Anche nei confronti del buono-scuola l'opposizione alle proposte del centrodestra è netta.

In particolare, rispetto al modello costituito dalle politiche scolastiche già adottate dalla giunta regionale della Lombardia, guidata da Roberto Formigoni.

"Non vogliamo - spiega Rutelli - dare il buono scuola in modo generico e a vantaggio di tutti, persino alle famiglie che guadagnano 240 milioni all'anno, come si fa in Lombardia". Un altro tema su cui batte il candidato premier del centrosinistra per sottolineare la distanza esistente tra le sue proposte e quelle della coalizione stretta attorno a Silvio Berlusconi, è l'ambiente.

"Il centrodestra - osserva Rutelli - dice che l'ambiente non deve essere un impaccio, e che bisogna abbattere l'accordo di Kyoto.

In realtà, per loro quello che conta sono gli interessi delle grandi industria, e non la salute, la qualità dell'alimentazione, il futuro dei nostri figli". Rutelli attacca Berlusconi anche sul conflitto d'interessi - "sono sette anni che promette di risolverlo" - e sul "contratto" proposto agli elettori nel corso della trasmissione televisiva "Porta a porta" - "è firmato con l'inchiostro simpatico, svanisce il 14 di maggio come sono svanite tutte le promesse per le quali avevano vinto le elezioni del '94".  Infine, l'ennesimo appello al cosiddetto "voto utile".

"Nel maggioritario - spiega Rutelli - un voto di testimonianza non serve.

Qui o vince l'Ulivo o vince la destra.

Allora, nel proporzionale ciascuno può votare il partito che gli sta più a cuore, ma nell'uninominale, o si vota l'Ulivo, o si fa come in America, dove chi ha votato un candidato più di sinistra anziché il candidato democratico, ha fatto il candidato della destra". .

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