08 SET 2001

Durban: Conferenza Onu contro il Razzismo (Interviste ai protagonisti)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 42 min
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Puntata di "Durban: Conferenza Onu contro il Razzismo (Interviste ai protagonisti)" di sabato 8 settembre 2001 .

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 3 ore e 42 minuti.
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    Durban, 08 Settembre 2001 - Dopo aver prolungato di più di 24 ore la Conferenza di Durban, i delegati sono arrivati ad un testo finale di compromesso grazie all'intervento della diplomazia europea. <br> "A qualcosa siamo arrivati" ha dichiarato Nkosazana Dlamini Zuma Ministro sud africano degli affari esteri e Presidente della Conferenza.<br> I delegati europei, capeggiati dal ministro degli affari esteri belga Louis Michel non hanno ceduto sulle due grandi questioni: le riparazioni per la schiavitù, ed il Medio Oriente.<br> Dopo la partenza americana, hanno rifiutato le accuse delle Ong verso Israele, e non hanno accettato di far riportare sulla dichiarazione finale della Conferenza, nemmeno un accenno lieve sulla risoluzione delle Organizzazioni Non Governative.<br> L' Europa a Durban ha concordato con i rappresentanti dei paesi Africani il riconoscimento dello schiavismo e del colonialismo come un crimine contro l' umanità, di controparte i delegati africani hanno dato la loro neutralità sul Dossier del Medio Oriente.<br> Mary Robinson, Segretario Generale della Conferenza nonchè Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha ringraziato più volte i paesi che sono rimasti a Durban, dopo che il ritiro dei conferenzieri americani e israeliani sembravano aver compromesso l' esito dei lavori.<br> "Voglio ringraziare i paesi che sono rimasti a lavorare duramente con noi. Io ho rivolto un appello a tutti i paesi affinchè rimanessero per trovare un compromesso ed ora, abbiamo una dichiarazione ed un programma d'azione nuovi e completamente differenti, e questi verranno offerti anche ai paesi che non sono rimasti ma che hanno, presumo interesse agli argomenti dibattuti". <strong>interviste a: Kapet De Bana Professeur des Sciences Sociales (Sorbonne); Joss Rovelas Sud Ptt Union Sindacale (Francia); Conteh Brima President Ong Diaspora Africa 2000; Waly Coly Faye Professeur Universitè Dakar; Salman Alafi Ambasciatore Palestina in Sud Africa ; Alexandre Wona Coordination Nouveau Forum Jeunesse Union Africaine;<br>The last Conference of Mrs.Mary Robinson High Comm.for Human Rights, Mrs Nkosazana Dlamini Zuma, Minister for Foreign Affairs of South Africa</strong>
    0:00 Durata: 1 ora 53 min
  • Kapet De Bana, Professeur des Sciences Sociales (Sorbonne) Membre du Conseil d' administration de la Maison des Droits de l ' Homme de l' Universitè de Paris X Nanterre Fondateur et President du Conseil Mondial de la Diaspora Panafricaine (CMDP) Francia **

    L' intervista a Kapet De Bana è stata trascritta e tradotta integralmente per poter dare "ampio respiro" , a questo studioso delle scienze sociali, fondatore e presidente del Consiglio Mondiale della Diaspora Panafricana, avere la sua opinione sullo svolgimento dei lavori della conferenza ed arrivare a scoprire le sue imprese come illustre professore - storico nel mondo contemporaneo.<br>"Sono infine venuto qui a Durban, per fare la pedagogia della storia. Questa pedagogia della storia per noi, che dobbiamo lasciare alla generazione futura si annota in termini di atti, vuol dire dei "momenti nodali della storia" del nostro continente e della nostra razza.<br>Noi, non siamo qui per domandare alla delegazione francese, per costituirci in sessione della accademia francese, di revisionare i termini di razza, i termini di genocidio o altri termini.<br> Noi siamo qui, per confermare tutte queste "stigmate", che la coscienza universale ha già archiviato concernente la sorte dei neri, tali che noi siamo.<br>Qui si tratta di fare la "pedagogia" di questa storia per i nostri bambini e per la generazione futura.<br>Vuol dire dal 1492 al 2001 è la medesima storia; vuol dire dal 1492 con la grande insanguinata tratta negriera, che significa dal 1885 con la spartizione e la colonizzazione dell' Africa; l' anno 2000 che stanno sfruttando come risorgimento del neo - colonialismo è la più micidiale e la più sanguinaria delle situazioni che l' Africa abbia mai conosciuto.<br>E' tutto ciò che vogliamo, che venga riconosciuto senza discontinuità come crimini contro l' umanità: vuol dire che non siamo qui, per fare delle "esagerazioni intellettuali", per sapere se tale formula, o se tale terminologia corrisponde a tale significato o no.<br>Noi siamo qui per dire che, dal 1492 all'anno 2002 o 2001 (che siamo ora) e che và verso il 2002, la situazione va peggiorando. Riguardo il debito, non parliamo della rimessa del debito né dello scaglionamento del debito.<br>Noi parliamo della reversione del debito, vuol dire che sono le nazioni schiaviste fautrici di genocidio d' Europa e del Vaticano-Cristiano-Cattolico, che devono pagare all' Africa quello che gli hanno spogliato.<br>Ed e' in questa maniera che le "Enciclopedie Africane" hanno messo in cantiere i 240 volumi della storia politica - economica - sociale dell' Africa contemporanea e dei popoli neri, per appunto codificare quella che è della nostra cultura.<br> Questo progetto è sul segretariato dell' OUA e sul "Bureau" delle Nazioni Unite.<br> Dunque è piazzato su tutte le strutture universali per poter mostrare, che l' Africa deve riscrivere la storia dell' umanità, facendo le valutazioni di parte e di apporto dell' Africa nel patrimonio dell' umanità.<br> E' di questo che si tratta qui; qualunque tergiversazione è inutile. D'altronde noi, non siamo venuti qui per negoziare con gli stati torturatori che si sono riuniti a Durban. <br>Perché sono nello stesso tempo degli stati schiavisti d'Occidente, d'America e d'Europa che sono riuniti qui; non con loro che i figli dell' Africa sono venuti a negoziare! Non abbiamo niente da negoziare; non gli dobbiamo far riconoscere che Durban è un luogo dove dobbiamo mettere il "Pantheon" della storia, - " Po-Pantheoniser " TOUSSAINT LOUVERTURE, M.GARVEY, MARTIN-LUTHER KING, che la discriminazione razziale, la segregazione razziale ha assassinato, il cui sangue è stato versato. E' con questo che noi diciamo che, " L'ALBERO DELLA LIBERTA' E' SEMPRE ANNAFFIATO DAL SANGUE DEI CITTADINI", i quali sono: MARTIN -LUTHER KING, PATRICE-LUMBUMBA (che è stato assassinato nel "Katanga" - Congo, con la complicità del governo belga il 7 gennaio 1961 ndr) e recentemente KABILA, per non parlare solo di questi. <br> Invitato a dare un parere sulle diverse polemiche esistenti tra la diaspora nera africana e quella americana nera il professore ribadisce: Ah! No! Attenzione!<br> Devi fare attenzione, non deve esserci una diversione, uno dei successi se c'è in questa Conferenza, è che la diaspora nera degli Stati-Uniti e la diaspora nera della Australia, dell' Asia, dell' Europa si è ritrovata sulla sua terra natale, con "l'elite", " l'intellighenzia " africana e noi siamo saldi. E' la rinascita dell' Africa.<br>Durban è stata una occasione della rinascita dell' Africa, perché è l' incontro e il ritrovarsi di questa diaspora che ha voglia di tornare sulla sua terra natale, il suo continente natale per fraternizzare.<br>E' con loro che gli africani-africani e gli africani-europei-americani si sono messi qui, in una " vera apoteosi " per sigillare questo momento storico.<br> Ho avuto l'occasione quando ho incontrato Madame Robinson, non so più se è Mme<strong> " Mia Robinson", </strong> quando è venuta ad incontrare le Ong, sono stato quello che ha avuto l'ultima parola, per dirle: - che non è negoziabile, che abbiamo questa vittoria che è la rinascita africana. Il momento nodale di questo incontro di Durban è stato con la diaspora nera degli Stati-Uniti e dell' "elite" del Continente.<br>E' questo ! Ed e' una vittoria. Non c' è stata nessuna diversione da nessuna parte, non c' è stato nessun disaccordo da nessuna parte, al contrario, il Consiglio Mondiale della Diaspora Panafricana che noi abbiamo messo in piedi, ha trasportato qui, la sua struttura purché si possa utilizzare come base di discussione, purché d'ora in avanti si possa avere un consiglio mondiale della diaspora panafricana, che assomigli alla diaspora ebrea, al mondo arabo come la lega araba.<br> Inoltre abbiamo messo finalmente in piedi a Durban un consiglio mondiale della diaspora panafricana con i nostri fratelli degli Stati - Uniti , nostri fratelli d' Australia, nostri fratelli del Canada, nostri fratelli d' Asia e dei quattro continenti che sono riuniti qui, per lo meno su questa terra dell' apartheid, che abbiamo sottratto definitivamente; l' ho già detto in questa stessa conferenza, l' ho proclamato! Che sono membro del comitato della liberazione di Nelson Mandela.<br>Dunque dopo aver liberato Mandela, l'abbiamo ricevuto a Dakar, gli abbiamo dato la "Coccarda d'oro dei diritti dell' uomo" io stesso ho presieduto la conferenza di Dakar quando è stato liberato.<br>- Adesso mi ritrovo da lui a Durban dove Tabo Mbeki ha preso in mano il destino dell' Africa.<br>Tutto ciò fa si che non possiamo dire, che questa terra che ci accoglie possa perlomeno sedere con la spiritualità africana, la civilizzazione africana nelle sue fondamenta ideologiche, possa pensare che noi saremmo venuti qui ad accoltellarci ecc..<br>Avete visto le grandi manifestazioni che abbiamo avuto davanti a questo "Podium" (podio): "diciamo che d' ora in avanti questo alto luogo della conferenza di Durban, che è la prima manifestazione universale-mondiale del primo secolo, del terzo millennio, è lì dove dobbiamo elevare il "Pantheon" della libertà e della rinascita dell' Africa.<br>E' questo in relazione agli sforzi, che la diaspora nera degli Stati-Uniti è stata meravigliosa davvero, con la quale abbiamo potuto mettere in piedi d' ora in poi questa filosofia della storia africana."<br>Invitato a dare un giudizio sul problema Medio - Oirentale ed in particolare sul ritiro della delegazione americana dalla conferenza il professore pone l'accento sulla situazione: "Eh! Ma gli Stati-Uniti, uno dei momenti più importanti di questa conferenza, uno dei momenti che la storia universale registrerà e che insegneremo ai nostri bambini, è che abbiamo cacciato il governo fascista degli Stati-Uniti di Bush di questa conferenza.<br>Per una volta la più "grande potenza della Terra" è stata cacciata dal suolo d'Africa dai veri figli dell' Africa.<br>Gli Stati - Uniti non hanno partecipato perchè noi li abbiamo cacciati, e non hanno avuto questa fortuna, questo onore di deliberare con noi su questo momento "nodale della storia universale".<br>E' una grande vergogna per l'America e una fierezza per l' Africa di considerarsi come il continente più potente, che possa in un determinato momento della sua storia cacciare tutti gli invasori barbari - criminali come gli Stati -Uniti. <br>Sollecitato come religioso a dare un messaggio rivolto a tutta l'umanità il professore esulta: " Il messaggio cos' è? Il mondo è unito! <br>E' adesso indivisibile per tutte le civilizzazioni, di cui noi diciamo oggi, "il mondo è al dialogo delle civilizzazioni, al dialogo delle culture". <br>E' quello che le Enciclopedie hanno messo in piedi per mostrare che l' Africa è attenta a quello che succede nel mondo.<br> Grazie all' Africa l' Europa si è liberata, é l' Africa a liberare il Medio Oriente e dato che ha liberato l' Europa, l' Europa ha preteso voler liberare il Medio Oriente, anche se non c'è riuscito a tutt'oggi.<br>Gli ebrei e l 'Africa sono una e la stessa causa per l'umanità; gli Ebrei e gli Africani, gli ebrei e i neri se così si può dire, siamo quasi fratelli di latte, nelle lotte e nelle guerre.<br> Dunque quello che succede nel Medio Oriente non sono nè i palestinesi nè gli israeliti in causa, bensì gli Stati-Uniti e gli stati d' Europa autori di genocidio che armano questi popoli ad auto - distruggersi; la gente non ha detto ancora questo! Io l' ho detto alla conferenza mondiale dei diritti umani a Tunisi e a Vienna.<br>E tutti i rappresentanti di stati presenti si sono alzati perché ho cantato a seguito del mio intervento l' inno delle Enciclopedie Africane, e poi tutti si sono alzati per applaudire quello che avevo appena detto.<br>La guerra che succede in Medio- Oriente è la guerra del petrolio, è la guerra Euro- Americana per occupare lo spazio economico. Non è altro che questo.<br>Quelli che non hanno compreso nulla sull' andamento della storia, devono venire alla nostra scuola affinchè noi li possiamo informare, l' aspetto spirituale della storia, l'aspetto " ontologico " della storia, l' aspetto antropologico della storia, l' aspetto politico della storia e infine l' aspetto psicologico della interpretazione della storia, affinché la gente acceda alla maniera in cui si debba comprendere la storia.<br>Io mi ricordo che all' università di Algeri, visto che ho fatto 4 anni al gabinetto del Presidente <strong>Ben-Bella,</strong> ho per la prima volta scritto nel giornale della difesa nazionale in Algeria " El-Jish " , come comprendere, scrivere e insegnare la storia dell' Africa; per 5 anni ho avuto questa tribuna mediatica - giornalistica, per poter esporre tutto questo. Esponendo ciò non ho fatto altro che la pedagogia della storia che parla dal 1492 al 2001; come ho appena detto! Che resta il periodo più insanguinato, dal sangue dei figli dell' Africa che si vogliono liberare. Donde oggi diciamo che all' ora della mondializzazione come dicono, ma la mondializzazione di che? Non è il pane di Mac Donald, ma la mondializzazione dei diritti dell' uomo, la mondializzazione della libertà, la mondializzazione della dignità dei popoli, la mondializzazione della autodeterminazione. Gli americani non possono nello stesso tempo, e gli Europei allo stesso tempo, donare delle armi agli israeliani per distruggere i palestinesi e parlare oggi di quello che succede in Medio- Oriente. Non c' è nulla in Medio- Oriente che la guerra Euro- Americana contro il Medio- Oriente, favorendo i popoli ad armarsi per auto - distruggersi. Tutt'altra interpretazione è inutile, è irresponsabile! Noi africani vogliamo donare al mondo la lezione del nostro "humanisme" leggendario: vuol dire che gli esseri sono fatti per amarsi, per collaborare, per progredire, per essere umani. Ho detto da qualche parte che quando " L'AFRICA SI LIBERERA' - IL MONDO SI UMANIZZERA' " ed è quello che vi dico che debba essere la lezione di Durban. E noi pensiamo che il mondo si umanizzerà quando l'Africa si libererà. E lo stà facendo con la forza coniugata dei suoi figli dispersi sui 4 continenti, dovuta alla tratta negriera e alla vendita di esseri umani. Se l'Africa si ritrova su tutto il continente riunito! Ma voglio dire una cosa per terminare: è che il mondo non ha altro che tre continenti geologicamente parlando, vuol dire: l' Africa, l' Europa e l' Asia. L'America non è un continente, l' Australia non è un continente; sono solo delle "accozzaglie", dei piccoli territori che ne hanno fatto dei continenti. Dunque i tre continenti sono: l'Africa, l'Europa e l'Asia, e sono questi tre continenti lo zoccolo del mondo . L'Africa è il "perno", il continente perno del mondo. Quando guardate la mappa del mondo, vedrete che l' Africa è il continente più "fermo".Dunque siccome è la radice "pilota" del mappamondo l' Africa, "QUANDO L'AFRICA CROLLERA' IL MONDO CROLLERA' ". Dunque è l' Africa che nutre tutti i continenti, è l' Africa che è il sostegno dell' umanità, è l' Africa che è ancora intatta dalle sue ricchezze, dai suoi valori. E' per questo che tutto il mondo vuole venire ad attingere ed attingono largamente. Dunque partendo da quel momento noi dobbiamo nuovamente resistere per dire che " QUAND L'AFRIQUE SE LIBERERA, LE MONDE S' HUMANISERA " !! E lo sarà! <br>
    0:01 Durata: 17 min 28 sec
  • Joss Rovelas, Sud Ptt - Union Sindacale G.10 Diaspo 2000 Mouvement Français pour les Reparations **

    Joss Rovelass ricorda sopratutto: "dall' esistenza dell' Onu ad oggi è la terza conferenza dove viene trattato il tema del razzismo, e questo perchè esistono delle volontà a non discutere determinari argomenti; io accuso per questo il blocco occidentale con i paesi europei, ed in particolare la comunità europea.<br> Penso che questa gente non vuole questa conferenza, e perciò hanno avanzato diversi pretesti: l' America si rifiuta di parlare di riparazione per il genocidio che hanno fatto contro i popoli, sessanta milioni di persone assassinate. <br>Gli americani hanno un grosso lavoro da fare, perchè portano il sangue nelle loro mani dei neri africani che hanno schiavizzato, che hanno eliminato dal continente per il sangue del popolo africano che tutt' oggi soffre; questo è un incontro formidabile di tutta la gente che soffre, anche se è vero che il problema della riparazione ha molto dominato i lavori della Conferenza, ma gli altri problemi del mondo intero sono comunque stati trattati e integrati e ne facciamo l' oggetto di proposizione dalla dichiarazione delle Ong e descrizioni del programma di azione dell' Onu. <br>Bob Dylan diceva che " il tempo cambia" ed aveva ragione, il tempo è cambiato per tutto; quello che è lo schiavismo come crimine contro l' umanità, il colonialismo e il neocolonialismo.<br> Alla fine c' è una cosa che è molto positiva in questa Conferenza: più niente sarà come prima". <br> ** = (in lingua originale) <br>
    0:18 Durata: 20 min 4 sec
  • Conteh Brima, President - Ong Diaspora Africa 2000 - France - **

    Il presidente delle Ong "diaspora afrique 2000" sottolinea soprattutto le problematiche che sono sorte già nella conferenza preparatoria a quella di Durban avvenuta dal primo al cinque maggio 2001 a Ginevra. " Questa conferenza ha veramente portato i problemi delle persone immigranti, e molte questioni si sono aperte per cercare delle misure per poter migliorare la sorte e la situazione di alcuni immigranti. <br> Gli immigranti africani da ieri, aspirano ad una vita decente, una vita degna di un essere umano.<br> Aspirano ad avere degli alloggi dignitosi, che i loro bambini possano andare a scuola come in tutto il mondo, e a non essere identificati come l'origine dei problemi sociali della società nel quale loro vivono: che vengano considerati semplicemente come degli uomini". <br> ** = (in lingua originale) <br>
    0:39 Durata: 11 min 20 sec
  • Waly Coly Faye, Professeur - Facultè des Lettres et Sciences Humaines Universitè Cheikh Anta Diop Dakar President de la Coalition des Ong Senegalaises Contre Le Racisme **

    Invitato a dare un giudizio sull'evolversi dei lavori della conferenza, il professore dichiara: "è spiacevole, le questioni agitate qui, sono estremamente sensibili, pertinenti.<br> Se prendo per esempio la questione dello schiavismo, la tratta negriera, e della riparazione sono l' oggetto di un dibattito burrascoso, e c'è una grande reticenza soprattutto da parte della unione europea.<br> C'è ugualmente la questione palestinese che costituisce un punto scioccante, ma le delegazioni degli Stati Uniti e di Israele sono partiti . <br>Ci sono altre questioni, e noi come Ong abbiamo cercato di far uscire una sorta di dichiarazione che prenda l' incarico di tutte queste questioni".<br> Concludendo Coly Faye sottolinea: "ma non possiamo disperare, io credo che con la pazienza ed anche la determinazione di chi vuole avanzare noi arriveremo effettivamente a creare una società più umana". ** = (in lingua originale) <br>
    0:50 Durata: 17 min 34 sec
  • Salman Alafi, Ambasciatore - Palestina in Sud Africa **

    Sollecitato ad esprimere un parere sui lavori della conferenza Alafi evidenzia l' importanza di questo incontro a Durban: "è una conferenza molto importante, ed abbiamo lavorato per ben due anni per avere questo incontro, i soggetti della conferenza sono molto importanti: il razzismo, lo schiavismo e la riparazione per le vittime dello schiavismo. <br>Così come le minorità nei paesi, le popolazioni indigene, ed in particolare il razzismo della occupazione in Palestina; tutte queste riunioni internazionali riunite qui, donano una grande importanza ed una essenziale conclusione alla conferenza.<br>Purtroppo i paesi occidentali hanno cercato di sabotare sia la prima conferenza che la seconda, e ora si manifestano per la terza volta, per scappare al riconoscimento dei loro crimini di contro l'umanità, contro le vittime dello schiavismo.<br> l' Europa deve riconoscere i propri errori e devono scusarsi con i figli e le figlie delle vittime dello schiavismo: è un fatto moralmente molto importante". <br>Sollecitato sugli esiti che avrà la conferenza l' Ambasciatore palestinese ribadisce: "ci aspettiamo molte cose da questa conferenza, è molto importante per noi e ci auguriamo un esito positivo e speriamo che renderanno onore alle vittime dello schiavismo". <br> ** = (in lingua originale) <br>
    1:09 Durata: 4 min 39 sec
  • Alexandre Wona, Forum - Coordination Nouveau Forum Jeunesse Union Africaine **

    Intervistato al margine della conferenza Wona dichiara: "Quello che provo come prima impressione, non mi piace, è normale che ci siano opposizioni da una parte e dall' altra ma bisogna trovare un consenso generale, quindi per me bisogna trovare una comprensione tra le due parti".<br> Sollecitato sull ' evidenziare le problematiche più difficili della conferenza sottolinea: " il problema della riparazione, tutto il mondo lo sa', è il problema più spinoso: perché dalla prima dichiarazione noi parliamo dello schiavismo come un crimini contro l' umanità, ma come questo crimine sarà riparato? <br>Come verranno stabilite le riparazioni, chi dovrà pagare chi, e come dovrà pagare? E' questo il problema spinoso". <br> Concludendo Wona sottolinea: " Noi abbiamo appreso qui a Durban cosa è la tolleranza e cosa è la intolleranza, noi abbiamo appreso a conoscere gli uni e gli altri, noi ci auguriamo che ci sarà veramente una uguaglianza tra gli uomini, e che i neri si riconosceranno uguali ai bianchi ed i bianchi si riconosceranno uguale ai neri ". <br> ** = (in lingua originale) <br>
    1:14 Durata: 2 min 23 sec
  • The Last Press Conference of Mrs. Mary Robinson, United Nations High Commissioner for Human Rights and President of the Conference Mrs. Nkosazana Dlamini Zuma, Minister for Foreign Affairs of South Africa and President of the Conference **

    Conferenza Stampa a chiusura dei lavori della Conferenza Mondiale contro il Razzismo delle signore Mary Robinson e Nkosazana Dlamini Zuma "Coast of Dreams" Media - Centre<br>**=(in lingua originale)<br><br><strong>La Conferenza contro il razzismo: il contributo di Durban </strong><br>Come si sa, la recente Conferenza di Durban contro il razzismo è stata caratterizzata da un iter tormentato, tanto che da più parti ne è stata data una lettura superficiale il cui senso si riassume facilmente in una sola parola: fallimento.<br> Ma è andata veramente così ? Da un ' analisi più approfondita e da una lettura più ampia, e cioè al di là di quelle polemiche alimentate da ristretti interessi di parte, emerge invece una valutazione dei suoi risultati più complessa e articolata.<br> Al di là delle apparenze infatti, le problematiche, le discussioni e perfino le polemiche, che hanno segnato i lavori della Conferenza, offrono un contributo non trascurabile alla comprensione dei differenti punti di vista e portano alla convergenza visioni molto distanti tra loro. <br>Già prima che la Conferenza cominciasse, erano emerse due posizioni estreme adottate da USA ed Europa da un lato e dagli stati islamici e i loro alleati dall'altro, con riferimento alla spinosa questione del conflitto in Medio Oriente .<br> Gli USA avevano subito messo in chiaro che non avrebbero appoggiato una soluzione in cui si equiparava sionismo a razzismo, mentre coloro che appoggiavano i palestinesi avevano chiaramente sostenuto che non sarebbero stati disposti a cambiare la loro posizione. <br>Tutti sanno come poi è finita, ma ciononostante il Ministro degli Esteri sudafricano, sig.ra Nkosazana Dlamini - Zuma, è convinta che la Conferenza " si possa considerare un successo, poiché il fatto che vi sia stato un riconoscimento ed una richiesta di scuse per la schiavitù ed il colonialismo è già di per sé un gran passo in avanti " .<br>Tuttavia ha ammesso che ora il problema riguarda l'attuazione dei punti di accordo e ritiene che spetti ai singoli paesi e organizzazioni darsi da fare per avviare i loro rispettivi programmi di azione.<br> Questi i passi più significativi della dichiarazione finale dell' Onu alla conclusione dei lavori della Conferenza: <br> * Ignorare la discriminazione contro le minoranze e i popoli indigeni sulla base di origine, cultura, tradizione, lingua e status di rifugiato comporta gravi rischi; <br> * La schiavitù e il colonialismo hanno effetto degradante e debilitante sulle loro vittime e farne chiara ammenda costituisce un punto di partenza per il lungo ed arduo cammino di riconciliazione; <br> * La globalizzazione ha prodotto benefici essenzialmente per i paesi sviluppati; <br> * E' necessario lavorare con decisione al miglioramento della condizione delle donne, che sono state penalizzate sia in base alla razza che al genere.<br> Un altro aspetto da non sottovalutare, alla luce dell'abbandono dei lavori da parte della delegazione degli USA, è che in passato sarebbe stato impensabile per i suoi alleati prendere decisioni così discordanti, da suonare quasi una sfida; <br> ebbene, si tratta forse della Prima Conferenza che ha dimostrato come la presenza degli USA non fosse indispensabile per tenere un Summit di livello mondiale.<br> Secondo alcuni osservatori, la ragione di fondo per cui alla fine è stato impossibile vanificare la Conferenza risiede nel fatto che essa sia stata solo parzialmente finanziata dai donatori ( circa 11 milioni di rand, 3 miliardi di lire), mentre il resto delle spese è stato sostenuto dal governo sudafricano.<br> Un altro successo è stato il fatto che mentre tutti i paesi sviluppati e i loro Alleati insistevano che il tema Medio Oriente non avrebbe dovuto essere posto all' ordine del giorno, alla fine essi hanno ceduto, accettando che si tenesse una discussione sull'argomento, per quanto su toni moderati.<br> Anche il capo della delegazione sudafricana, il Vice - Presidente Jacob Zuma, ha parlato di successo, in particolar modo di successo simbolico in quanto la decisione dell' ONU di tenere la conferenza proprio a Durban è equivalso ad un importante "riconoscimento da parte del mondo di quanto noi abbiamo fatto e continuiamo a fare per combattere il razzismo".<br> A suo avviso, la fiducia che l' ONU ha accordato al Sudafrica dovrebbe spronare il paese a fare ancor di più per combattere questa piaga. <br> Inoltre il solo fatto che per la prima volta una conferenza ha offerto l'opportunità a tanti normali cittadini di far sentire la loro voce senza timore, cittadini le cui preoccupazioni sono sempre state messe sotto silenzio e rimosse, è un altro successo importante.<br> "Di suo, questa è una vittoria", afferma Zuma. Ciò è stato possibile perché la Conferenza si teneva in un paese in via sviluppo e quindi in un'atmosfera favorevole, che ha consentito a queste persone di farsi avanti e manifestare i loro sentimenti.<br> Il Vice - Presidente ha infine avuto parole di critica per il comportamento della Delegazione USA, che se ne è andata sbattendo la porta per una singola questione riguardante un solo paese; Zuma si è detto turbato dal comportamento arrogante mostrato dai paesi sviluppati nei confronti di quelli in via di sviluppo.<br> Documento Ufficiale redatto dall' Ambasciata Sudafricana a Roma. <br>
    1:16 Durata: 36 min 13 sec