Bari, 20 marzo 2001 - Documento audiovisivo dell'Assemblea regionale della Puglia di Democrazia Europea.
Sono intervenuti, tra gli altri, Ortensio Tecchino, Giulio Andreotti, e Sergio D'Antoni.
L'ex ministro Zecchino ha notato come lo scontro elettorale proceda "per campagne di delegittimazione distruttiva dell'avversario", e ciò "dimostra che il bipolarismo in Italia non funziona".
I due Poli si misurano in una "competizione di immagine", e le questioni fondamentali politiche "come le riforme istituzionali" passano sotto silenzio.
Democrazia Europea "propone - ha aggiunto Zecchino - una legge … elettorale sul modello tedesco, con sbarramento al 5%" per combattere il "baratro dell'astensionismo e del distacco dalla politica"; circa gli altri obiettivi "realizzeremo convergenze con chi ci permetterà di realizzarli".Il senatore a vita Giulio Andreotti ha aperto il suo intervento ricostruendo alcuni momenti salienti, di cui è stato protagonista, della storia recente del paese.
In particolare ha ricordato l'impegno della politica "affiché si diffondesse il metodo democratico che garantisce anche chi, nei primi anni 50 non era a favore di tale metodo".
Secondo Andreotti "Il sistema oggi si è incartato", infatti "semplificando la scelta elettorale non si risolvono i problemi reali del paese ", i quali invece "sono stati sottovalutati", mentre "il distacco economico con gli altri paesi Ue potrebbe aumentare.
D'Antoni, che è intervenuto a conclusione dell'assemblea regionale, ha discusso dell'"Aumento del disagio sociale" e della "incapacità dei poli di saper cogliere la grande potenzialità di sviluppo offerta dalle nuove tecnologie", circa la legge elettorale "Non siamo nostalgici - ha detto D'Antoni - ma il collegio uninominale è in crisi anche in Inghilterra", ma gli schieramenti "si terranno questo sistema".
La "Sceneggiata di Parma" presuppone una interpretazione della politica della flessibilità che "porterà ad una deriva di lacerazione sociale", e se "l'uscita dello stato dall'economia è un fatto positivo" ciò comporta che "il 50% della distribuzione è in Italia a capitale straniero".
Il caso Satyricon ha dimostrato che "la sinistra non ha un leader, Luttazzi è il vero leader".
In conclusione D'Antoni ha ribadito di "essere fuori dagli schieramenti" e anche la "Cisl rimane autonoma", rivendicando "con orgoglio l'esperienza storica e politica della DC".
Sono intervenuti, tra gli altri, Ortensio Tecchino, Giulio Andreotti, e Sergio D'Antoni.
L'ex ministro Zecchino ha notato come lo scontro elettorale proceda "per campagne di delegittimazione distruttiva dell'avversario", e ciò "dimostra che il bipolarismo in Italia non funziona".
I due Poli si misurano in una "competizione di immagine", e le questioni fondamentali politiche "come le riforme istituzionali" passano sotto silenzio.
Democrazia Europea "propone - ha aggiunto Zecchino - una legge … elettorale sul modello tedesco, con sbarramento al 5%" per combattere il "baratro dell'astensionismo e del distacco dalla politica"; circa gli altri obiettivi "realizzeremo convergenze con chi ci permetterà di realizzarli".Il senatore a vita Giulio Andreotti ha aperto il suo intervento ricostruendo alcuni momenti salienti, di cui è stato protagonista, della storia recente del paese.
In particolare ha ricordato l'impegno della politica "affiché si diffondesse il metodo democratico che garantisce anche chi, nei primi anni 50 non era a favore di tale metodo".
Secondo Andreotti "Il sistema oggi si è incartato", infatti "semplificando la scelta elettorale non si risolvono i problemi reali del paese ", i quali invece "sono stati sottovalutati", mentre "il distacco economico con gli altri paesi Ue potrebbe aumentare.
D'Antoni, che è intervenuto a conclusione dell'assemblea regionale, ha discusso dell'"Aumento del disagio sociale" e della "incapacità dei poli di saper cogliere la grande potenzialità di sviluppo offerta dalle nuove tecnologie", circa la legge elettorale "Non siamo nostalgici - ha detto D'Antoni - ma il collegio uninominale è in crisi anche in Inghilterra", ma gli schieramenti "si terranno questo sistema".
La "Sceneggiata di Parma" presuppone una interpretazione della politica della flessibilità che "porterà ad una deriva di lacerazione sociale", e se "l'uscita dello stato dall'economia è un fatto positivo" ciò comporta che "il 50% della distribuzione è in Italia a capitale straniero".
Il caso Satyricon ha dimostrato che "la sinistra non ha un leader, Luttazzi è il vero leader".
In conclusione D'Antoni ha ribadito di "essere fuori dagli schieramenti" e anche la "Cisl rimane autonoma", rivendicando "con orgoglio l'esperienza storica e politica della DC".
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