Palermo, 20 maggio 2001 h 11.50 - Sergio D'Antoni, nel corso di una conferenza stampa, ha ribadito che "Democrazia Europea ha caratteristiche federali", e "le decisioni a livello territoriale sono lasciate ai militanti dei relativi territori".
Nel quadro degli schieramenti nazionali "DE sostiene una impostazione di alternativa ai due schieramenti", e "mantiene questa posizione", nell'ottica di una "autonomia federalista delle strutture".
A chi gli chiedeva di una eventuale partecipazione al governo Berlusconi, D'Antoni ha risposto che per il momento "Non c'è questa prospettiva", a livello … nazionale "non ci siamo alleati".
Era però necessario "chiudere a Napoli, Roma, Torino e in Sicilia" a causa della legge elettorale per i ballottaggi e le regionali.
"Essa obbliga ad apparentamenti", e "forze come la nostra usufruiscono di forte libertà", perché essa, nel caso delle elezioni regionali che si terranno in Sicilia "è proporzionale".
D'Antoni ha chiarito che "la grandissima maggioranza degli aderenti a DE condivide che si apparenti con la candidatura alla presidenza di Cuffaro", apparentamento che si deve realizzare con il mantenimento "di una forte identità".
Le forze che sostengono questa candidatura "sono forze appartenenti nella gran parte al PPE, a noi più congeniali", e inoltre "rappresentano una vasta maggioranza della Sicilia".
Ci sarà un apparentamento formale" dopo una verifica con il candidato sulle condizioni programmatiche".
Di fronte al "paradosso italiano, in cui le elezioni le vincono i non partiti, e i partiti veri le perdono", DE ha "preso 1 milione di voti", e al suo interno "non ci sono correnti", e se qualcuno "esprime un parere ma se la maggioranza lo boccia si finisce lì".
Dovendo orientare "il nostro elettorato, dato che nella Margherita il PPI non è più visibile, la scelta che abbiamo fatto è questa".
Relativamente alla legge elettorale Sergio D'Antoni "Vogliamo lo sbarramento al 5%, proporzionale, così prenderemmo il 13%", esso in Germania "ha garantito stabilità e 4 partiti".
All'elettorato "bisogna riconoscere che ha premiato le posizioni di richiamo perché vuole semplificare".
Da un lato "c'è voglia di grande semplificazione che non sarebbe neanche bipartitica, ma bipersonale", dall'altro "c'è una voglia vera di queste forze cosiddette non allineate", se "le metti insieme sono milioni di persone, se metti insieme Di Pietro, noi e la Bonino, tutti insieme sono milioni di italiani", c'è insomma da un altro lato "voglia di pluralismo".
Nel quadro degli schieramenti nazionali "DE sostiene una impostazione di alternativa ai due schieramenti", e "mantiene questa posizione", nell'ottica di una "autonomia federalista delle strutture".
A chi gli chiedeva di una eventuale partecipazione al governo Berlusconi, D'Antoni ha risposto che per il momento "Non c'è questa prospettiva", a livello … nazionale "non ci siamo alleati".
Era però necessario "chiudere a Napoli, Roma, Torino e in Sicilia" a causa della legge elettorale per i ballottaggi e le regionali.
"Essa obbliga ad apparentamenti", e "forze come la nostra usufruiscono di forte libertà", perché essa, nel caso delle elezioni regionali che si terranno in Sicilia "è proporzionale".
D'Antoni ha chiarito che "la grandissima maggioranza degli aderenti a DE condivide che si apparenti con la candidatura alla presidenza di Cuffaro", apparentamento che si deve realizzare con il mantenimento "di una forte identità".
Le forze che sostengono questa candidatura "sono forze appartenenti nella gran parte al PPE, a noi più congeniali", e inoltre "rappresentano una vasta maggioranza della Sicilia".
Ci sarà un apparentamento formale" dopo una verifica con il candidato sulle condizioni programmatiche".
Di fronte al "paradosso italiano, in cui le elezioni le vincono i non partiti, e i partiti veri le perdono", DE ha "preso 1 milione di voti", e al suo interno "non ci sono correnti", e se qualcuno "esprime un parere ma se la maggioranza lo boccia si finisce lì".
Dovendo orientare "il nostro elettorato, dato che nella Margherita il PPI non è più visibile, la scelta che abbiamo fatto è questa".
Relativamente alla legge elettorale Sergio D'Antoni "Vogliamo lo sbarramento al 5%, proporzionale, così prenderemmo il 13%", esso in Germania "ha garantito stabilità e 4 partiti".
All'elettorato "bisogna riconoscere che ha premiato le posizioni di richiamo perché vuole semplificare".
Da un lato "c'è voglia di grande semplificazione che non sarebbe neanche bipartitica, ma bipersonale", dall'altro "c'è una voglia vera di queste forze cosiddette non allineate", se "le metti insieme sono milioni di persone, se metti insieme Di Pietro, noi e la Bonino, tutti insieme sono milioni di italiani", c'è insomma da un altro lato "voglia di pluralismo".
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