Roma, 28 giugno 2001 h 15.20 - Sergio Cofferati ha convocato una conferenza stampa per esprimere il proprio giudizio sulle iniziative del governo, a partire dai provvedimenti contenuti nella cosidetta legge dei 100 giorni.
In particolare, il segretario conferederale Cgil ha attaccato duramente Berlusconi, a partire dalla decisione di non chiedere la proroga all'Ue per il recepimento della direttiva Ue sui contratti a termine che Cofferati ha giudicato un "atto di ostilità nei confronti della Cgil".
"Prendiamo atto di questa ostilità, riteniamo che questo sia un pessimo modo di dare avvio al … confronto perché sceglie di dividere il sindacati e in esplicito di mostrare ostilità su un punto così delicato alla Cgil".Questa non è concertazioneDa Cofferati la critica al governo è però ancorpiù generalizzata e riguarda il metodo, che il leader Cgil giudica all'opposto della cosidetta concertazione.
"Per ragioni di tempo e di scelta politica - ha spiegato - il governo ha deciso sui provvedimenti, oggi formalmente li vara, che la discussione verrà successivamente.
Che ci sia una discussione è utile, faccio notare che non ha molto a che spartire con la pratica concertativa".
Questa l'accusa di Cofferati.
Cofferati ha rilevato, infatti che i provvedimenti verranno presentati "contemporaneamente o forse prima anche al parlamento, che incomincerà la discussione.
È vero che in parallelo ci sarà il confronto tra noi e il governo - ha aggiunto - però se il parlamento delibera, come è giusto sui punti, questi non saranno più disponibili liberamente al confronto tra il governo e i sindacati".
Cofferati denuncia che il metodo adottato dal governo si ottiene una "discussione a posteriori" che "può tradursi in una discussione inefficace"."Peggio sarebbe che si verificasse nella discussione a posteriori l'effetto di una convergenza tra il governo e le parti sociali, che ha come sostanza opzioni diverse da quelle già discusse in parlamento.
Si rischia di prefigurare una pratica neocorporativa, che può apparire lesiva della sovranità del Parlamento".
Secondo il leader del maggiore sindacato italiano, quindi, parlare di concertazione non è appropriato: "Siamo di fronte - ha spiegato - per circostanze date a ipotesi procedurali che sono esattamente opposte alla concertazione, che è confronto d'anticipo che deve portare all'individuazione di obiettivi comuni, a definire le politiche per realizzare questi obiettivi in forma condivisa"La mela avvelenata di ConfindustriaIn particolare sulla questione del contratto a termine, Cofferati ha giudicato l'iniziativa del governo come un cedimento alle pressioni della Confindustria: "Il governo si è trovato di fronte ad una mela avvelenata che gli è stata messa sul tavolo da Confindustria e l'ha divorata senza indugio, mela avvelenata perché l'incontro separato non aveva alcun obbligo".
"Sotto il titolo un po' fantasioso di contratto europeo - ha proeseguito - vi è in realtà una cosa molto concreta, una sola, la decisione che i governo ci ha formalizzato di recepire la normativa europea sul tempo determinato sulla base di un testo che gli è stato inviato da alcune associazioni imprenditoriali, Confindustria è la prima, e che è stato riconosciuto come testo ultimativo di un confronto che si è svolto da parte delle altre due confederazioni".
La Cgil non condivide quel testo perché ritiene che "sia lesivo della direttiva comunitaria che ha come obbiettivo dichiarato quello di stimolare il partnerariato" mentre "quel testo riduce gli ambiti di intervento contrattuale" e quindi "arriva alla direzione opposta" in particolare perchè "il testo che il governo intende recepire peggiora le condizioni in essere togliendo spazi alla contrattazione collettiva".
Pronti a dare battagliaIn tale contesto, Cofferati considera "la decisione annunciata come un atto di esplicita ostilità verso la Cgil e verso le associazioni imprenditoriali che non avevano dato il loro consenso alla soluzione in discussione".Per Cofferati, infatti "c'erano almeno 10 mesi per discutere e trovare una soluzione" ed inoltre rifiuta l'ipotesi del vuoto legislativo dal momento che esiste una legge in materia "su cui - ha ricordato - la Corte Costituzionale si è pronunciata a seguito di un quesito referendario dei Radicali, sostanzialmente equivalente alla normativa europea, dunque applicando le indicazioni della Corte non ci sarebbe nemmeno bisogno del recepimento della direttiva stessa".
Ad ogni modo il segretario della Cgil ritiene che quella del governo sia "un scelta meditata" e ha promesso battaglia.
"A quell'atto risponderemo secondo tre direttrici: faremo ricorso alla Corte Costituzionale italiana per violazione dei principi che riguardano il rispetto delle regole europee, e la Corte si è già pronunciata in materia in riferimento al referendum radicale.
Faremo ricorso alla Corte di Giustizia europea per chiedere l'interpretazione del diritto dell'Unione sul tempo determinato.
Impugneremo tutto ciò che si realizzerà difformemente alla attuale norma contrattuale nei luoghi di lavoro".
In particolare, il segretario conferederale Cgil ha attaccato duramente Berlusconi, a partire dalla decisione di non chiedere la proroga all'Ue per il recepimento della direttiva Ue sui contratti a termine che Cofferati ha giudicato un "atto di ostilità nei confronti della Cgil".
"Prendiamo atto di questa ostilità, riteniamo che questo sia un pessimo modo di dare avvio al … confronto perché sceglie di dividere il sindacati e in esplicito di mostrare ostilità su un punto così delicato alla Cgil".Questa non è concertazioneDa Cofferati la critica al governo è però ancorpiù generalizzata e riguarda il metodo, che il leader Cgil giudica all'opposto della cosidetta concertazione.
"Per ragioni di tempo e di scelta politica - ha spiegato - il governo ha deciso sui provvedimenti, oggi formalmente li vara, che la discussione verrà successivamente.
Che ci sia una discussione è utile, faccio notare che non ha molto a che spartire con la pratica concertativa".
Questa l'accusa di Cofferati.
Cofferati ha rilevato, infatti che i provvedimenti verranno presentati "contemporaneamente o forse prima anche al parlamento, che incomincerà la discussione.
È vero che in parallelo ci sarà il confronto tra noi e il governo - ha aggiunto - però se il parlamento delibera, come è giusto sui punti, questi non saranno più disponibili liberamente al confronto tra il governo e i sindacati".
Cofferati denuncia che il metodo adottato dal governo si ottiene una "discussione a posteriori" che "può tradursi in una discussione inefficace"."Peggio sarebbe che si verificasse nella discussione a posteriori l'effetto di una convergenza tra il governo e le parti sociali, che ha come sostanza opzioni diverse da quelle già discusse in parlamento.
Si rischia di prefigurare una pratica neocorporativa, che può apparire lesiva della sovranità del Parlamento".
Secondo il leader del maggiore sindacato italiano, quindi, parlare di concertazione non è appropriato: "Siamo di fronte - ha spiegato - per circostanze date a ipotesi procedurali che sono esattamente opposte alla concertazione, che è confronto d'anticipo che deve portare all'individuazione di obiettivi comuni, a definire le politiche per realizzare questi obiettivi in forma condivisa"La mela avvelenata di ConfindustriaIn particolare sulla questione del contratto a termine, Cofferati ha giudicato l'iniziativa del governo come un cedimento alle pressioni della Confindustria: "Il governo si è trovato di fronte ad una mela avvelenata che gli è stata messa sul tavolo da Confindustria e l'ha divorata senza indugio, mela avvelenata perché l'incontro separato non aveva alcun obbligo".
"Sotto il titolo un po' fantasioso di contratto europeo - ha proeseguito - vi è in realtà una cosa molto concreta, una sola, la decisione che i governo ci ha formalizzato di recepire la normativa europea sul tempo determinato sulla base di un testo che gli è stato inviato da alcune associazioni imprenditoriali, Confindustria è la prima, e che è stato riconosciuto come testo ultimativo di un confronto che si è svolto da parte delle altre due confederazioni".
La Cgil non condivide quel testo perché ritiene che "sia lesivo della direttiva comunitaria che ha come obbiettivo dichiarato quello di stimolare il partnerariato" mentre "quel testo riduce gli ambiti di intervento contrattuale" e quindi "arriva alla direzione opposta" in particolare perchè "il testo che il governo intende recepire peggiora le condizioni in essere togliendo spazi alla contrattazione collettiva".
Pronti a dare battagliaIn tale contesto, Cofferati considera "la decisione annunciata come un atto di esplicita ostilità verso la Cgil e verso le associazioni imprenditoriali che non avevano dato il loro consenso alla soluzione in discussione".Per Cofferati, infatti "c'erano almeno 10 mesi per discutere e trovare una soluzione" ed inoltre rifiuta l'ipotesi del vuoto legislativo dal momento che esiste una legge in materia "su cui - ha ricordato - la Corte Costituzionale si è pronunciata a seguito di un quesito referendario dei Radicali, sostanzialmente equivalente alla normativa europea, dunque applicando le indicazioni della Corte non ci sarebbe nemmeno bisogno del recepimento della direttiva stessa".
Ad ogni modo il segretario della Cgil ritiene che quella del governo sia "un scelta meditata" e ha promesso battaglia.
"A quell'atto risponderemo secondo tre direttrici: faremo ricorso alla Corte Costituzionale italiana per violazione dei principi che riguardano il rispetto delle regole europee, e la Corte si è già pronunciata in materia in riferimento al referendum radicale.
Faremo ricorso alla Corte di Giustizia europea per chiedere l'interpretazione del diritto dell'Unione sul tempo determinato.
Impugneremo tutto ciò che si realizzerà difformemente alla attuale norma contrattuale nei luoghi di lavoro".
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