16 LUG 2001

Dpef: Soddisfazione di Confindustria, ma l'inflazione programmata non convince

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Roma, 16 luglio 2001 h14.50 - Antonio D'Amato, nella conferenza stampa al termine dell'incontro con il Governo in vista del varo del Dpef, ha espresso soddisfazione per "l'articolazione generale" del documento di programmazione economica e finanziaria la cui "coerenza", secondo il presidente di Confindustria, "va nella direzione di accelerare e rimettere in moto la creazione di più ricchezza e produttività nel Paese".Restano da discutere con le parti sociali le questioni relative alle riforme delle pensioni e dei contratti di lavoro, che però sono state poste dal Governo come prioritarie.Unico punto di dissenso pè stato individuato nel tasso di inflazione programmata che - a giudizio degli imprenditori - deve essere "più basso dell'1.6%, come previsto nel Dpef presentato dal Governo precedente".I punti forti per le impreseParticolare apprezzamento da parte degli imprenditori è stato espresso sulla previsione di incremento del tasso di occupazione di otto punti in cinque anni, così come sulla previsione della riduzione fiscale di un punto all'anno e del riallineamento della pressione fiscale sul reddito d'impresa con tutti gli altri paesi europei.

Anche perchè - ha spiegato D'Amato - la riduzione di questo fattore costituisce un elemento strutturale e necessario per realizzare la politica di riemersione dal sommerso.

Infatti, D'Amato ha ribadito la convinzione degli imprenditori che la condizione affinchè il sommerso "possa essere portato alla luce" è quella di una chiarezza "nel costo d'emersione", ma anche di quelle che è stato definito di "atterraggio".

In sostanza, gli imprenditori vogliono assicurazioni, di "costi sostenibili nel tempo per le imprese che emergono, oltre che per le imprese che sono già emerse".Riforme per il rilancio "Molte delle indicazioni delineate dal Dpef - ha affermato il presidente di Confindustria - tengono conto di una crescita del Pil del 3% che a nostro modo di vedere rappresenta un obiettivo raggiungibile e sostenibile se si avviano le politiche di riforme e di rilancio degli investimenti che devono rappresentare l'elemento forte di tutta la manovra di questa legislatura".

Dubbi sul tasso di inflazione programmataPur dichiarandosi consapevole che il paramentro dell'1,2% indicato dal precedente Governo, non sia raggiungibile, il presidente di Confindustria, ha chiesto con forza che nel documento del governo, il tasso di inflazione programmata debba essere inferiore alla previsione governativa dell'1,6%.

"L'inflazione programmata non è una attesa di inflazione, è piuttosto uno strumento di politica economica e di politica dei redditi", ha chiarito D'Amato.

Dunque, il il tasso di inflazione programmata "deve necessariamente più basso di quello dell'inflazione tendenziale se non vogliamo innestare una rincorsa pericolosa tra salari e prezzi e se non vogliamo innescare un circuito vizioso di clescita inflattiva".

Il 'buco'Qualche riserva anche per quanto riguarda il disavanzo aggiuntivo, il cosiddetto 'buco', la cui entità non è stata resa nota dal Governo.

D'Amato ha confermato che per farvi fronte il Governo "intende lavorare con processi di razionalizzazione della spesa corrente e di riorganizzazione delle politiche di acquisto della spesa sanitaria, con l'accelerazione di processi di privatizzazione, che dovranno essere preceduti da politiche di liberalizzazione vera in piena reciprocità con gli altri Paesi europei"Concertazione per pensioni e flessibilitàPer quanto riguarda la politica sulle pensioni e del lavoro il presidente di Confindustria ha concordato con la decisione del Governo di non affrontare questi temi non nel Dpef, ma di indicarli "come aree prioritarie sulle quali concentrarsi".

Per Confindustria, infatti, si tratta di "questioni serie e importanti che devono essere affrontate il prima possibile" e definite "con le parti sociali in un confronto che dovrà tenere insieme alcuni elementi importanti: riforma delle pensioni, aumento delle pensioni minime, flessibilità nel mercato del lavoro e articolazione della riforma del tfr".

In tal senso, D'Amato ha espresso l'auspicio che la verifica delle pensioni, "punto di partenza di questo processo, venga fatta in maniera tecnicamente inoppugnabile, molto rigorosa e precisa perché è da lì che si possono mettere in moto le politiche di riforma.Serve dialogo responsabile "Se continuiamo - ha ribadito Antonio D'Amato - a portare avanti un dialogo responsabile, così come abbiamo sperimentato negli ultimi mesi, con la maggior parte delle organizzazioni sindacali, potrà essere un confronto costruttivo e ricco di buoni risultati, soprattutto se teniamo fuori le ideologie dal tavolo" Il presidente di Confindustria ha quindi concluso dichiarandosi convinto che la strada da seguiure è quella indicata dal Dpef, in quanto il "modo migliore per rimettere strutturalmente in moto il processo di riallineamento sul debito pubblico" è quello di rilanciare le politiche per "l'emersione dal sommerso, il rilancio del Mezzogiorno, il rilancio degli investimenti, una politica di maggiore aggressività sui mercati internazionali".

"Naturalmente - ha aggiiunto - questo va accompagnato con politiche rigorose di contenimento della spesa".

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  • Relazione introduttiva

    <strong>Indice degli argomenti trattati da Antonio D'Amato</strong>
    0:00 Durata: 11 min 11 sec
  • Azioni previste per la riduzione del buco di deficit e processi di privatizzazione

    <em>Domande dei giornalisti</em>
    0:11 Durata: 3 min 52 sec
  • Tasso di disoccupazione: "+5 punti di attività -3 punti di disoccupazione"

    0:15 Durata: 41 sec
  • Riduzione della pressione fiscale, politiche per il Mezzogiorno e fondi strutturali

    0:15 Durata: 1 min 39 sec
  • "Non sappiamo a quanto ammonta il buco"

    0:17 Durata: 1 min 30 sec
  • Giampaolo Galli, capo del Centro Studi di Confindustria, sulle privatizzazioni

    0:18 Durata: 1 min 27 sec
  • "Il pacchetto dei 100 giorni e il Dpef ci sembra convincente, molto importante però sarà la riduzione del tasso di inflazione programmata"

    0:20 Durata: 4 min 24 sec
  • Disavanzo aggiuntivo: "Difficilmente si riuscirà a rispettare l'obiettivo dello 0.8%, che resta ineludibile"

    0:24 Durata: 3 min 9 sec
  • "L'articolazione generale del Dpef ci convince per il resto aspettiamo i dati sul buco"

    0:27 Durata: 1 min 55 sec