22 LUG 2001

G8: Rutelli, «Berlusconi ha controllato le fioriere ma non ha controstato i violenti»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 16 min
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"Berlusconi ha controllato le fioriere, i panni o la biancheria intima alle finestre, ha fatto cambiare i tessuti nelle sale, ma avrebbe fatto meglio a contrastare i gruppi violenti".

Così Francesco Rutelli, in un intervento alla Festa dell'Unità di Roma, ha criticato il capo del governo per la gestione del vertice dei G8 a Genova.

L'errore è stato, secondo Rutelli, nel volere esclusivamente "difendere la cittadella della zona rossa dove si riunivano gli 8 leader, ed era doveroso, ma si è lasciata sguarnita la città".

L'intervento presso la scuola Diaz, dove trovavano alloggio gli esponenti
del Genoa Social Fourm, per il leader della Margherita, ha rappresentato un gesto di "violenza del tutto ingiustificata", e si doveva agire "prima, per impedire la violenza".

Tale atteggiamento delle forze dell'ordine non si giustifica l'idea con la presenza dei gruppi "che scientificamente spaccano tutto".

Rutelli, però, chiama anche il centrosinistra a combattere le frange violente, invitando a separare questi gruppi "dalla grande spinta positiva che riguarda milioni di giovani, per far tornare la politica".In tal senso, per il leader del centrosinistra è necessario operare affichè "Genova sia una tappa per il futuro", creando un collegamento con il movimento, mettendo però "un limite nei confronti dei gruppi violenti".

I provvedimenti del G8 Relativamente ai provvedimenti decisi nel corso del vertice, Rutelli ha espresso apprezzamento per gli interventi per la lotta all'Aids, "positivi ma pur sempre una piccola cifra", mentre "nessun risultato è stato raggiunto sull'ambiente e su Kyoto", e perciò il "bilancio di Genova non è brillante", di fronte a "200 mila persone che cercano risposte a questi temi".

La crisi del centrosinistra Rutelli ha giudicato la situazione interna del centrosinistra difficilissima.

"La via di uscita però è semplice".

In primo luogo "l'Ulivo non deve essere la bandiera della campagna elettorale, ma uno spazio comune politico unitario", e, anche se "non è in progetto il partito unico della sinistra, esso deve "raggruppare le varie componenti del riformismo".In questo senso c'è attenzione da parte di tutte le componenti al processo interno ai Ds, per "trovare una soluzione, perché senza Ds non c'è futuro del centrosinistra".

La "frammentazione fa perdere voti", ed occorre, per Rutelli "andare in direzione opposta", e la sconfitta elettorale è venuta "perché non c'è stata un'alleanza abbastanza ampia".

Accordi tecnici sono stati rifiutati perché "molti pensavano che le elezioni erano già perse, ed alcuni stavano investendo sul dopo, anche Rifondazione".

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