Roma, 14 agosto 2001 - Il Partito Radicale Transnazionale ha presentato un Appello al Consiglio della Commissione Europea sulla situazione in Cecenia.
Il segretario Olivier Dupuis, ne ha commentato il contenuto ai microfoni di Radio Radicale, rispondendo alle domande di Lorenzo Rendi.
Il 50% della popolazione cecena in condizioni disumane Dupuis ha ricordato che dal 1995 ad oggi il 15% della popolazione cecena è stata sterminata, mentre 20 mila persone risultano scomparse, e altre 20 mila si contano tra detenuti e torturati, al di fuori di ogni convenzione internazionale.
250 mila sono i … rifugiati nei paesi circostanti.
Da questi dati risulta quindi che oltre il 50% della popolazione cecena vive in condizioni disumane.
"Un genocidio in corso" Si tratta di un "genocidio in corso", ha affermato Dupuis, che ha perciò criticato l'ambigua posizione dell'Unione Europea, che "per interessi e strategie discutibili, quali rifornimenti di petrolio e gas, perdona alla Russia la Cecenia".
Circa la questione cecena, per Dupuis, manca "un informazione completa e, tra l'altro, in Russia negli ultimi tempi sono anche scomparse le poche voci non allineate".
Il ministro della sanità cecena "Omar Kambiev, da parte sua - ha continuato Dupuis - è l'unico che denuncia la politica di repressione in Cecenia".
E si tratta di "torture come ai tempi del nazismo".
Secondo Dupuis, quindi è necessaria una "reazione della Ue", e purtroppo Kambiev ad oggi "è riuscito solo ad incontrare i ministri della sanità di Belgio e Francia", ma rimangono "molte reticenze da tutte le parti".
È indispensabile "portare in calendario la questione - ha concluso il segretario del Partito Radicale Transnazionale - perché la Cecenia è anche un problema europeo", dato che vengono calpestati i diritti fondamentali a poche centinaia di chilometri di distanza dall'Unione, e ciò "ha risvolti negativi anche per la nostra democrazia".
Il segretario Olivier Dupuis, ne ha commentato il contenuto ai microfoni di Radio Radicale, rispondendo alle domande di Lorenzo Rendi.
Il 50% della popolazione cecena in condizioni disumane Dupuis ha ricordato che dal 1995 ad oggi il 15% della popolazione cecena è stata sterminata, mentre 20 mila persone risultano scomparse, e altre 20 mila si contano tra detenuti e torturati, al di fuori di ogni convenzione internazionale.
250 mila sono i … rifugiati nei paesi circostanti.
Da questi dati risulta quindi che oltre il 50% della popolazione cecena vive in condizioni disumane.
"Un genocidio in corso" Si tratta di un "genocidio in corso", ha affermato Dupuis, che ha perciò criticato l'ambigua posizione dell'Unione Europea, che "per interessi e strategie discutibili, quali rifornimenti di petrolio e gas, perdona alla Russia la Cecenia".
Circa la questione cecena, per Dupuis, manca "un informazione completa e, tra l'altro, in Russia negli ultimi tempi sono anche scomparse le poche voci non allineate".
Il ministro della sanità cecena "Omar Kambiev, da parte sua - ha continuato Dupuis - è l'unico che denuncia la politica di repressione in Cecenia".
E si tratta di "torture come ai tempi del nazismo".
Secondo Dupuis, quindi è necessaria una "reazione della Ue", e purtroppo Kambiev ad oggi "è riuscito solo ad incontrare i ministri della sanità di Belgio e Francia", ma rimangono "molte reticenze da tutte le parti".
È indispensabile "portare in calendario la questione - ha concluso il segretario del Partito Radicale Transnazionale - perché la Cecenia è anche un problema europeo", dato che vengono calpestati i diritti fondamentali a poche centinaia di chilometri di distanza dall'Unione, e ciò "ha risvolti negativi anche per la nostra democrazia".
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