28 AGO 2001

Rutelli: Dal governo «molta confusione e pochi fatti»

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Roma, 28 agosto 2001 - Primo appuntamento del leader dell'opposizione Francesco Rutelli con la stampa a Montecitorio dopo la pausa estiva.

L'ex sindaco di Roma definisce ''molto deludente'' l'azione di governo in questi primi mesi di attività.

''Il governo - osserva - aveva promesso chissà quali rivoluzioni, tasse più basse per tutti e pensioni più alte per tutti e di questo ci si è dimenticato".

Il panorama politico nazionale mostra "solo ministri che litigano dalla mattina alla sera, e un esecutivo che fa confusione".

Il leader dell'ulivo elenca quindi i temi che sono stati oggetto di
contrasti nella maggioranza.

Tra questi, la devolution, l'immigrazione e gli episodi di violenza nelle manifestazioni di Genova.

La discussione sui vertici I vertici Nato e Fao ''si devono fare'' in Italia ''punto e basta''.

Secondo Rutelli, ''non si può affidare a un sondaggio di opinione una scelta del genere".

In un paese serio non ci deve essere il timore delle reazioni "dei personaggi violenti", i quali vanno isolati per "garantire che l'Italia faccia il suo dovere a livello internazionale", nello stesso momento in cui si "manda, con il consenso di tutte le forze, i propri ragazzi a rischiare la vita in una missione internazionale".

La maggioranza "deve assumersi le sue responsabilità e non può farsi condizionare e guidare dalla paura".

L'art.18 e il referendum proposto dai radicali Circa le proposte di riforma dell'art.18 Rutelli ricorda gli episodi in cui ''un ministro annuncia una riforma e altri si incaricano di sbertucciarlo per dire che non se ne parla nemmeno''.

Ma su questo tema "c'è stato un referendum" che "non è stato proposto da chi voleva confermare l'art.18, il referendum è stato chiesto da chi lo voleva abolire, e voleva rendere più facili i licenziamenti".

Ma quel referendum "non ha raggiunto il quorum, quindi in questo modo è stato bocciato il proposito dei proponenti, di più quel referendum tra tutti è quello che ha avuto la più alta percentuale di no".

Quindi, per Rutelli "la chiarezza della volontà popolare per quanto riguarda questa materia non è in discussione".

Le grandi opere di Lunardi L'Ulivo è pronto a dare battaglia per ''correggere decisamente'' la legge sulle "grandi opere", illustrata recentemente dal ministro Lunardi.

Essa ''rischia di rendere più facile la penetrazione di infiltrazioni di organizzazioni illecite negli appalti per il Mezzogiorno, in aree dove esse purtroppo ancora esercitano il controllo perché la battaglia contro le mafie non e' finita''.

Le bombe e le interpretazioni ''Ho grande fiducia nel lavoro degli investigatori", questo il commento di Rutelli a chi gli chiedeva un'opinione circa gli ultimi attentati terroristici al Tribunale di Venezia e nella sede della Lega di Vigonza,.

Davanti a episodi di violenza come questi occorre "sottrarsi al gioco di chi li interpreta meglio per piegarli magari all'interesse di una o l'altra parte politica", modo migliore questo "per fare il gioco di chi ha messo le bombe''.

In questo senso, il leader dell'opposizione definisce ''molto singolari'' le affermazioni di Umberto Bossi che ha ipotizzato responsabilità di servizi segreti deviati, ricordando che per questa ragione il leader della Lega "sarà ascoltato dal Comitato parlamentare di controlli sui servizi".

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