06 OTT 2001

XVI Convegno di Capri: Il discorso di D'Amato ai giovani imprenditori

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 38 min 3 sec

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Apertura di credito di Confindustria sulla politica economica del governo, anche se, ammonisce D'Amato, "è finito il tempo delle promesse mai mantenute" Capri (NA), 6 ottobre 2001 - - Il presidente di Confindustria Antonio D'Amato, nel suo intervento al XVI Convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, ha dato il primo sostanziale via libera degli industriali italiani al libro bianco sul mercato del lavoro del governo.

"Il documento - ha detto D'Amato - in alcune pagine è timido e incerto e non rispondente alle logiche della flessibilità", ma sicuramente "è un punto di partenza su
cui impegnarci a patto che si superino certi tabù" come quello sull'art.18.

Sostegno alla sfida del governo In particolare D'Amato ha sottolineato l'importanza del progetto "di portare il tasso di occupazione al 70%".

Gli industriali, in merito alla legge finanziaria, prendono "atto dell'impegno programmatico del governo".

"Accettiamo la sfida che il governo ha lanciato - ha affermato il leader degli industriali - ma chiediamo un percorso credibile, rigoroso, sostenibile nel tempo, misurabile'', perché "è finito il tempo delle promesse mai mantenute, dei progetti virtuali, del consociativismo".

Confindustria offre a "questo governo quell'apertura di credito che, doverosamente, ogni parte sociale dovrebbe fare quando un governo inizia il suo percorso di legislatura".

Del resto gli industriali assunsero lo stesso atteggiamento "con il governo Amato quando ad un anno dalla fine della legislatura si insediò e cercò, sia pure in un arco di tempo limitato, un percorso riformatore".

La valutazione di "questo impegno riformatore ci sarà nelle prossime settimane".

D'Amato si è detto inoltre convinto che "una finanziaria leggera dal punto di vista della sua impostazione può essere una finanziaria ricca di riforme, se queste riforme si vogliono davvero fare e ci sarà davvero la capacità di realizzarle".

Il fallimento della concertazione I problemi del paese, ha aggiunto Antonio D'Amato, "non si risolvono con le promesse, né con la concertazione".

Gli italiani non hanno "sepolto la concertazione vera, ma hanno sepolto quella sfilacciata che si basava sui veti corporativi e sul consociativismo".

La concertazione "l'ha uccisa la 'vecchia' concertazione", cioè quell'insieme di "attese e quelle promesse sempre deluse".

"Articolare un sì o un no su referendum di domani è francamente molto difficile" Il presidente di Confindustria non si è sbilanciato sulla indicazione di voto per il referendum sul federalismo.

''Quello sul referendum - ha aggiunto - resta un dibattito di schieramento politico, ideologico e non un dibattito su come impostare un rapporto serio tra stato enti locali e cittadini".

I fondi Ue Sull'utilizzo dei fondi strutturali europei, D'Amato ha notato che "l'impegno al quale l'Italia sta facendo fronte" si attesta intorno a somme "molto modeste".

leggi tutto

riduci