18 OTT 2001

Ds: Berlinguer Salvi e Cofferati, «Il congresso non è finito»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 40 min
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Berlignuer chiede ai Ds un confronto leale precongressuale e rilancia sull'art.18 Roma 18 - ottobre 2001 - Si è svolto presso l'Hotel Metropole il dibattito sul tema "La Sinistra dei Diritti La Sinistra dei Lavori", organizzato dalla mozione che fa capo al candidato alla segreteria Ds Giovanni Berlinguer.

Sono intervenuti, oltre al candidato, Gloria Buffo, Cesare Salvi e Sergio Cofferati.

Il congresso non e' finito Giovanni Berlinguer ha voluto subito puntualizzare che con la diffusione dei dati parziali e le polemiche che hanno contraddistinto in questi giorni il dibattito nella Quercia "si
è forse voluto dare l'impressione che il congresso sia già finito".

Invece "devono votare ancora i nove decimi degli iscritti".

Gli iscritti "devono essere liberi di scegliere, senza essere indotti a pensare che qualcuno vuole rompere l'unità del partito''.

Il candidato del 'correntone' respinge l'idea di questi giorni che "ci sia una mozione del partito e poi dei rompiscatole che vogliono creare disturbo".

La crisi dell'Ulivo Preoccupazione anche per l'emergere di "una tendenza a restringere l'Ulivo, stabilendo arbitrariamente chi deve farne parte e chi no", tendenza che sarebbe emersa dopo le divisioni per il voto sull'Afghanistan.

Il dissenso però, per il candidato alla segreteria ds - non può portare ad esclusioni e "non si può pensare di introdurre un centralismo più o meno democratico nell'Ulivo", il quale semmai ha bisogno di "un consolidamento come soggetto politico".

I lavoratori e il partito Circa il tema del lavoro, "base fondamentale - sottolinea Berlinguer - per una forza di sinistra", esso rimane uno dei problemi irrisolti della Quercia.

Manca di fatto "la rappresentanza sociale", perché "la maggior parte dei lavoratori italiani non si riconosce nei Ds".

E rimane da colmare la lacuna del rapporto con le nuove generazioni e il movimento antiglobalizzazione.

Sergio Cofferati discute in primo luogo delle ragioni dell'insuccesso elettorale, che sono legate "all'attenuazione nel partito dei tradizionali valori di riferimento della sinistra e alla distrazione verso il mondo del lavoro''.

"Cosa c'è di moderno - si chiede Cofferati - nella cancellazione dell'articolo 18?" È "triste e deprimente - afferma - che a sinistra vi sia l'idea di una compensazione", di un risarcimento monetario, per riparare il danno di un licenziamento".

Secondo Cofferati, "senza art.

18 la discriminazione diventerebbe la regola".

Cesare Salvi, relativamente all'art.18, sottolinea che nella mozione Fassino c'è "una apertura alle posizioni confindustriali coerentemente con le posizioni assunte dal compagno Fassino nella passata legislatura".

"Che modernità c'è - si chiede anche Salvi - nel tornare a più di 30 anni fa?" Salvi inoltre esprime preoccupazione per la possibilità "di un ulteriore spostamento a destra dell'asse del partito", quando invece i voti "si sono persi a sinistra".

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  • Gloria Buffo (DS-U), responsabile Lavoro della direzione nazionale DS

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 17 min 51 sec
  • Cesare Salvi (DS-U)

    0:17 Durata: 21 min 10 sec
  • Sergio Cofferati, segretario generale Cgil

    0:39 Durata: 35 min 59 sec
  • Giovanni Berlinguer , candidato alla segretaria Ds

    1:15 Durata: 25 min 50 sec