26 OTT 2001

Raiway: Conferenza stampa del ministro Gasparri

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 42 min 10 sec

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Gasparri, spiega i motivi della sua ''presa d'atto negativa'' sulla cessione di Raiway, la società che gestisce gli impianti di diffusione del segnale della Rai, alla americana Crown CastleRoma, 26 ottobre 2001 - "Prima di tutto questa era una decisione che andava discussa con la proprietà dell'azienda, cioè il Tesoro, al quale sarebbero andate anche le risorse ottenute dall'accordo.

Inoltre l'intesa avrebbe provocato un indebolimento del valore della Rai - ha detto il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri- visto che il socio avrebbe avuto una posizione di predominanza, nonostante
avesse avuto solo il 49 del pacchetto azionario".

Una operazione non necessaria In ogni caso nei risultati della semestrale ''non ci sono situazioni drammatiche'', e considerato anche che l'indebitamento dell'azienda è sottodimensionato rispetto al volume d'affari, la transazione non è stata ritenuta necessaria.

Il valore strategico di Raiway Occorreva inoltre chiedere "una diversa autorizzazione in partenza, visto lo status di proprietà pubblica e il fatto che c'è un contratto di servizio con lo stato".

Tra l'altro "Raiway è un valore strategico per l'azienda e prima di comprometterne il controllo ci si deve pensare".

Secondo Gasparri si sarebbe trattato di "un errore strategico anche considerando che dopo l'11 settembre le torri potrebbero essere utilizzate anche per carattere strategico come la sicurezza o il controllo dei voli".

Una decisione del ministro e non collegiale Circa l'aspetto politico della vicenda Gasparri chiarisce che ''la decisione non è una decisione collegiale del consiglio dei ministri, ma è una decisione del ministro''.

''Nessuna interferenza'' è venuta da parte del presidente del Consiglio nella decisione del ministro delle comunicazioni.

"Il presidente del consiglio - ha detto Gasparri - ha preso atto senza nessuna azione rispetto al problema ne' preventiva ne' successiva". .

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