27 OTT 2001

San Patrignano: Rainbow Meeting, "I costi dell'emarginazione, i vantaggi di una società solidale"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 49 min

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San Patrignano, Rainbow Meeting, 27 ottobre 2001 - Rocco Buttiglione, ministro per il Coordinamento delle politiche comunitarie, intervenendo nel corso della tavola rotonda sul tema " I costi dell'emarginazione, i vantaggi di una società solidale", ha voluto porre l'accento sulle spese che vengono impiegate intorno al fenomeno droga e "l'ammontare complessivo del peso di questo fenomeno che grava sulla società".

Ma "la droga può essere vinta", ha detto Buttiglione, e precisamente "con una politica che mira non a governare il disordine, ma a riportare l'ordine".

Occorre però "uno sforzo
corale che coinvolga per primi i genitori", perché "anche nelle migliori famiglie può annidarsi il tarlo della tossicodipendenza".

Ciò nasce dal che "fatto che c'è sempre un momento nell'adolescenza in cui il giovane è sbandato ed è proprio allora che bisogna stargli vicino per impedire che il suo sbandamento diventi permanente".

Il governo comunque ha la "volontà di costruire un impegno della nazione e delle nazioni", sulla questione droga, e "ognuno dovrebbe dare un pezzo della propria vita per uscire e per uscirne insieme".

Costruire una comunità di recupero per tossicodipendenti proprio sulla frontiera arabo-israeliana", questo il progetto annunciato da Ivri Verbin, consigliere economico di Shimon Peres, ministro degli Esteri israeliano.

"La pace concretamente costruita", è, secondo Verbin, in stretto "legame con il problema della droga", nel senso di fare materialmente progetti oltre a "stipulare un accordo formale di pace".

Anche il sito prescelto "ha una forte valenza simbolica, visto che si tratta di Kfar Kassem un paese con ventimila abitanti che è stato teatro di alcuni drammatici episodi del conflitto" arabo-israeliano.

"Curare significa riabilitare".

Così ha esordito Marietta Giannakou, europarlamentare greca, aggiungendo che "non ha senso pensare a strategie di lotta alla droga se poi a questi giovani non viene fornita la concreta opportunità di reinserirsi nella società".

Se si vuole "combattere contro il fenomeno della tossicodipendenza senza scendere a compromessi", occorre "lottare anche contro la discriminazione" "L'ottica della globalizzazione costringe a ripensare il problema della droga, da una parte perché lo ha in qualche modo trasformato, dall'altra perché potrebbe contribuire ad acutizzarlo nel momento in cui la forza degli interessi avesse la meglio sull'affermazione dei valori e delle idee".

Questa la preoccupazione espressa da Luigi Taranto Direttore Generale Confcommercio, il quale ha quindi auspicato "un'integrazione tra politiche sociali e quelle del lavoro".

Roger Howard, Direttore Esecutivo Drugscope, Gran Bretagna, ha chiarito che "non esiste una sola soluzione e si cerca di trovare il metodo migliore di recupero, valutandolo su basi scientifiche".

Anche Howard ha ricordato "l'importanza di trovare uno sbocco occupazionale ai ragazzi che hanno completato il percorso di disintossicazione".

"I problemi legati ai costi dell'emarginazione sono enormi", questo il parere di Gilada, Segretario Genrale Peoples Health Organisation, India, il quale, partendo dalla situazione creatasi per effetto della globalizzazione, ha tracciato un quadro su quanto sta accadendo nel suo paese.

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