02 NOV 2001

Radicali Italiani: Comitato Nazionale (II Giornata - Sessione mattutina)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 57 min
Organizzatori: 

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Roma, 2 novembre 2001 - Continuano i lavori del Primo Comitato Nazionale di Radicali Italiani, con la seconda giornata che si apre con le notizie riportate da Gianfranco Dell'Alba circa la situazione dei 5 militanti radicali arrestati In Laos.Emma Bonino, nel corso del suo intervento, pur sottolineando la necessità di seguire la vicenda dei militanti arrestati in Laos, ha colto l'occasione per ricordare a militanti ed iscritti la necessità di continuare nelle altre battaglie radicali, a partire dalla campagna di iscrizioni per arrivare ad un rinnovato impegno nella lotta per la legalizzazione delle droghe.

Quanto alla crisi internazionale Emma Bonino ha ricordato il suo interessamento fin dal 1996 "circa la condizione delle donne afgane", e le ripetute denuncie relative a "campi di training per i terroristi, il mercato di armi, e un paese chiuso agli occhi stranieri".

Gli strumenti della politica internazionale Ed oggi "che tutti parlano di Afghanistan, noi siamo qui a parlare di Laos".

Ciò accade perché i Radicali usano un "modo di guardare alla cose" che tiene conto della nuova realtà di un "Mondo globalizzato di fronte ad una comunità internazionale che ha strumenti" che sono "ancora quelli della ragion di stato" e della politica dei secoli scorsi.

L'Onu ferma al 1947 Di fatto, ricorda la leader radicale, esiste "l'Onu che è ferma al 1947-50, con gli stessi strumenti fermi a quell'epoca", a cui si sono "aggiunte una serie di agenzie in più, di cui nessuna delle quali è operativa".

E c'è un "Consiglio di sicurezza destinato a perdere peso sempre di più".

Niente sembra essere cambiato dai tempi in cui si l'unica strategia della politica internazionale era: "il nemico del mio amico è mio nemico", e poi ci si ritrova "ex dittatori tipo Saddam che alla fine si rivoltano".

Questo tipo di risposta politica sta portando la "Santa alleanza contro il terrorismo", a contattare ed avvicinare paesi in cui i diritti fondamentali vengono ignorati.

Del resto lo stesso "Olivier Dupius ha detto che non si tratta di scontro di civiltà ma di uno scontro tra democrazie più o meno perfette e regimi autoritari".

Bin Laden "non pensa di destabilizzare l'occidente".

Obiettivo di Bin Laden è la "destabilizzazione dei paesi arabi a partire dall'Arabia Saudita".

Il "suo - continua Emma Bonino - è un problema di potere, non si occupa dei poveri, ma di contrapporre ad un mondo occidentale un mondo a sfondo etico".

Una organizzazione Mondiale delle Democrazie Nell'Ambito di un conflitto di questo genere la leader radicale lancia l'idea di istituire una Organizzazione Mondiale delle democrazie, sul modello del WTO, che, pur nella sua perfettibilità "ha uno statuto e delle regole".

Tutto ciò perché "sul fronte diritti civili e politici non c'è nulla".

Non c'è un "organismo internazionale che abbia un minimo di potere decisionale" in questo senso.

Ci sono "alcune agenzie dell'Onu, che quando va bene riescono a fare una risoluzione ma che non hanno alcun potere".

Umanitarismo e antiamericanismo in Italia D'altra parte "se si vuole fare dell'Umanitario c'è da sbizzarrirsi".

Emma Bonino ricorda anche come l'umanitarismo "si fa solo dove i raid americani stanno cercano di distruggere la rete di Al Qaeda" e Ulivisti verdi e quant'altro "riescono ad emozionarsi solo a condizione di fare a braccetto dell'antiamericanismo".

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