07 NOV 2001
europa

Ue: Conferenza stampa di Romano Prodi all'Istituto Universitario Europeo

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Conferenza stampa del Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, nella quale il leader europeo ha commentato i recenti sviluppi della crisi in Afghanistan e la vicenda dei cinque militanti radicali in Laos, definendola inaccettabile.Fiesole (FI), 7 novembre 2001 - ''E' un nostro dovere lottare contro il terrorismo, ma ricordiamoci che questa battaglia può portare problemi e tensioni.

Si apre uno schema di cui noi non conosciamo i contorni''.

Lo ha affermato il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, nel corso della conferenza stampa a Fiesole, dove oggi si sono riuniti per
la prima volta, in via straordinaria, i membri della stessa commissione, per celebrare i 25 anni di fondazione dell'Istituto Universitario Europeo.''Credo che sia prima di tutto un dovere quello di manifestare in modo concreto una solidarietà nella lotta contro il terrorismo, che sia chiara, semplice e senza sfumature'', ha detto Prodi, rispondendo ad una domanda sul voto al Parlamento italiano relativo all'intervento militare a fianco degli angloamericani in Afghanistan.

L'ex presidente del Consiglio aveva, tuttavia, premesso, prima di rispondere alla domanda, che lui non avrebbe parlato di ''cose italiane''.Prodi ha poi ricordato che, ''quando si parla di guerra, usare certe espressioni di felicità o comunque di non preoccupazione è un discorso sbagliato''.

Rispondendo infine ad una domanda sull'invio di truppe di Paesi europei a fianco dei soldati inglesi e statunitensi, Prodi ha affermato: ''L'importante è che la solidarietà dell'Europa sia totale, per cui queste cose vangano decise tutti insieme.

Finora il dialogo è stato serio tra i Paesi europei e non ci sono state decisioni contrastanti''.

''C'è un contributo militare dell'Europa, ma c'è soprattutto un contributo politico che l'Europa può dare.

Sotto questo profilo - ha concluso Prodi - il ruolo che può giocare l'Europa è straordinario''.La vicenda dei cinque militanti radicali in LaosL'Unione Europea ha inoltrato ''una forte protesta'' al primo ministro del Laos per l'arresto di cinque militanti radicali, chiedendone l'immediato rilascio.

L'iniziativa è stata annunciata da Prodi, nel corso della riunione straordinaria della Commissione a Fiesole.

''E' una situazione che non può essere tollerata'', ha detto Prodi.

L'ex presidente del Consiglio italiano ha ricordato che l'Ue aveva ''immediatamente protestato'' con le autorità laotiane per l'arresto dei cinque esponenti radicali.

''Oggi ho ordinato di inviare una forte protesta al primo ministro del Laos, perché si è creata una situazione che non può essere tollerata.

La nuova protesta è decisa, molto più forte, e questo perché non abbiamo avuto risposta alla nostra prima protesta''.La manifestazione pro-Usa del 10 novembreA chi gli chiedeva infine se intendesse partecipare alla manifestazione pro-Usa in programma sabato, Prodi ha risposto: ''Sabato prossimo non sarò a Roma, perché sarò a Bruxelles''.

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