29 NOV 2001

Forum Agroalimentare: Le conclusioni di Silvio Berlusconi

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Il premier assicura il suo impegno per portare l'Authority sulla sicurezza agroalimentare a Parma e, davanti agli operatori del settore, accusa la sinistra di infangare l'immagine del paeseParma, 29 novembre 2001 - Silvio Berlusconi coglie l'occasione del suo intervento al Forum Nazionale del settore agroalimentare di Parma per tirare un primo bilancio del suo governo elencando, punto per punto, tutti i provvedimenti approvati I successi del governo"Nella storia della Repubblica nessun governo si è mai potuto fregiare dei risultati conseguiti da quello attuale in questi primi mesi".

Così il
presidente del Consiglio definisce l'azione dell'esecutivo di centro destra, che però sconta l'eredità lasciata dai precedenti esecutivi.

"Abbiamo un po' le mani legate - ha detto Berlusconi - perché chi ci ha preceduto ha lasciato un extra-deficit che va quantificato in 25 mila miliardi, che rappresentano un macigno per chi poi deve recuperare".Amalgamare la squadraIl premier ricorda anche come "ci voglia del tempo per mettere assieme una efficiente squadra di governo: ci sono tante personalità che vengono da esperienze diverse, bisogna metterli insieme e renderle capaci di lavorare l'una con l'altra".

Bisogna verificare - aggiunge - se le "posizioni date a ciascuno corrispondono con le capacità e se arrivano i risultati" Berlusconi si dice comunque soddisfatto del lavoro sin qui svolto dai suoi ministri.Sì all' Authority a ParmaSostegno deciso da parte del governo per la candidatura di Parma come sede dell'Authority sulla sicurezza agroalimentare.

Questo l'impegno che si assume Silvio Berlusconi davanti agli operatori del settore agroalimentare convenuti al Forum di Parma.

"A Parma deve arrivare ciò che si merita questa città", assicura il premier.Sinistra professionista del mendacio A una sinistra che "infanga l'immagine del paese" Berlusconi ricorda che "sulla legge che riguarda le rogatorie internazionali c'è stato un fuoco di sbarramento fuori e dentro l'Italia dicendo che questa legge faceva uscire dalle patrie galere terroristi, mafiosi e pedofili"."La legge sulle rogatorie - prosegue il premier - non è nemmeno stata voluta dal governo, tanto che non era nemmeno inserita nel pacchetto dei cento giorni, ma è uscita a maggioranza dal Parlamento, dai deputati della maggioranza della scorsa legislatura".All'estero continuamente giornalisti stranieri, "amici della sinistra, insufflati da uomini della sinistra italiana chiedono perché in Italia facciamo uscire dal carcere tutta questa gente".

Ma "sono i politici di sinistra, professionisti del mendacio ad aver diffuso questa menzogna".

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