09 DIC 2001

Prc: Bertinotti a Perugia, «Un centrosinistra in crisi irreversibile»

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Bertinotti riparte dai no-global, in un paese che vede in mano ad una destra screditata di fronte all’Europa e a un’opposizione in crisi irreversibile Perugia, 9 dicembre 2001 - Fausto Bertinotti ha concluso la conferenza nazionale degli eletti e delle elette del Prc nelle regioni e negli enti locali, nel corso del quale si è dibattuto sul tema “La città sociale.

Partecipazione democratica, decentramento istituzionale, politiche locali”.Costruire una sinistra alternativa“La crisi del centrosinistra è irreversibile”, ma ciò offre la “possibilità di costruire una sinistra
alternativa di cui Rifondazione sia parte”, che insieme ad altre forze, consentirà di “uscire definitivamente dalla minorità e candidarsi ad essere una parte protagonista nella storia pubblica del paese”.

Questa la convinzione di Fausto Bertinotti, che rilancia la necessità di dare risposte ai bisogni popolari attraverso “la ricostruzione di un nuovo processo democratico''.Il discredito della destra italiana in UeIl governo di centrodestra inoltre sta realizzando, secondo il leader di Rc, una pericolosa “aggressione sistematica allo stato sociale”, ai diritti dei lavoratori, aumentando in tal modo il proprio “discredito in Europa”.

Tutto ciò contribuisce a configurare nel paese “una vera e propria crisi della democrazia”.Nella vicenda del mandato di arresto europeo si concretizza il “torto maggiore” del governo ed in particolare di Silvio Berlusconi, ma anche l'Ue manca di “autorevolezza”, in quanto intende “organizzare efficacemente il diritto senza avere realizzato una costituzione europea”.

Mentre Berlusconi dal canto suo “pretende di sottrarre dal progetto comunitario i reati finanziari, proseguendo sulla cattiva linea di riparare i patrimoni dalle leggi”.Fallimento dell’avventurismo UsaQuanto alla crisi internazionale, “l'avventurismo” americano si è rivelato incapace di combattere realmente il terrorismo, mentre di fatto “questa è una guerra che continua e che non dà la possibilità di immaginare quando possa finire”.

Solo il pacifismo può innescare una inversione di tendenza.Ripartire dai no-globalBertinotti prospetta quindi la possibilità mettere in atto un’esperienza di “bilancio partecipativo” con il movimento no-global.

Tale strategiadovrà prendere avvio a livello locale, coinvolgendo i cittadini in assemblee popolari, valorizzando i comitati di partecipazione” e la altre iniziative in questa stessa direzione.

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