10 DIC 2001

Margherita: Comitato Costituente

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 10 ore 37 min

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La Margherita convoca il congresso costitutivo per il 22-24 marzo e Rutelli boccia l’idea del partito unico della sinistraRocca di Papa (Roma), 11 dicembre 2001 – I lavori del comitato costituente della Margherita si sono chiusi dopo un lungo dibattito sugli articoli della bozza di statuto.

Il comitato ha convocato il congresso costitutivo per il 22-24 marzo e ha dato il via libera all'unanimità di una delibera che ha adottato come documenti base quelli proposti dai 3 gruppi su Carta principi, statuto e programma, dando mandato ai gruppi di lavoro di accogliere tutte le indicazioni emerse
nel dibattito.

I documenti integrati saranno approvati dal congresso costitutivo dopo essere stati esaminati ulteriormente dal comitato costituente convocato per il 7-8 febbraio.Un partito unitario“Nascerà un partito nelle forme che saranno decise dai quattro partiti fondatori, ma che questo sia un partito unitario lo si vede già e l’organismo oggi riunito è una testimonianza di tale processo, la discussione sul soggetto unico o unitario è da ritenersi superata”.

Francesco Rutelli, aprendo i lavori, sgombra subito il campo dai dubbi sulla forma-partito.Non sarà “un partito monocratico senza una vita democratica vera al suo interno”.

Per Rutelli la Margherita non può essere partito “retro-orientato come una formazione centrista, ma un partito in cui si riconosca l’elettorato moderato dell’Ulivo e milioni di italiani che non hanno collocazione nelle famiglie politiche tradizionali, quindi più rivolto a dare risposte a domande del XXI secolo che non a quelle del passato”.Nuove categorie per il dibattito politico“Nessuno – continua l’ex sindaco di Roma - può pensare di collegare il dibattito politico a vecchie categorie di fine Novecento, perché ormai l’internazionale socialista rappresenta partiti quasi tutti in declino di consenso”.

In questo senso “le ultime elezioni in Norvegia, Danimarca e Australia mostrano che hanno vinto coalizioni di centrodestra molto larghe cogliendo e interpretando le preoccupazioni sorte dopo l’11 settembre”.No al partito unico dell’Ulivo Rutelli boccia comunque qualsiasi ipotesi di partito unico dell’Ulivo: “L’idea di fare un partito unico è suicida perché porterebbe al 25-30% di consensi senza mirare a costruire un Ulivo come soggetto di coalizione capace di attrarre una larga partecipazione”.

Bisogna “riformare la coalizione su basi nuove: una coalizione allargata al massimo su basi chiare, con forze stabilmente collocate nel centrosinistra, il più possibile ampia per evitare i pessimi effetti delle ultime elezioni”.

Un partito unico Ds-Margherita sarebbe soltanto “un mini Ulivo” senza prospettive.

Superare il clima di corridaCirca l’attuale dibattito sulla giustizia Rutelli ritiene necessario “superare il clima di corrida e di contrapposizione che mette sotto accusa la magistratura e toglie serenità ai cittadini italiani”.

La Margherita “si deve caratterizzare più per una posizione di equilibrio che non sulla rissa”.

Quindi, “no ad una visione giustizialista e ad un’azione anti Berlusconi”.Nei prossimi mesi occorrerà focalizzare l’agenda politica dell’Ulivo su “iniziative contro la povertà, le malattie, sui temi dell’istruzione e dell’ambiente”, un’agenda di “umanesimo civile per una globalizzazione dal volto umano, capace quindi di costituire anche un’attrattiva su milioni di giovani”.Stringere i tempiL’ex presidente del Senato, Nicola Mancino invita a stringere i tempi “per la costruzione del partito unico”.

Si tratta di “un processo che ha bisogno di tempo, ma che non deve rallentare”, aggiunge Mancino, sottolineando che la Margherita deve fare un salto di qualità passando da formazione politica legata solo “al movimentismo” a “partito politico” a tutti gli effetti.Spazio per i cattoliciLa Margherita sapendo deve mantenere “uno spazio di recepimento di una ispirazione religiosa consenta ai cattolici di essere cittadini pieni”.

Altrimenti, “c’è il rischio che i cattolici vadano nel centrodestra, nel Ccd-Cdu”.

Sui problemi “della bioetica potranno realizzarsi molte differenze al nostro interno”.I diritti della persona e la globalizzazioneIl tentativo di individuare una serie di diritti personali e sociali a fronte della spinta egemonizzante di una economia senza regole e senza freni, secondo Franco Marini, dovrà essere il punto di partenza del nuovo partito nello scenario politico italiano.

Il progetto principale – spiega Marini – è quello di “tentare di coniugare l’idea di libertà, che non può essere lasciata in appalto alla nuova ideologia della destra italiana, alla nuova realtà dei tempi”.

Una libertà che, “diversamente dalla destra, non abbandona una idea di giustizia e che è connaturata all’esperienza dei cattolici democratici”.

Si tratta “di coniugare e di difendere i diritti nuovi con la modernità”.

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