12 DIC 2001

Cupp: Presentazione de «Il Manifesto delle professioni intellettuali» (con Fini e Rutelli)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 5 min

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Roma, 12 dicembre 2001 - Il Comitato Unitario Permanente degli Ordini e dei Collegi Professionali, ha presentato alle istituzioni il "Manifesto delle professioni intellettuali".

Sono intervenuti, tra gli altri, Gianfranco Fini, vice presidente del Consiglio dei Ministri, Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera, Francesco Rutelli.Ecco, punto per punto, il manifesto delle professioni: Centralità strategica dei servizi professionali per lo sviluppo e l'ammodernamento del Paese, così come ribadito anche dalla Commissione U.E.

nella recente Comunicazione "Una strategia per il mercato interno
dei servizi".

Pieno recepimento ed attuazione operativa dei principi comunitari di concorrenza e libera circolazione dei professionisti e delle professioni intellettuali, nella salvaguardia di quelle norme che attengono alla correttezza dei comportamenti e, in particolare, dei codici etici e deontologici propri di ciascuna attività professionale.

Regolamentazione delle libere Associazioni professionali, in conformità e per la completa attuazione alle direttive CEE92/51 e 89/48 e, dunque, riconoscimento giuridico (sulla base della valutazione dei requisiti di natura organizzativa) della loro capacità di svolgere funzioni di attestazione e garanzia dei consumatori dei requisiti professionali dei propri iscritti, i quali potranno "fregiarsi" di un apposito marchio distintivo di qualità.

Le Associazioni professionali riconosciute opereranno senza nessuna esclusiva ed in regime di piena concorrenza.

Conferma degli Ordini quali controllori di attività professionali per le quali permane un effettivo interesse pubblico da tutelare, in quanto attengono ad interessi costituzionalmente garantiti o comunque di grande rilievo sociale.

Riesame e modernizzazione delle norme che definiscono gli atti professionali in privativa.

Accesso ad ogni libera professione garantito a tutti i soggetti che lo richiedono e che abbiano: conseguito un titolo di studio attestante una formazione di base adeguata per quella attività professionale; ovvero (o anche) svolto un periodo di tirocinio di tipo operativo o, in alternativa, frequentato con esito positivo corsi specialistici che garantisca una formazione professionalizzante altrettanto adeguata; ottenuto un'eventuale certificazione di parte terza (ad esempio in conformità alla norma EN 45013) oppure, in alternativa, nei casi previsti, superato un Esame di Stato organizzato in modo da poter costituire una efficace valutazione delle capacità del candidato ad esercitare una determinata libera professione; stipulato una polizza assicurativa relativa ai rischi inerenti l'esercizio dell'attività professionale.

Verifica periodica della permanenza dei requisiti,delle capacità, delle conoscenze aggiornate e dell'operatività che hanno consentito l'accesso alla libera professione.

Pieno dispiegamento delle modalità organizzative di offerta dell'attività professionale e, dunque, disciplina dell'attività professionale resa in forma societaria che preveda la possibilità di esercitare attività professionali, oltre che come liberi professionisti, singoli od associati, anche sotto forma di: società professionali costituite da soli professionisti; società di capitali; società di servizi.

Su tutti gli atti ufficiali dovrà apparire la forma giuridica adottata assieme alla firma del professionista che ha compiuto l'atto professionale per ogni attività riservata.

Abolizione di ogni tariffa obbligatoria per legge (minima o massima), salvo i casi in cui la prestazione debba essere resa obbligatoriamente.

Conferma della normativa contenuta dal d.leg.157/95 per l'offerta anomala.

Abolizione del divieto di pubblicità (con esclusione della pubblicità comparativa), fermo restando il rispetto dei Codici d'autotutela dei pubblicitari.

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