15 DIC 2001

Nuovo PSI: Il Congresso di De Michelis (I giornata)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 8 ore 55 min
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De Michelis apre il congresso del Nuovo PSI all'Ergife e a Martelli ricorda che esiste un unico PSI Roma, 15 dicembre 2001 - Si è aperto il Congresso Nazionale del Nuovo PSI all'Hotel Ergife, con la relazione introduttiva del segretario Gianni De Michelis.I risultati elettoraliIl 13 maggio, dopo nove anni, "il Garofano è ritornato sulle schede elettorali".

Si può dire così che il "tentato genocidio non ha avuto l'esito sperato".

Questo l'esordio di De Michelis, che sottolinea tra l'altro come il "risultato elettorale sia stato modesto", ma sufficiente a poter "continuare a lottare per far
sì che il garofano torni a rifiorire".Il dissenso internoOccorre però affrontare il "problema del dissenso interno": del resto - ricorda De Michelis - "la lunga storia del socialismo è sempre stata caratterizzata da discussioni e dissensi", non "scandalizza quindi il dissenso di Martelli rispetto alla scelta di campo del 13 maggio, si deve però osservare che la tempistica di questo dissenso danneggia un partito che si sta ricostruendo".De Michelis si dice "poi amareggiato che anziché confrontarsi politicamente i dissenzienti abbiano cercato la via giudiziaria".

Da gennaio "ormai il simbolo non è né di De Michelis, né di Bobo Craxi, né di Martelli, ma è dei socialisti e nessun Tribunale può stabilire un verdetto diverso".Nessun compromessoA nessuno è consentito "mettere in discussione questo punto", per questo è stata "rifiutata la proposta di compromesso che era stata avanzata, ossia congelare il simbolo ed ognuno vada per la sua strada".

Su questo punto "soltanto i militanti cui appartiene in esclusiva il simbolo, possono decidere".Quindi "non esiste 'lo spezzone di De Michelis' come ha suggerito la stampa".

Non ci sono "spezzoni, c'è un unico Partito Socialista che può legittimamente richiamarsi alla storia ed al patrimonio del socialismo riformista".

E' finita "ormai la diaspora perché adesso c'è un simbolo, una casa comune di appartenenza ed una organizzazione in grado di esercitare una attrazione politica".La sinistra e i no globalRelativamente al contesto politico nazionale, De Michelis nota che "a sinistra è emersa la questione no-global, niente di nuovo: ci sono sempre state opposizioni massimaliste ed antisistemiche, nessuno scandalo".

Però "si può pretendere dai leader di questi movimenti maggiore spessore culturale, una volta c'erano Toni Negri, Scalzone, Sofri, oggi abbiamo Agnolotto, Casarin, Caruso, che abisso".Nessun opportunismo politico può giustificare "contaminazioni con gli elementi antisistemici da parte delle forze istituzionali", prendendo esempio "dalle grandi democrazie".

Mai "Chirac si è sognato di far partecipare Le Pen alla gestione pubblica, invece a sinistra in Italia non si sono posti questi doverosi argini".

I socialisti sono "una forza di sinistra contrapposta alla sinistra fondamentalista, alla sinistra giustizialista che preferisce lo stato etico allo stato di diritto, alla sinistra conservatrice di Cofferati".Il futuro del PSIQuanto all'identità politica del PSI De Michelis suggerisce che esso si sviluppi su tre direttrici: "1) la scelta di campo; 2) l'autonomia, 3) essere forza di sinistra riformista e democratica".

Occorre quindi "coniugare questi tre elementi senza privilegiare un aspetto a danno degli altri.

Non c'è contraddizione tra la scelta di campo e l'autonomia".

Martelli invece "ponendo l'enfasi sull'autonomia in realtà è entrato nella sfera di Prodi e della Margherita".Bettino Craxi"Sono qui per rendere omaggio all'unica pattuglia socialista che non ha mai ceduto, che ha tenuta alta l'indignazione per il modo infame, turpe, orrendo, criminale con cui e' stato distrutto il Psi e il suo leader Bettino Craxi".

Con queste parole Stefania Craxi apre il suo intervento al congresso del nuovo Psi, è intervenuta a nome della fondazione intitolata a suo padre.Un accenno poi a Martelli e agli altri socialisti.

Pur senza nominarli essi appaiono "impegnati ad aspettare Prodi, o a litigare nei tribunali o a rincorrere misere sistemazioni personali".

Lo spettacolo "offerto dalla vecchia dirigenza socialista, salvo poche eccezioni, è stato a volte squallido a volte inadeguato".

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